Il blog di Cervia e Milano Marittima

Lo Stadio Germano Todoli di Milano Marittima ha una lunga storia alle sue spalle che inizia nei lontani anni ’30.

La storia dello Stadio Germano Todoli risale al 1938, periodo nel quale Mussolini venne a Cervia a inaugurare lo stabilimento Bagni, oggi Kursaal, e chiese alla popolazione presente cosa servisse al paese. Il fruttivendolo Augusto “Basagnòn” Piraccini chiese lo stadio. Il Duce acconsentì, accordando anche 75.000 lire, e in quello stesso anno fu completato e battezzato con il nome “Stadio dei Pini” perché si trovava, come tutta Milano Marittima del resto, dinanzi alla pineta.

Stadio Germano Todoli
Lo spiazzo dove verrà edificato lo Stadio dei Pini
stadio germano todoli
Lo stadio dei Pini in costruzione

Il 7 giugno 1939 viene deliberata la costruzione dello stadio. Si ringrazia Franco Balsamo per i documenti.

Stadio Germano Todoli

Stadio Germano Todoli

Il 31 Marzo 1945 gli aviatori australiani del 3° Squadron RAAF che risiedevano nell’aeroporto militare di Milano Marittima, si cimentarono in una gara da loro stessi organizzata e chiamata Giornata dello Sport.

3° Squadron RAAF milano marittima

LO STADIO GERMANO TODOLI OGGI

Il 17 Febbraio del 1992, fu ribattezzato Stadio Germano Todoli in onore del presidente delle migliori stagioni del Cervia.

Oggi ha una capienza di 3000 posti ed è composto da una tribuna centrale, coperta, a cui nel 2004 sono state aggiunte tribune smontabili sul lato opposto. Sul retro della tribuna principale è presente il fabbricato adibito a sede della società calcistica Cervia, mentre adiacente a sud vi è l’antistadio in erba sintetica.

Alcuni si ricorderanno che il 29 Giugno 2009 vi si giocò il II° Italian Superbowl, vinto dai Giants Bolzano sui Marines Lazio per 35 a 21.

LE FOTO DELLO STADIO GERMANO TODOLI

Stadio Germano Todoli

Stadio Germano Todoli

LA STORICA SQUADRA DEL BAR CENTRALE

Da fine anni ’60 all’inizio degli ’80 ebbe vita un torneo calcistico che coinvolgeva i bar del cervese. Milano Marittima era rappresentata dal Bar Centrale. Ecco i nomi della nutrita squadra:

Foschi Alberto, allenatore
Giorgini Franco, attaccante
Giacchini Emilio, terzino
Ensini Isidoro, portiere
Raggi Roberto, portiere
Massi Alfredo, portiere
Savini Daniele, centrocampista
Villa Bruno, libero
Cereda Marcello, terzino
Cereda Massimo, terzino
Castagnoli Claudio, stopper
Dal Pozzo Giovanni, centrocampista
Maraldi Davide, centravanti
Maraldi Maurizio, centrocampista
Nanni Francesco, ala destra
Folicaldi Rossano, trequartista funambolico
Bartoletti Romano, centravanti
Ghirardini Rossano, terzino
Lorenzini Anges, attaccante
Lorenzini Maurizio, centrocampista
Sedioli Franco, supporter
Leonori Beppe, Presidente senza portafoglio (era di Lucca ma abitava a Milano Marittima con la famiglia dove gestita alla Settima Traversa il ristorante “La Lanterna Da Beppe”)

squadra bar centrale milano marittima

LA STORIA SPORTIVA DEL “CERVIA 1920”

