andrea speziali Archivi - Il blog di Cervia e Milano Marittima

Tour dei villini Liberty di Milano Marittima

Il Conte ci porta con un tour virtuale a scoprire alcuni dei villini Liberty più interessanti di Milano Marittima.

Anche se sono laureato in Conservazione dei Beni culturali non ho certo la preparazione tecnica di un Andrea Speziali che, sulle ville Liberty a Cervia e non solo ha dedicato studi, libri, mostre importanti, fra l’altro partendo dallo storico villino dei conti Pulle’ di Riccione, famiglia nostra amica già al tempo del mio bisnonno (Principe di San Giorgio a Cremano) e legata addirittura a Milano Marittima e ad un lungimirante ingegnere, Santini, che evitò in illo tempore il terzo grattacielo a Milano Marittima. Oggi, in piena cementificazione militante, la cosa non dirà granché ma fu uno step epocale.

Però, come residente storico, di quelli veri, di quelli che Milano Marittima la hanno sempre vissuta a 360 gradi 365 giorni l’anno, qualche ricordo ce l’ho anch’io, che magari non troverete mai da nessuna parte e che darò col conta gocce per non essere ancora una volta scippato delle mie perle per poi vederle usate da altri senza citarmi!

Adesso i villini Liberty vengono usati come risorsa turistica, come appeal cittadino, purtroppo dal dopo guerra e fino agli anni ’70, invece, erano visti come ruderi ingombranti e difatti molti sono stati fatti fuori o, quando è andata bene, riadattati a nuove esigenze come nel caso dell’attuale gelateria L’Ottocento e nella quale c’è proprio una collezione di quadri con tema i villini Liberty in questione. Perlomeno la storica famiglia Bagioni, già legata alla gelateria La Perla dal 1967, ne ha fatto una bomboniera di stile e di riferimento. In altri casi si erano fatti altri progetti, per fortuna abortiti.

Tour dei villini Liberty di Milano Marittima

Anni ’80, Villa Carlotta durante i lavori che la portarono a diventare la Gelateria l’Ottocento

La struttura in assoluto meglio conservata, grazie anche ad un eccellente restauro del quale si deve essere grati agli attuali proprietari, è in rotonda Don Minzoni, la villa della contessa Wanda Malagola, gentildonna morta a 99 anni e parente di uno degli attentatori di Hitler, i più giovani ricordano sicuramente il film con Tom Cruise. Poi ovviamente la villa primigenia del fondatore Palanti, anche questa oggetto di buon restauro, in viale Due Giugno, presto venduta dal grande artista milanese dopo tutti gli attriti che ebbe col Comune cervese e i non pochi atti vandalici di cui fu aggetto. Altro che la favola del “Nostro Pittore” che propinano oggi. Fra l’altro non sarò mai grato abbastanza alla carissima nipote di lui, signora Paola Motta, per avermi fatto una esclusiva visita guidata a due della mostra del nonno ai Magazzini in occasione del Centenario di Milano Marittima, quanto a me, avevo invece fatto da Cerimoniere parrocchiale al cardinale Tettamanzi alla processione religiosa del evento.

Tour dei villini Liberty di Milano Marittima

Villa Palanti

Altri villini Liberty carini ma un po’ anonimi si trovano dietro Via Chiesa. Più appariscente ma anche abbastanza fatiscente, il villino in viale Gramsci della famiglia del mio amico di infanzia Giovanni, la cui nonna aveva un negozio di giochi di fianco alla boutique di mio padre. Poi in viale Ravenna resistono due delle quattro originarie villette fatte dalla famiglia Sgarbi, non certo da fondatori milanesi come ho trovato scritto da qualche pirla.

Tour dei villini Liberty di Milano Marittima

I villini Sgarbi in Viale Ravenna

La famiglia del caro Amedeo Sgarbi appartiene alla storia di Milano Marittima non fosse per i vari hotel gestiti. Sul viale Matteotti di fronte al ristorante Al Caminetto, aperto verso il 1965 da Lorenzo Di Pietro e rilevata dalla nuova gestione nel 1970 ad oggi, la villa De Maria, ovvero la casa del mitico signor Amelio De Maria, il patron del Woodpecker, che questo blog vi ha fatto riscoprire anche con la trasmissione di RAI Storia girata con noi nel 2014 e andata in onda nel 2015. Una collaborazione di cui siamo orgogliosi. Una villa che poi è stata data anche in affitto e che da bambino ho potuto vivere assieme a certi piccoli amici milanesi la cui nonna blasonata era molto dentro il settore dell’alta moda nonché amica di Marta Marzotto (anche lei veniva a Milano Marittima ma non vi dico dove). Allora potevamo giocare nel vasto giardino poi pesantemente cementificato per farci appartamenti proprio nell’anno del Centenario di Milano Marittima.

Tour dei villini Liberty di Milano Marittima

2012, il cantiere per costruire gli appartamenti nel giardino della villa De Maria

Un fiume di ricordi attorno alla ex villa Galli, nel giardino delle suore Orsoline, dove ho fatto prima l’asilo poi la prima elementare. In questo giro virtuale di souvenir dei villini Liberty di Milano Marittima mi rammarico di non aver fatto una foto ricordo dell’ultimo villino con caratteristica torretta raso al suolo per fare, ovviamente, appartamenti a schiera, intendo quello sulla collinetta di viale Milano verso il bivio con Viale dei Pini (perché così si chiama, leggi questo mio articolo).

