Il blog di Cervia e Milano Marittima

il grande fratello a milano marittima
Arnaldo Mussolini

Anche questo Natale 2017, ecco calare a Milano Marittima i “gieffini”. Anche quest’anno hanno firmato le palline per il Tannenbaum (ndr chi è davvero milanomarittimese ricorderà che NOI si cantava le canzoncine in tedesco). Ma il mio compito in questo blog non è il gossip, le cazzate si possono leggere altrove, e voglio tornare ad un altro Grande Fratello e altri alberi, alcuni tuttavia tuttora simboli cittadini e usati per le festività. Sulla Voce del 26 Gennaio 2011 apparve un articoletto intitolato “Milano Marittima Caput Mundi per Google Maps viale Matteotti fa rima con Romagna”. Il viale nasce giusto 80 anni fa, nel 1937, come viale Arnaldo Mussolini, ovvero il fratello del Duce. Il vialone che collegava il canale della Idrovora (alias Canalino del Duce) alle grandi colonie marine (Montecatini e Varese). Del resto, come ho scritto più volte, è fortissimo il legame fra Fascismo e Milano Marittima, e se ne è accorto anche Pennacchi, che nel suo ultimo libro “Fascio e Martello” a pagina 289 inserisce anche la mia località fra i 147 borghi e città di fondazione littoria! Erano fascistissimi molti dei fondatori milanesi (basti pensare ai Redenti, fra cui l’estensore del nuovo Codice Civile) erano fascisti i gerarchi e le loro famiglie che possedevano ville (Balbo, Grandi, Muti) fascistissimi molti turisti del Dopoguerra, fascistissime le tante colonie che adesso si vuole diventino un nuovo volano per il turismo, vacanziero o congressuale… Come detto sopra, a Milano Marittima nel 1937 si inaugura questa nuova arteria, tuttora vera spina dorsale della parte più importante della cittadina, da cui si dipartono le Traverse, e la si intitola al fratello del Duce. Il suo unico vero amico, e fidatissimo braccio destro, come risulta oggi più che mai dalla riscoperta del suo archivio privato (una vera miniera insondata di notizie capitali) recentemente riportato in auge da alcuni appassionati come l’architetto Giancarlo Gatta, appartenente ad una famiglia storica di Milano Marittima. Arnaldo aveva anche la carica di Comandante della Milizia Forestale e come tale istituì per il giorno 21 Novembre la Festa Nazionale dell’Albero, con una sensibilità “verde” davvero in anticipo sui tempi! Dopo la sua morte, fu invece il Duce che impose a tutti i comuni di piantare nel proprio territorio un albero “possibilmente una conifera” e di intitolarlo ad Arnaldo con solenne cerimonia e cippo. Anche Pinzolo-Campiglio, che con noi è gemellata, ha avuto il suo albero di Arnaldo fino al 2013. La mia domanda è questa: nella nostra cittadina nata e sviluppata col Fascismo, ed in una cittadina già a vocazione “verde” perché in mezzo ad una millenaria pineta, è mai possibile che non si sappia dove fosse il pino di Arnaldo Mussolini? Qualcuno sa dirci qualcosa? È davvero cosa singolarissima che i nostri storici locali, che tanto hanno scritto su quel Ventennio, come Renato Lombardi o Brunella Garavini, non ne facciano parola… Eppure, abbattuti o ancora in vita, come quello bellissimo di Conselice, tanti sono stati i pini del Grande Fratello, anche se allora era chiamato il Grande Camerata (ma mi si perdonerà la licenza letteraria).

Il Conte che non conta

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