moda Archivi - Il blog di Cervia e Milano Marittima

Milano Marittima regina dello shopping

Un vecchio articolo di Trova Casa Ravenna prova a fare una panoramica sui negozi più IN della Milano Marittima regina dello shopping. Ci sarà riuscito?

Se c’è un capitolo della storia di Milano Marittima che conosco benissimo, è quello relativo allo shopping e le vecchie attività, specialmente boutiques, dato che la mia famiglia ne ha avute ben 2 di altissimo livello fra 1973 e 2010, in 2 punti di Milano Marittima, praticamente gli unici allora.

boutique la tartana shopping

La Tartana era fra le boutiques regine dello shopping

Sere fa una negoziante di lungo corso mi ricordava che a inizio anni ’80 faceva la commessa in una boutique a stock alla Nona traversa, di comproprietà di un notissimo ristoratore di Milano Marittima, ed io le ho ricordato come anche a fine anni ’80 fosse ancora un negozio praticamente a stock, con qualche capo firmato pescato qua e la, più che altro jeans West e la roba della Benetton, un negozio che negli ultimi anni ha voluto creare su di sé una nuova mitologia che ne facesse dimenticare gli esordi ed il primo periodo non proprio glamour.

MILANO MARITTIMA REGINA DELLO SHOPPING

Ho ripescato dall’archivio un vecchio articolo del periodico Trova Casa Ravenna N.75, Giugno-Luglio 2012, che in un minestrone fra anni ’60 ed attualità voleva fare una panoramica sui negozi più IN della Milano Marittima regina dello shopping… Mah.

Trova Casa Ravenna shopping

Un articolo che fa varie citazioni, non sempre precise, ma soprattutto omette delle vere eccellenze commerciali che davvero hanno contribuito alla corona di rango regale di Milano Marittima fashion dagli anni ’60. E non lo scrivo perché l’articolo omette le boutiques dei miei genitori, definite da tanti una vera istituzione, ovvero La Tartana dell’Ottava Traversa e la Tartana 2 di fianco allo Sporting.

Trova Casa Ravenna shopping

Boutique che hanno fatto tendenza e scuola, non fosse per il fatto di aver proposto per primi su tutta la riviera romagnola la vera moda mare Positano e Saint Tropez, oggi decisamente declassata da anonimi straccetti da bancarella a pochi euro, chissà confezionati dove…

Trova Casa Ravenna shopping

LE GRANDI BOUTIQUES NON CITATE

Dispiace che nella panoramica manchino boutiques di alto livello come quella firmatissima della Maria Campeggiani alla Diciottesima Traversa, quella blasonata Lanvin e Gucci di Josephine in Rotonda Don Minzoni dove c’era anche Golpe di Diva Baldassarri. Poi la mia cara Carmen Pantani sul Gramsci dov’è oggi calzature Maria Cristina, e poco lontano Big Ben dei Ricci, oggi col negozio di altro nome al posto del Cluny citato nell’articolo minestrone. Poi il mitico Ginger, un milanese amico di Fiorucci, i Diavoli ferraresi, le calzature Rossi, la boutique Bianca, ex socia della Rossana, che ricordo benissimo quando faceva salotto nel negozio di mio padre scegliendo i pantaloni per il marito, un buon pittore che esponeva anche in Rotonda Don Minzoni. Come non ricordare in rotonda Primo Maggio la boutique pellicceria Elena e, sul Matteotti vicino a chi oggi le spara grosse, Lamarr Mode.

Quando si ha la pretesa di scrivere articoli mirati e fare nomi bisogna farlo in maniera documentata. Se si vuole scrivere sulla storia di una città, in ogni suo aspetto, bisogna farlo per lasciare un ricordo per chi non c’era, non fare pubblicità di comodo. La stessa Riccione di Viale Ceccarini negli anni ’70 e ’80 ci invidiava il turismo elegante di Milano Marittima.

L’articolo scrive di una proposta di shopping mai banale, da un bel po’ di tempo invece vedo una sequenza di negozi decisamente omologati senza una vera connotazione di stile proprio, cambia il nome sulla porta ma guardando le vetrine, fra capi esposti ed anche modo di esporli, sembra di essere sempre davanti alla stessa vetrina.

L’articolo scrive che sarebbe oggi difficile stabilire se i facoltosi turisti abbiano determinato il livello dell’offerta commerciale dell’epoca o il contrario. Francamente la risposta è solo una, tutto a Milano Marittima era di livello superiore e tutti si conformavano per mantenerlo. La sera le vere sfilate di eleganza le vedevi nei turisti a passeggio, oggi invece le vedi filmate negli schermi delle vetrine di certe boutiques, posto che fu proprio la boutique Tartana la prima a metà anni ’80 ad avere in vetrina anche una TV che trasmetteva immagini di sfilate.