Fonte cervia1920.it

squadra di calcio milano marittima

LA FASE PIONERISTICA

Il Cervia non ha mai partecipato a nessun campionato professionistico della FIGC, rimanendo sempre nel panorama dilettantistico del calcio italiano. L’attività nasce nel periodo in cui la città viene riconosciuta “Stazione termale”, iniziando a giocare in un’area in prossimità del vecchio lavatoio, negli anni 1930 la squadra si dà un assetto maggiormente organizzato prendendo il nome di Società Sportiva Cervia e si trasferisce in un campo presso il Lungomare (oggi Lungomare D’Annunzio). Facevano parte di quella squadra i portieri Mario Vicari e Nerio Marzelli, i terzini Juvarez Penso e Olindo Dallamora detto gamba ad sàrar (gambo di sedano), il centromediano Alfredo Collina, Pietro “Piròn” Grassi (già ciclista dilettante), Alberto Cortesi, Fernando Zoffoli, Sergio Fusconi, Giovanni “Rino” Cecchi, Erminio Bigotti.

La squadra, con questa fisionomia e gli innesti di Quarto Vicari, Boesio Casanova, Tolmino Medri e Germano Todoli, rappresentò la società sino al 1939 quando a Milano Marirrima venne inaugurato lo Stadio dei Pini.

IL SECONDO DOPOGUERRA

Il periodo bellico, oltre che a portare lutti e distruzioni, rallentò la nascente industria turistica, ma non fermò mai del tutto l’attività calcistica, fatta anche di situazioni estemporanee come quella del 22 Agosto 43 quando il Cervia sconfisse la rappresentativa dei militari della Germania nazista per 2-0, mentre nei primi giorni del 1944 pareggiò con la rappresentativa militare della Repubblica Slovacca per 1-1.

Subito dopo la fine delle ostilità e la liberazione, avvenuta a Cervia il 22 Ottobre 1944 , il calcio cercò di dare una mano alla ricerca della normalizzazione, nell’agosto 1945 si tenne nel vecchio Campo del Lungomare un trofeo calcistico dedicato ai Caduti cervesi, seguì di lì a poco una partita amichevole con il Ravenna Calcio finita 2-0 per i ravennati. Nell’ottobre dello stesso anno venne ufficialmente ricostituita la squadra grazie soprattutto allo sforzo di Boesio Casanova (poi presidente), Mario Baldisserri, Domenico Fusaroli, Dino Penso e Bruno Masini: il 15 Ottobre presso la sezione bolognese della FIGC, in piazza XX Settembre, nacque ufficialmente quella che venne denominata A.S. Cervia, che riprese a giocare al vecchio Campo del Lungomare, in attesa dei lavori di ripristino dello Stadio dei Pini, dove rimanevano di stanza le truppe polacche.

La prima stagione del dopoguerra 1945 – 1946 , il Cervia venne inserito nel Campionato Regionale di Prima Divisione Girone B, assieme ad altre undici formazioni romagnole, la squadra cervese ottenne un dignitoso ottavo posto con 17 punti figli di sei vittorie, cinque pareggi e dieci sconfitte. L’anno successivo va decisamente meglio, quando raccoglie un terzo posto dietro Castrocarese e Perticara, mentre nella stagione 1947 – 1948 ottiene comunque un lusinghiero quarto posto. Dalle altalene degli anni successivi, si giunge ai primi anni ’50 che segnarono invece una temporanea sospensione dell’attività dell’A.S. Cervia, che venne in toto sostituita dal C.R.A.L. Salina di Cervia , presieduto dall’ingegner Indini ed allenata dall’ex capitano della Nazionale di Calcio della Polonia Noviski.

L’APPRODO IN IV SERIE

Il Cervia riprende l’attività nella stagione 1953 – 1954 cogliendo un quarto posto nel campionato di Prima Divisione Girone A, l’anno successivo la squadra scende al settimo posto per poi risalire l’anno dopo al sesto: è il preludio alla stagione 1956 – 1957 che porta il Cervia nell’anelato Campionato Nazionale Dilettanti con la vittoria in campionato a 42 punti, uno in più della Pol. Moretti Cesenatico, grazie a 20 vittorie, 2 pareggi e 2 sconfitte, ruolino di marcia notevolissimo. La salita della squadra è figlia non solo delle capacità dei giocatori ma anche di una città che vive il boom turistico e demografico, cavalcato da Todoli presidente e Masini vicpresidente, che portano il Cervia a giocare in due anni la IV Serie e poi la Seria D sino alla stagione 1971 – 72.

