massimo casanova Archivi - Il blog di Cervia e Milano Marittima

Scandalo europeo

Incidente diplomatico con Massimo Casanova per lo Sposalizio del Mare. Anche questa volta, come per lo scandalo del 2019, il Palazzo tace.

Dopo 3 anni dal precedente scandalo ci risiamo, e oggi come allora il Palazzo di Piazza Garibaldi tace. E oggi come 3 anni fa spero di non trovare a parlare dei cretini, o finti tali, che per attaccarmi fraintendono quello che scrivo.

IL FATTO

Sul Corriere di ieri, 31 Maggio 2022, Massimo Casanova, titolare del ex bagno Guerrino della Terza Traversa dove presto avremo nuovi appartamenti e pizzerie, tuona contro il Comune di Cervia perché non lo ha invitato allo Sposalizio del Mare, lui Parlamentare Europeo, anzi, primo e forse unico cervese con questa carica.

milano marittima

Casanova dice “È stato ignorato il galateo istituzionale” e parla di “scarsa maturità politica” ma anche di un affronto a chi come lui è di storica famiglia cervese a partite dal bisnonno cui è intestata la Cooperativa Pescatori.

Caro Mister Papeete, che dire? Lo sappiamo che a Cervia la storia vale solo quando fa comodo, basti l’esempio del teatro comunale intestato a Walter Chiari e non ad un cervese di zocca più meritevole come fu Fabio Battistini, grande professionista nonché marito di Paola Borboni. Per non dire di quante volte per marketing ci hanno detto e scritto che è di casa a Milano Marittima Valeria Marini piuttosto che altre soubrette come Raffaella Fico. Quanto al coté protocollo che dire?

Ovviamente anche qui una caduta di stile pesante, e lo dico non certo come supporter del Papeete, e lo sapete, lo dico perché ho in famiglia due pilastri delle istituzioni, due presidenti della Camera, ambedue firmatari della Costituzione, uno addirittura primo presidente della Repubblica stessa. Enrico De Nicola, e Vittorio Emanuele Orlando.

Milano Marittima scandalo europeo

Enrico De Nicola e Vittorio Emanuele

IL PRECEDENTE SCANDALO SU MILANO MARITTIMA

milano marittima capitale

Lo scandalo della moto d’acqua

Ma la situazione peggiore è stata la primavera-estate 2019 quando nessuno, né dal Palazzo, né dalle associazioni di categoria, ha difeso l’immagine di Milano Marittima a livello nazionale, quando giornalisti di destra e di sinistra, dal Fatto Quotidiano al Giornale, passando per Repubblica, pur di attaccare Salvini hanno sparato su Milano Marittima creando un vero e proprio scandalo.

Il Fatto Quotidiano era già partito il 27 Aprile ma il peggio è stato il 31 Luglio con in prima pagina “Milano Marittima capitale immorale”. Il Giornale del 1 Agosto descriveva Milano Marittima come meta del “peggior proletariato vacanziero” e anche “Milano Marittima capoluogo nazional popolare del divertimentificio di massa” per concludere poi il 5 Agosto parlando di Milano Marittima come di “un luogo dove nella movida si dileggiava addirittura l’inno nazionale”. Anche Libero del 6 agosto 2019 citava la “panza proletaria” dei vacanzieri nostrani contro le pancette chic dei turisti della Versilia.

Del resto il 4 Agosto già Repubblica aveva scritto parole pesanti sul dileggio dell’inno di Mameli a Milano Marittima, ed è stato stupefacente che nessuno, sindaco, assessore al turismo, associazioni di alberghi, bagnini, commercianti, abbia scritto una riga per difendere l’immagine di Milano Marittima. Strano che il sindaco abbia detto che chi posta sui social certe immagini della movida fa male alla località e poi se ne sta zitto quando addirittura le prime pagine dei giornali nazionali buttando merda sul nome di Milano Marittima per giorni e giorni.

Solo io feci un articolo (potete leggerlo qui) e, ovviamente invece di supportarmi, mi hanno massacrato come presunto servitore del signor Papeete ed amico di Salvini… Tanto siamo sempre li, come il biondino che si è cambiato stemma e bandiera ma sempre quello era, resta e rimarrà, e lo sta dimostrando da 3 mesi… Se non fai parte della nomenclatura non esisti o comunque sei sbagliato.