Del resto da chi a Cervia voleva fare tabula rasa di magazzini e torre non si poteva sperare sensibilità per il patrimonio Liberty della mia Milano Marittima.

Se vi piacciono i villini Liberty e volete approfondire l’argomento non perdetevi il nostro censimento a questo link.

Il Conte Ottavio Ausiello-Mazzi

Mostra dell’architetto Focaccia

Mostra dell'architetto FocacciaDal 20 Giugno all’8 Luglio 2013 i Magazzini del Sale (Sala Rubicone) ospitano una PICCOLA mostra di GRANDE interesse: “Il Novecento di Matteo Focaccia” a cura del riccionese Andrea Speziali, studioso molto giovane ma anche molto preparato. Focaccia è stato un protagonista dello sviluppo di Milano Marittima e consiglio vivamente una visita a questa mostra a turisti e residenti. Particolarmente ai residenti consiglio d’assicurarsi il libro-catalogo, miniera di notizie ed immagini, queste ultime raramente alla portata di tutti. Il documento che merita assolutamente d’essere visionato si trova in fondo a destra dell’ingresso e porta la dicitura “Comune di Cervia, variante al Piano Regolatore Settembre 1941″ e riguarda Milano Marittima fra il Canalino e il Canale della Cupa (confine con Savio). Documento ingiallito che, ad un occhio attento e critico come il mio, offre tanti spunti di riflessione. Innanzitutto, sollecitati da me, gli stessi curatori non avevano fatto caso ad un’anomalia. Il progetto porta la data 1941 (cioè siamo in pieno periodo fascista) eppure i nomi delle strade, in primis il Viale Matteotti, hanno nomi post-fascisti. Ciò fa supporre che questa sia una rivisitazione postbellica d’un progetto del 1941, cioè precedente. Alla Terza Traversa spicca la dicitura “Nuova Chiesa di Santa Maria della Vittoria“. Ciò conferma quanto riportai (basandomi su appunti di Pilandri) in un altro mio scritto e che cioè ben prima della Stella Maris di Padre Geremia, la nostra città aveva già una chiesa e con tanto di nome, spesso questa notizia mi è stata contestata anche dai frati che dicono di non averne memoria in archivio. In matita rossa è segnato fra la Dodicesima e Diciannovesima Traversa il Poligono di Tiro in spiaggia. Ma ciò che più attrae è “Nuovo Viale della Passeggiata al mare in progetto“. Vuol dire che già nel 1941 Focaccia aveva in mente per Milano Marittima un lungomare come lo ha Cervia e come c’è in quasi tutte le località di mare e villeggiatura. Però poi il lungomare, la città dei vip, non l’ha mai visto realizzato: il perché sarebbe da approfondire, anzi il perché è sotto gli occhi di tutti, ma non andiamo oltre per non farmi dare ancora del polemico e rompiscatole.

Mostra dell'architetto Focaccia

Piano regolatore di Milano Marittima di Giuseppe Palanti

La Ventiquattresima e la Venticinquesima Traversa sono segnate in modo da arrivare molto dentro l’area pinetale, ed è all’incirca la zona che avrebbe dovuto ospitare il Woodpecker, che sfrattato dalla Terza Traversa poi finì alla Bassona. Nonostante queste due strade siano segnate qui (vedi pag. 42 del catalogo) e in altre cartine più recenti di Milano Marittima non mi pare né ricordo di averle mai viste realizzate in siffatta maniera. Un’altra curiosità, da mettere in relazione con i cambiamenti recenti in quella zona, riguarda l‘Anello del Pino. So che ci sono state per mesi polemiche pro e contro la cessione di alcuni lotti di pineta all’Anello del Pino e in Viale Matteotti, resi edificabili. Nel piano in questione, guardando attentamente, effettivamente all’Anello del Pino già allora erano messi in conto alcuni lotti edificabili però NON sono quelli resi edificabili attualmente. Sono alcuni lotti contrassegnati dai numeri progressivi 146, 147, 148 e 149. Si tratta di lotti all’interno del giardino, i primi due fra la Undicesima e Dodicesima Traversa; gli altri due fra la Sedicesima e Diciassettesima Traversa. Nel lotto numerato 135 ho avuto il piacere di scoprire già segnato un grande albergo legato alla storia della mia famiglia. Poi all’altezza della Quindicesima Traversa era stata pensata un’ennesima rotondina, mentre ai lati della Quattordicesima Traversa sono segnati ipotetici “locali pubblici” forse negozi?. Dopo uno scambio di battute con lo squisito Andrea Speziali (che mi ha omaggiato del libro, imitando in ciò la nipote di Palanti l’anno scorso quando mi accompagnò alla mostra sul nonno) ho incontrato la mia prof. d’arte alle medie Afra Cagnetta, la quale ha detto che noialtri giovani DOBBIAMO lottare per preservare queste eredità culturali. Le ho risposto che è così, ma molti “adulti” dovrebbero fare lo stesso, perché se sono essi i primi a far fuori questa eredità, come facciamo poi noi a difendere l’inesistente?

Il Conte che non conta