Difatti, il Cervia nel 1957 – 1958 , allenato da Biagini, inanella un’altra stagione notevolissima: da neopromossa sbanca il Girone A del CND con 36 punti e giunge in IV Serie . Fanno parte della squadra Zanini, Benvenuto, Vignoli, Proni, Sintoni, Ridolfi, Brighi, Coari, Proli, Guidazzi, Bertaccini, Bettancini, Bianchedi, Lelli.

La prima stagione in IV Serie del Cervia coincide con la disputa di gare che, attualmente potrebbero giocarsi solo come amichevoli precampionato: Cesena Calcio , Rimini Calcio (battuto allo Stadio dei Pini 2-1). Il decimo posto finale (13 vittorie, 8 pareggi, 13 sconfitte) è un risultato che la società può a ragione giudicare ottimo. Nella successiva Serie D 1959 – 1960 nuova denominazione della IV Serie), il Cervia si batte ottimamente guidato da Libero Zattoni in panchina, ma è sicuramente meno attrezzata di Cesena, Fano e Jesi, che giocano per la promozione; il quarto posto finale è degno di nota, ottenuto con 13 vittorie, 11 pareggi e 10 sconfitte.

Inserito nello “scomodo” girone C della Serie D 1960 – 1961, il Cervia allenato da Modanesi giunge nono, ridimensionato nelle aspettative, ma gioca le sue partite ufficiali più lontane da casa: Merano e Monfalcone, i 35 punti finali situano la squadra rivierasca in una tranquilla metà classifica.

UN PASSO DALLA SERIE C

La Serie D 1961 – 1962 costringe di nuovo il Cervia a lunghe sfacchinate fino a Trento . La formazione ritrova il derby con il Moretti Cesenatico che batte i cervesi per 1-0 in casa e strappa il pareggio a Cervia, i gialloblù hanno comunque la soddisfazione di battere il CRDA Monfalcone vincitore del girone, pur terminando al dodicesimo posto appena sopra la zona retrocessione, con 30 punti in 34 gare. I risultati fanno riflettere sul rischio di scivolare lentamente verso la categoria inferiore, così il Cervia riesce ad allestire una squadra veramente efficace a partire dal centrvanti Berti, tuttavia la fortissima Vis Pesaro domina il campionato vincendo per distacco proprio sul Cervia capitanato da Scarascia, che si fermerà a 43 punti contro i 50 dei marchigiani, pur avendoli fermati con due pareggi per 0-0. Il secondo posto è il miglior risultato della storia del Cervia, frutto di 14 vittorie, 15 pareggi e 5 sconfitte. La squadra non risente del contraccolpo psicologico del secondo posto e nella Serie D 1963 – 1964 il Cervia, pur avendo molti occhi puntati addosso per il precedente ottimo campionato, ottiene comunque un prestigioso quinto posto battendo anche la vincitrice del girone, il Carpi.

Ben diversa si presenta la Serie D 1964 – 1965 : dopo un avvio con buoni risultati, i gialloblù allenati da Arnaldo Pantani scivolano progressivamente verso le retrovie fino all’orlo del baratro, evitato solo grazie alla vittoria in un drammatico spareggio giocato ad Arezzo , dove il Cervia batte il Cattolica Calcio per 4-3 salvando la stagione. Nella Serie D 1965 – 1966 la presidenza della società passa da Boesio Casanova a Germano Todoli , l’allenatore Pantani confermato ha a disposizione i fedeli Esposito, Zoffoli e Piretti, ed in porta il faentino Attilio Santarelli, e così giunge un soddisfacente settimo posto che il Cervia migliora nella stagione successiva dove domina il Città di Castello che all’epoca contava su Silvano Ramaccioni come direttore sportivo. In quest’ultima stagione i gialloblù rinnovati soprattutto nelle retrovie e con Fabbri in attacco si tolgono soddisfazioni come battere il Parma Calcio di Sergio Brighenti grazie soprattutto alla seconda miglior difesa del torneo.