Il Conte Ottavio Ausiello Mazzi

Milano Marittima irrisolta e Cervia propaganda

Loro continuano, e lo faccio anch’io, loro ve la raccontano, e io ve la spiego.

Come già dissi nel mio articolo Milano Marittima è un disco rotto non vedo la fine né del degrado né della propaganda di chi invece di risolvere i problemi ci mette la pezza con le cartoline ed i giornalini patinati.

Milano Marittima

Il Resto del Carlino del 2009

Era sul Carlino del 23 Agosto 2009, ossia 13 anni fa, ripeto, 13 anni fa, che si poteva leggere che gli eccessi “non devono più ripetersi” e si era lamentato pure il parroco, oggi siamo ad un livello che si dovrebbe lamentare addirittura il Papa. La costante da allora è stata una sola, negare l’evidenza o minimizzare, addirittura chiedere di tacere sulla faccenda a partire dai social come i nostri.

Milano Marittima

Sul Carlino del 4 Luglio 2017, un anno pesante, il sindaco parlava di episodi rari. Già nel 2020 le forze dell’ordine sul Carlino del 15 Luglio parlavano invece di una situazione di collasso.

avviso al decoro

Sempre nel 2009 la Voce titolava “Requiem per Milano Marittima, non sei più la perla“. Sul Corriere del 16 Giugno 2015 c’era scritto “Nel cuore della località succede di tutto”. Dopo 7 anni cosa è cambiato? Nulla, si va avanti con la propaganda ridicola come si leggeva sul Carlino 31 Agosto 2014 “Milano Marittima farà parte della triangolazione d’élite: Cortina, Porto Cervo, Milano Marittima”. Al massimo oggi la triangolazione sembra più: Milano Marittima, Scampia, Pianosa.

festival della moda per rilanciare milano marittima

E poi l’arma segreta per il miraggio del rilancio: la moda! Una fisima che ha colpito parecchi, dai politici come De Pascale “Milano marittima la rilancio con la moda”, vedi Voce del 31 Dicembre 2012, ad esercenti privati, vedi il Corriere del 24 Settembre 2018, alle associazioni come la Pro Loco che addirittura svela “la ricetta per il rilancio”, vedi Carlino del 10 Settembre 2014. Addirittura per sto benedetto rilancio doveva nascere ad hoc addirittura un consorzio come si può leggere sul Corriere del 15 Maggio 2019.

ordinanza cervia

Confesercenti sulla Voce del 27 Luglio 2010 invece chiedeva posti di blocco tutta la giornata, altro che sfilate di moda, nelle zone calde di Milano marittima e la assessora Penso denunciava interi autobus di ragazzaglia con bauli pieni di alcolici e non certo di capi di abbigliamento griffato da sfoggiare…

norma bar villini storici liberty

Del resto quando lo stesso Comune nel nuovo piano regolatore vuole dare la possibilità di aprire bar e ristoro nei villini storici liberty, che turismo e che immagine puoi sperare di avere? Tutta la diatriba era sul corriere dell’8 Gennaio 2019, solo 3 anni fa.

Una scelta per niente glamour, fashion o vip e per niente in linea con la propaganda che si trova nella stampa, come ad esempio su Cervia Experience del 2022, dove si magnifica il nostro patrimonio salinaro senza dire che solo nel 2003 si è ripresa la consegna del sale al Papa.

Cervia Experience 2022

Cervia Experience 2022

Dove si parla di identità sotto le foto dei Magazzini del Sale, quando li si voleva invece radere al suolo (cfr corriere 6.5.2012 e 23.2.2013). Dove si magnifica la nostra pineta che nel 1962 si voleva invece abbattere per una mera speculazione (cfr Le Vie d Italia e La Pie’ del Settembre 1962).

Cervia Experience

Cervia Experience 2022

Per non dire del tanto strombazzato Adriatic Golf Club che il Comune non voleva assolutamente, altro che balle, e si mise di mezzo Luca Goldoni che per denunciare la faccenda realizzò un articolo di protesta in prima pagina sul Corriere della Sera (cfr Carlino 11 luglio 2019).