Il Conte Ottavio Ausiello Mazzi

Milano Marittima strabica

milano marittima strabica

La Venere di Botticelli

Mi ha sempre appassionato la collazione, il confronto delle fonti per avere finalmente un riscontro perlomeno verosimile. Per Milano Marittima è dura, perché alle fonti primarie, come me, si vorrebbe mettere il bavaglio, altri non si capisce in base a quale elezione possono dire tutto ed il contrario di tutto, nessuno fiata.

A proposito di elezioni, politica, Salvini, sulla Stampa del 26 Agosto 2019 c’era un reportage dall’invio a Milano Marittima, meglio dire al Papeete, dal titolo “Facciamo salire sul palco Renzo e Grillo, il Papeete ha già dimenticato Salvini”. E giù un intervista al direttore artistico del lido, mi dicono sia piacentino, che dichiara forte e netto “Questa non è una spiaggia schierata politicamente”. E dire che pochi giorni fa proprio il padrone del Papeete, Massimo Casanova, in una mega intervista a La Repubblica del 13 Agosto ripeteva frasi tipo “Nel mio lido vip e operai, per questo il Papeete è la Lega” per ripetere più avanti “Non è un caso, la Lega è il Papeete ed il Papeete è la Lega, è un posto democratico, il Papeete è il posto leghista per eccellenza”. Vabe’, decidetevi…

Sul Corriere del 23 Agosto 2019 ecco che a bacchettare Milano Marittima sono i turisti, gli aficionados, capitanati da tale signor Scalabrino, che fa la lista ad uso e consumo del Sindaco, e se la prende con le multe, le biciclette, le auto, addirittura con le troppe fontanelle chiuse. Per carità, tutto condivisibile, però ad alimentare la faccenda siete voialtri, che non vi comportate con la stessa educazione, e in tanti casi decenza dei nostri turisti di un tempo, e quanto alle fontanelle, vada Scalabrino a quelle tuttora aperte come quella davanti ai Carabinieri alla Diciannovesima Traversa, dove gentaglia arrogante e sprezzante apre il rubinetto a tutta randa con spreco criminale di acqua potabile, e se ti permetti di eccepire com’è successo anche ieri a me, rischi le botte oltre una valanga di offese, ed i peggiori sono i campagnoli in trasferta, che il valore della acqua dovrebbero saperlo, massimamente cafoni e cattivi i ciclisti alla Pantani, che si distinguono per violenza verbale.

La riprova che qui a Milano Marittima tutti possono parlare, anche chi non c’entra nulla, anzi soprattutto quelli. E’ stato palese nello stupefacente articolo del Carlino del 23 Agosto 2019 dove c’erano alcune interviste riguardo il tornado del 10 Luglio ecc. La logica avrebbe voluto che a parlare fossero stato chiamati quelli che dal tifone hanno avuto danni o sono con casa o attività nel centro del dramma, cioè piazzale Genova e le traverse dalla Quinta alla Decima. Invece no! Ti trovi alcuni noti commercianti di viale Gramsci, a ridosso della Rotonda Don Minzoni, che tirano addirittura fuori che loro sono pure residenti e frasi tipo “Ci siamo sollevati ma il governo ci deve aiutare”… Aiutare chi? Da che cosa vi sareste sollevati voi? Quel maledetto giorno non eravate mica voialtri a piangere sulla devastazione, a rimboccarsi le maniche per iniziare a rimettersi in sesto prima ancora del arrivo di pompieri ed operai comunali o privati? Siamo al punto che non solo certe persone si arrogano la prerogativa di parlare a nome di Milano Marittima, ma addirittura di parlare dei cavoli amari di gente che a Milano Marittima ha pianto lacrime di sangue miste a sudore, tipo chi in mezza giornata ha impregnato, come un mocio Vileda, quattro paia di pantaloni…

La decenza per favore, finché si tratta di cazzate, ok, ma poi si deve avere un limite, perché qua passa sempre la favola che noi di Milano Marittima viviamo nel lusso, nel privilegio, poi non solo non siamo ascoltati nelle nostre esigenze, ma addirittura altre persone fanno loro, oltre che la nostra storia, pure il nostro dolore, e questo mi fa girare le palle. E non sono quelle dello stemma.

Il Conte