Le due annate successive non regalano al Cervia sussulti particolari: un decimo e un tredicesimo posto sono l’effetto di un rinnovamento che non da i frutti nell’immediato, ma solo durante la Serie D 1969 – 1970 . Nell’anno che porta al Mundial di Messico 70 il Cervia guidato Bazzocchi arriva terzo ad un punto dalla seconda piazza ad appannaggio del Forlì mentre il girone è ad appanaggio della Maceratese.

LA RETROCESSIONE

Il grande sforzo della stagione ’69-’70 non ha seguito: il girone veneto-romagnolo-marchigiano lascia al Cervia solo un mesto dodicesimo posto che salva una stagione comunque molto sofferente. Si tratta solo di un prologo ben più mesto: la Serie D 1971 – 1972 è l’ultima disputata dal Cervia e lo rimarrà per più di trent’anni, la squadra dopo un campionato affannoso giunge terzultima, ad un solo punto dalla zona spareggi, retrocedendo direttamente nella Promozione regionale. Si apre un periodo lungo dove il Cervia, capitanato dall’imprenditore cesenate Achille Giorgini, presidente dal 1975 al 1985 , rimane tra le migliori forze regionali senza mai riuscire a tornare in Serie D, dalla creazione dell’Eccellenza regionale sino alla promozione del 2005 ha partecipato a tutti i massimi tornei regionali, vedendo giocare tra le proprie fila ottimi giocatori quali Simone Confalone , poi capitano del Cesena.

LE STAGIONI IN PROMOZIONE

L’Eccellenza ’72-’73 trova un Cervia appena retrocesso che si scrolla di dosso la delusione per il salto indietro, tuttavia i 37 punti lo collocano solo al quarto posto nel girone vinto poi dal San Lazzaro nell spareggio di Ravenna. L’annata successiva è quella che negli anni 1970 avvicina di più i gialloblù al sogno di tornare in quarta serie: il secondo posto finale dietro al Russi ad un solo punto nonostante il sonoro 4-1 rifilatogli in casa lascia un certo amaro in bocca, anche perché le successive stagioni saranno comunque lusinghiere (seconda a 4 punti nel ’74-’75, quarta nel ’75-’76, quinta nel ’76-’77, in queste due ultime stagioni guidata da Giancarlo Magrini ) ma mai più all’altezza di quella.

Nel 1977 – 1978 il Cervia inizia un triennio di risultati mediocri: ottava a diciotto punti dalla vetta, ottava nel girone da 14 nel 1978 – 1979 , addirittura decima l’anno successivo, salvandosi direttamente per un solo punto su Sampierana e Gambettolese. Il settimo posto della stagione 1980 – 1981 sembra invertire la rotta sotto l’allenatore Lucchi, ma dopo il quarto posto della stagione successiva il Cervia torna nella mediocrità con il nono posto.

Corradi e poi Chierici trainano la squadra a metà anni ottanta: il Cervia giunge quarto con il primo e sesto con il secondo nella successiva stagione. Nel 1985 – 1986 il Cervia è tra le quattro squadre penalizzate di 3 punti per l’alterazione del registro ammonizioni del Comitato Regionali, giunge all’ultimo posto utile per salvarsi. È una sorta di tocco del fondo, perché poi il Cervia passa al settimo posto, per poi salire al quarto della stagione 1987 – 1988 , quella che inizia con la mesta notizia della morte del “Presidente” per eccellenza, Todoli, avvenuta il 24 Luglio. Corradini e Ciani poi portano il Cervia negli anni 1990 con un quinto ed un ottimo terzo posto a due punti dalla promossa Sampierana, inizia il quadriennio di presidenza di Romano Rosetti.

