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La storia di Pinarella

A cosa deve il suo nome Pinarella? In questo approfondimento tratto da Gino Pilandri ti raccontiamo la storia di Pinarella.

DA DOVE DERIVA IL NOME DI PINARELLA DI CERVIA?

Pinarella di Cervia deriva il suo nome dalla “Pineta piccola” o “Pinarella”, che una volta vegetava sulla fascia compresa fra i viali Caduti per la Libertà e Cosmonauti da una parte e la via Pinarella dall’altra. Aveva inizio subito dopo il viale Milazzo e terminava quasi vicino alla via Sicilia.

La parte più folta era nei pressi dell’attuale via Fienilone, mentre agli estremi era molto rada, specialmente nell’area più prossima al viale Milazzo perché, nella metà di aprile del 1815, era stata devastata e incendiata dalle truppe napoletane di Gioacchino Murat. Sotto la bandiera amaranto e verde, in quella pinetina, restarono accampati 12000 soldati per 8 giorni.

La nascita di Pinarella La nascita di Pinarella

Negli anni 1842/’43 il Comune ordinò il completo abbattimento della Pinarella e il nudo terreno sabbioso fu suddiviso in grandi lotti e ceduto ai privati. Fino alla guerra 1940/’45, tutta la zona, dal viale Milazzo al confine con Cesenatico, era formata da terreni agricoli, con poche case coloniche, senza alcuna strada pubblica che collegasse Pinarella al mare, ad eccezione di qualche carraia privata. La prima strada pubblica, la via Emilia, fu aperta e costruita, fautore il sindaco Donati, soltanto nell’immediato dopoguerra.

La nascita di Pinarella La nascita di Pinarella

Un terrapieno di sabbia e una lunga fila di tamerici difendeva quei terreni dalle sabbie e dai venti di mare e proprio su quella spiaggia demaniale, verso la fine degli anni ’30, fu piantata la pinetina che costituisce oggi, divenuta adulta, un fresco diaframma, lungo oltre due chilometri.

La nascita di Pinarella

Tratto da: Gino Pilandri testimone del suo tempo, tramite Gabriele Bini

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La fontana simbolo di Cervia

La fontana di Cervia, simbolo della nostra piazza, ha una storia antica che affrontiamo in questo articolo con dovizia di foto e particolari.

Nel luglio 1873 seguendo l’esempio di città vicine, il Comune diede ampia diffusione ad un timido manifesto per invitare i turisti al soggiorno nella nostra spiaggia. I risultati di quella prima iniziativa furono deludenti, ma ormai erano maturi i tempi e la volontà per aggredire i vecchi problemi irrisolti: le bonifiche, i collegamenti viari, miglior condizioni di vita e ovviamente un rifornimento idrico.

la fontana simbolo di cervia

LA COSTRUZIONE DELLA FONTANA DI CERVIA

Un vecchio progetto per la costruzione di un “pozzo a pompa” era stato da tempo approvato dal Comune, finché nel 1880 vennero iniziati i lavori di scavo. Il Comune poi decise, per sopravvenute disponibilità finanziarie, di costruire in sua vece un pozzo artesiano. Fu una decisione coraggiosa per la forte spesa ed il rischio di sprecarla senza nulla risolvere.

la fontana simbolo di cervia

Il pozzo artesiano fu progettato e costruito dalla ditta Foresti-Selli di Conselice e il primo progetto prevedeva una perforazione con speciali trivelle fino alla profondità di 60 metri. Una volta eseguita la prima operazione e non avendo ottenuto alcun risultato, fu stipulato un altro contratto per continuare il foro mediante una seconda colonna di tubi del diametro di 26 centimetri da inserire nella prima fino a raggiungere una profondità di 100 metri.

la fontana simbolo di cervia

Un altro contratto per arrivare a 150 metri non fu messo in opera, perché operando ulteriormente sulla seconda colonna con l’ausilio di una attrezzatura speciale venuta appositamente da Modena si riuscì ad un ulteriore abbassamento. Finché alle ore 11,45 del 12 gennaio 1882 da 115,30 metri scaturì un getto alto 2 metri.

la fontana simbolo di cervia

Fonte “Gazzettino di Cervia” del 1987. Articolo di G. Pilandri via Gabriele Bini.

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Chiesa di Sant’Antonio da Padova

Chiesa di Sant'Antonio da PadovaIl progetto della Chiesa di Sant’Antonio da Padova e del convento viene attribuito a Belardino Perti: committenti i frati Minori Osservanti, detti “Zoccolanti. Le loro esigue disponibilità finanziarie li obbligarono a ripartire la costruzione dell’intero complesso in tanti lotti e per lungo nel tempo. Ebbe la precedenza il convento iniziato nel 1703. Un padre guardiano e cinque frati formarono la prima comunità e la prima chiesetta fu l’attuale corridoio-ingresso dell’abitazione del rettore. Seguì poi la chiesa che oggi vediamo, terminata soltanto nel 1741. Per una parte del convento furono utilizzati molti mattoni recuperati dalla demolizione del convento dei Carmelitani della Madonna del Pino, avvenuta nei primi anni del Settecento, mentre per la chiesa vennero usati quelli della “Osteria del Pino” che faceva parte dello stesso grosso complesso, demolita più tardi, verso il 1738.

Chiesa di Sant'Antonio da Padova

Per la costruzione del campanile ci sono varie ipotesi, c’è chi dice negli anni immediatamente precedenti o successivi al periodo napoleonico. Ci sono carte del 1928 dove vi sono notizie in merito all’ordinazione di tre campane.

Tratto dal “Gazzettino di Cervia”. Articolo di Gino Pilandri.

Gabriele Bini