Erano i primi anni ’80, nel vasto giardino di una pensione dove fra l’altro Arrigo Sacchi mangiava altrettanto bene come al Caminetto, sgambettava e giocavano con le nipoti dei titolari due bimbi olandesi, uno che appunto voleva fare il calciatore (poi credo sia finito all’Aiax) e suo fratello, che voleva fare il cantante, ed è finito attore, e pure di successo: Michiel Huisman, il protagonista belloccio delle più fortunate stagioni di Games of Thrones! Allora erano tanti i turisti olandesi, tutte persone carinissime, amanti del nostro mare e soprattutto del nostro verde, e anche quello, allora, era tanto. Forse anche questo è stato un motivo perché li abbiamo persi, perché dal Dopoguerra c’è stata una escalation a eliminare il verde, e le motoseghe in pineta alle prime traverse per tre settimane a fine novembre (2018) a far cataste vanno in questo senso: ma la nuova malattia degli alberi non era a Pinarella? Perché segare qua? È uno dei tanti, e soliti, misteri, in un paese che richiama proprio la trama di Games of Thrones, un paese sempre più inaridito in mano al capriccio miope ed egoista di pochi “personaggi” e congelato nella sua autoreferenziale arroganza di “località ricercata dai miliardari” (Carlino del 18/11/2012) come si legge ogni tanto… Robert Retford miliardario lo è, e pare anche un po’ VIP, sicuramente non è uno scemo. Ha appena messo in vendita la sua magione in California per 6,5 milioni di euro: 10 ettari di terreno piantumato, un vasto frutteto, la piscina (il must del classico cafone arricchito) e 500 mq di residenza.
Poi aprì il nostro Corriere del 7/12/2018 e lessi che i vecchi appartamenti dei salinari (per carità, robina storica, antiquariato vintage) ma comunque fatiscenti un bel po’, vogliono farli pagare sui 300 mila euro, contro un offerta media di 50/60 mila euro degli inquilini. Già qui si possono fare dei ragionamenti. Un buco malconcio ha il prezzo di un appartamento medio della vicina vippissima Milano Marittima? Strana stima, su che criterio? Ancor più incredibile, forse un errore di stampa se non un regalo di Natale, che la Colonia Monopoli è passata da milioni 16,6 a dieci volte meno 1,5 milioni! Al prezzo circa del ranch di Retford i valori complessivi di liquidazione della società Pentagramma per l’area del Quadrilatero di Cervia (6,9 milioni) o del Canalino di Milano Marittima (5,8 milioni) cioè dove doveva sorgere l’ecomostro.
Ricordo bene quel 5 Dicembre 2012 quando la mattina leggevamo sul Sole 24 Ore che in tutta Italia erano crollati del 85% i permessi edilizi, e la stessa sera ci presentavano proprio il mega Grattacielo, un orrendo ammasso di cemento. Il “bello” che erano previsti pure 31 negozi, altrettanto inutili, dato che proprio pochi giorni prima sul Carlino del 4/12/12 un noto personaggio diceva che tempo 12 mesi e Milano Marittima avrebbe visto chiudere ben 14 delle sue attività… Insomma, un ecomostro non certo fatto per noi milanomarittimesi o per il turismo…
L’anno dopo il trionfalismo muratorio era per i mitici villini che, come dimostra il recente numero 21 di Milano Marittima Life, sono ancora in parte “disponibili “… Stando al Corriere del 14 e 16 Luglio 2013, non solo i “Camilliani” era prossimo a convertirsi in hotel 5 stelle (invece gira voce che la stagione 2019 vedrà uno storico 4 stelle superiore di Milano Marittima convertito in Family Hotel, perché si sa che si diventa sempre più glamour abbandonando ricchi premi e cotillon e darsi alle tagliatelle di Nonna Pina zumpappa’). Ma “rigorosamente ad invito circa 300 persone erano confluite” (quel “confluite” fa più ingorgo in tangenziale che fashion party) alla inaugurazione dei villini, prezzo cadauno 2,7 milioni (anche se le voci davano molto di più)…
Altrettanto stupefacente la storia dei lotti alla 14a Traversa, aree in zona altamente piantumata, quindi di grandissimo pregio, sia per verde sia per posizione. La Voce del 1/12/12 dava notizia che il lotto alla 14a sul Matteotti era stato ceduto per 200 mila euro, quindi meno del prezzo di un loculo dei salinari, ammesso non ci fosse stato un errore di stampa, altrimenti pure qui alla faccia del regalo! Se invece è vero che il lotto fu venduto ad 1,2 milioni non è stato un regalo ma quasi, dato che solo nel 2008 il lotto retrostante di pari entità affacciato sull’Anello del Pino fu ceduto dal Comune a tre volte di più cioè 3,5 milioni, cifra che la stampa di allora dava per “astronomica”: evidentemente le cifre sono esose ed astronomiche solo quando ci fanno fuori un polmone verde… e fa un po’ ridere notare, scusate se insisto, che 4 appartamenti scassati dei salinari valgono come una pineta di Milano Marittima, dove poi è stato speculato con altissimo margine di guadagno, poca spesa tantissima resa…
Il Conte