Il periodo successivo fa affidamento sul coach Marino Baldazzi che dopo il quinto posto della stagione 1990 – 1991 riporta al terzo posto regionale i gialloblù, la già buona prestazione viene addirittura migliorata l’anno successivo quando il Cervia si piazza secondo alle spalle del San Marino Calcio ad una sola lunghezza di distacco. La stagione 1993 – 1994 però vede ridimensionarsi le ambizioni cervesi, dato che i gialloblù non vanno oltre la settima piazza in un campionato dominato dall’Imola che in epoca di due punti per vittoria rifilò nove lunghezze alla prima inseguitrice. Sesto posto nel 1994 – 1995, terzo dietro alla fortissima coppia Boca-Santarcangiolese l’anno successivo, solo nona una stagione dopo, quando è nuovamente il San Marino a salire nei Dilettanti.

IL REALITY SHOW

La società è stata soggetto del reality show di Italia 1 Campioni il sogno, condotto da Ilaria D’Amico, grazie al quale ha girato per l’Italia affrontando quasi tutte le compagini di Serie A in gare amichevoli e la Nazionale Piloti Formula 1, capitanata da Michael Schumacher, da queste amichevoli sono stati scelti gli undici finalisti della prima edizione contro le vecchie star del campionato italiano di Serie A. Nel 2006 – 2007 , per la prima volta nella sua storia la squadra romagnola ha partecipato alla Coppa Italia delle grandi, affrontando nel primo turno l’ Ascoli e venendo sconfitta per 6-0. Terminato il reality la squadra non ha avuto molta fortuna: la prima stagione senza telecamere è coincisa col ritorno in Eccellenza, in seguito all’ultimo posto in classifica nel girone D della Serie D 2006 – 2007.

DOPO IL REALITY SHOW

Nella stagione2007 – 2008 milita nel campionato di Eccellenza Emilia-Romagna – Girone B. La squadra, pressoché smantellata, viene affidata a Marino Baldazzi, che in qualche modo porta il Cervia ad una salvezza che delude le aspettative anche dopo la fine dell’epoca dei riflettori puntati addosso. L’anno successivo invece Baldazzi, che conferma il grosso della squadra innestando qualche elemento di valore come Matteo Sabbadini, ottiene brillanti risultati nel girone di andata. Alla lunga però gli organici delle più blasonate avversarie ( Valleverde Riccione, Forlì Football Club) la costringono a posizioni di immediato rincalzo, con un pur ottimo quinto posto finale.

LA FINE DI UN’ERA

Il Cervia 1920, che aveva partecipato a tutti i campionati di Eccellenza da quando era stata costituita la categoria, ad eccezione dei campionati di Serie D 2005-2006 e 2006-2007, si presenta ai nastri di partenza della stagione 2011-2012 con una squadra fortemente ringiovanita. Dopo un campionato altalenante giunge ad una sorta di spareggio all’ultima gara in trasferta con il Calcio Castel San Pietro Terme, i gialloblù che possono contare su due risultati su tre, conducono sino a pochi minuti dal termine una gara che li porterebbe alla salvezza, quando i castellani ribaltano il risultato all’80’ e si portano in vantaggio al 90′ evitando la retrocessione diretta e costringendo il Cervia a scendere in Promozione. Al termine della stessa stagione viene formalizzata la scissione tra il settore calcio ed il settore calcio a 5 con la costituzione del Futsal Cesenatico che eredita dai gialloblù il titolo per iscriversi al campionato regionale emiliano romagnolo di calcio a cinque di Serie C2.

Il Conte Ottavio Ausiello-Mazzi e Thomas Venturi

Una risposta

  1. Ricordo i ” derby ” col Cesenatico, che quasi sempre finivano in risse fra le due tifoserie, e una “caccia all’arbitro”, costretto ad una precipitosa fuga attraverso la pineta…!!!

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