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Un tranquillo weekend di paura

Un tranquillo weekend di paura

Milano Marittima (foto di repertorio)

Ieri, Lunedì 25 Maggio, Milano Marittima era il deserto. Eppure, nonostante un’aria più frizzante rispetto al weekend appena concluso, specialmente in spiaggia si sta benissimo. Tutti quelli, e vi assicuro erano tanti tanti, che nei giorni di clausura non vedevano l’ora di poter venire a Milano Marittima anche solo per godere dell’aria buona, dell’odore dei pini e del sole anche solo sul balcone o nel giardinetto della seconda casa, sono andati via tutti, assolutamente tutti, segno che erano tutte balle quei piagnistei e nostalgie.

Quelli che magari, e anche qui non sono stati pochi, nei giorni in cui non ci si poteva muovere che nel proprio comune, sono comunque venuti a Milano Marittima, per la serie me ne fotto, la va o la spacca, da Forlì, da Ravenna, da Bagnacavallo ecc, e si sono fatti anche una o più notti brave alla faccia di noi residenti storici che invece ci siamo attenuti alle regole. Adesso non hanno più queste esigenze così impellenti, nonostante posso assicurare che nella maggior parte si tratta di persone senza nessun vincolo lavorativo. Quelli che venivano a Milano Marittima di notte e finalmente per la prima volta usavano i loro parcheggi sotterranei per nascondere le automobili alla vista degli incessanti controlli dei nostri solerti Carabinieri, ed oggi sono tornati a parcheggiarle per strada, magari anche più di una per famiglia, per poi lamentarsi che non ci sono abbastanza parcheggi… Quindi, volevano solo fare il comodo loro, come sempre, nonostante il virus, altro che pini, mare e balconi.

Alcuni locali hanno chiuso di nuovo, alcuni hanno tenuto aperto togliendo, ovviamente, i tanti tavoli da sei dove hanno ammassato i clienti nel week end, e hanno messo tavolini da due… Bastava passare all’ora di pranzo per vedere gli avventori non certamente distribuiti sulla superficie dei locali per i motivi che sappiamo, ma tutti posizionati nei tavoli esterni e al sole, unendo utile e dilettevole, far cioè contenti i clienti e far vedere che ne si aveva parecchi. Cervianotizie, sempre di ieri 25 Maggio, ha postato un articolo intitolato “Ecco com’è andato il primo weekend cervese“. Leggiamo testualmente che Cervia e Milano Marittima non sono state prese d’assalto come si poteva pensare, che a Milano Marittima la maggior parte ha preferito la passeggiata centrale di negozi, bar e gelaterie. Tutto verissimo. Appunto. Altro che pini e mare. Domenica mattina erano le 10.30 passate e, nonostante un grande caldo, ho fatto tutto il nuovo lungomare fra via Spalato e Mare Pineta, tutto da solo in bicicletta e non credevo ai miei occhi. Nella spiaggia libera, ex Colonia Mantovana, solo una coppia a parlare con lo Stuart, evidentemente messo lì giustamente dalla Cooperativa Bagnini, suppongo, per controllare che non ci fosse assembramento. Come nei primi giorni di libertà, mai visti tanti ciclisti, quelli professionali intendo, pareva il Giro d’Italia. Ovviamente sempre in gruppo, sempre ad alta velocità, sempre strafottenti e padroni della strada e della pineta. E guai a dire bao.

Molta gente a spasso nel cosiddetto “centro”, addirittura nella ore di chiusura dei negozi, per fortuna qualche busta si è vista. Secondo Cervianotizie molti sarebbero stati scoraggiati a venire a causa delle previsioni meteo incerte e pochi in spiaggia a causa della presenza della duna protettiva. Francamente non mi pareva proprio ci fossero previsioni poco invitanti, anzi. Quanto alla duna, posso assicurare che a Milano Marittima già Giovedì 21 in quasi tutta la parte delle traverse era stata spianata, resistendo solo davanti alla Colonia Varese, quindi… Quanto alla movida notturna, dico solo che ovviamente i ragazzotti non sono mancati, né hanno mancato di farsi sentire con gli schiamazzi di rito alle 2 e 30 di notte anche sotto casa mia, quindi… Quindi niente paura, è tutto ripreso veramente come prima. Anche a Milano Marittima.

Il Conte Ottavio Ausiello-Mazzi

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Sposalizio del Mare 2020

Domenica 24 Maggio sarà il giorno dell’Ascensione che Cervia, come di consueto, celebra con lo Sposalizio del Mare 2020.

E’ stato deciso che anche quest’anno il rito storico cervese si farà, ma con qualche importante cambiamento in linea con i decreti della Fase 2 per contrastare la diffusione del Coronavirus.

sposalizio del mare 2020

Sposalizio del Mare. Foto: Thomas Venturi

Lo Sposalizio del Mare 2020, infatti, sarà a porte chiuse, con le sole autorità religiose e civili presenti. Ci sarà la benedizione delle acque e a seguire il famoso lancio dell’anello, che quest’anno non vedrà il solito nutrito gruppo di persone a contenderselo, ma verrà lasciato in dono al mare. Chiunque volesse, Domenica 24 Maggio potrà seguire sulla pagina Facebook del Comune di Cervia i momenti dedicati allo Sposalizio del Mare 2020.

sposalizio del mare 2020

Papa Giovanni Paolo a Cervia. Foto: Sandra e Urbano fotografi

Inoltre, quest’anno cadono i 100 anni dalla nascita di Papa Giovanni Paolo II, e per l’occasione saranno distribuite delle cartoline commemorative dello Sposalizio del Mare da lui celebrato nel 1986.

Lo sposalizio del Mare è una tradizione che ormai tutti i cervesi e non aspettano ogni anno: è molto sentita e partecipata. L’atmosfera che si respira è davvero bellissima: rappresenta il ritrovo di una comunità che si riunisce per festeggiare una tradizione importantissima.

Per una città di mare come la nostra celebrare il matrimonio con uno dei suoi elementi fondanti è qualcosa di solenne e sacro.

Un vero peccato che quest’anno si debba celebrare a porte chiuse, senza le tradizionali feste e momenti conviviali che rendono unico questo momento: dal palo della Cuccagna alla sfilata con gli abiti d’epoca fino alla Messa Solenne e al rito del lancio dell’anello e successivo ritrovo (o non ritrovo).

Se sei incuriosito da questa nostra tradizione e vuoi conoscere la sua storia, clicca qui

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