Il Conte Ottavio Ausiello Mazzi

Milano Marittima polvere di stelle

Milano Marittima polvere di stelle

Sul Corriere di oggi 24 Settembre 2018 leggevo l’ennesima intervista al titolare di una nota boutique risalente alla seconda metà degli anni ’80 che continuando a non capacitarsi, come tanti, che il problema di Milano Marittima non è congiunturale ma strutturale, propone “un festival della moda per rilanciare Milano Marittima”, inoltre tenere le auto fuori del (cosiddetto) centro, collaborare con Milano per il settore moda e “vedrei bene anche la presenza della Polizia a cavallo, gli operatori del verde sempre in divisa”. Questa intervista offre vari spunti di riflessione. Innanzitutto, vorrei ricordare che già ad inizi anni ’90 alla Rotonda Primo Maggio arrivava dalle Siepi e ivi stazionava la pattuglia a cavallo (due binomi) dei Carabinieri, retaggio di una presenza già attiva in ronde testimoniate dalle foto storiche di Crepaldi. Avevano base difianco all’attuale Pousada. Gli operatori del verde sempre in divisa (quale poi?) fa più giardino zoologico che città giardino. Quanto all festival della moda come veicolo del revival locale è storia vecchia, un altro disco rotto e senza senso. Già Michele De Pascale sulla Voce del 27/12/2012 proclamava “Milano Marittima la rilancio con la moda” ripreso recentemente dall’assessore regionale Corsini (cervese doc) che sul Corriere 9/9/2018 reclamava l’avvento dei soliti salvicici “grandi brand” per ridare a Milano Marittima il posto “che le spetta”… Non è personalizzando un viale o un suo tratto che, magicamente, accorre il turismo di alta gamma! Fede ne fanno da anni i viali Milano, Corsica e Romagna, dove certo non c’è stata la calata dei magnati, se non spesso dei magnaccia… Anni fa per viale Milano si attivò un gruppo di imprenditori commissionando un restilyng e donna Letizia trionfante scriveva sul Carlino 27/3/2013 “Viale Milano potrebbe avere un nuovo volto trendy” e anche qui lo si voleva pedonalizzato. Il progetto, neanche malaccio non ebbe seguito, la pedonalizzazione si, e vediamo oggi che bel risultato. La differenza la fanno gestioni ed attività, non la chiusura o meno al traffico. E poi basta con Milano Marittima mode e vetrine, e lo dice uno la cui Boutique di abbigliamento di lusso ha scritto una pagina importantissima della nostra storia commerciale, da tutti rimpianta come “un mito, un istituzione”. Milano Marittima ormai è un posto popolare a tutti gli effetti, non esiste più la clientela che si interessa così tanto di moda, e che con la moda può far girare buona parte della mostra economia come fu fra anni ’60/’90. Un bel distinguo fra Milano Marittima e le vere location di lusso dov’è ancora presente una upper class di residenti e frequentatori, lo fece chiaramente mesi fa il sindaco del Forte sul Carlino 7/7/2018 “Cervia ha un diverso target di ospiti” cioè io ho quelli di lusso voi il popolino. Concetti ripresi anche più esplicitamente dal Giornale del 31/7/2018 e La Stampa 29/7/2018 dove sfottendo Salvini scrivevano di “vai dove ti porta il popolo” … Altra intervista che mi ha fatto sorridere è apparsa sul Corriere 21/9/2018 ad un noto operatore economico, anche lui non nuovo a certe uscite simpaticissime. Intanto quando dice “Ricordo che le tre principali catene (di Family hotel ndr) a livello italiano sono nate qui, hanno dominato e si espanderanno anche nel 2019, già ci sono manovre” conferma che siamo una località popolare anzi sempre più popolare altro che VIP… Quando dice “Mi piace ricordare che a Milano Marittima ci sono 5 hotel a 5 stelle, unica località in Riviera, e tanti ottimi 4 stelle” mi ricordo che questa frase era un mantra carissimo al Sindaco Zoffoli, adesso impegnato proprio in un hotel della Settima Traversa da lui tanto apprezzata. Qui mi permetto un altro commento. Un conto ciò che è “sulla carta” sui depliants, e compagnia bella, un altro la realtà, i fatti. Un conto è avere effettivamente tutti sti hotel stellari, un altro è che tipo di clientela poi si mettono dentro davvero, cioè se ospitano turisti con capacità di spesa direttamente proporzionale al numero di stelle e categoria, per il beneficio anche dell’indotto (boutiques, ristoranti, bar ecc) oppure come purtroppo sappiamo, poi ci si mette d’accordo, si fanno pacchi e pacchettini più o meno su Booking e si ospita per 19,50€ a capoccia come al campeggio… E’ come mia nonna, che sulla carta vantava una prestigiosa e lunga lista di titoli nobiliari di alto livello (tre principati, due ducati, sei marchesati ed addirittura un Grandato di Spagna di Prima Classe) ma poi? Fuffa all’atto pratico. Dietro tanta smitragliata altisonante di palle (non di stelle) non c’era una proprietà, una rendita… solo parole, come qui sui nostri giornaletti… Già nel 2008 Luca Goldoni, vero VIP, vero amico e conoscitore della nostra cittadina sul Carlino del 9 settembre scriveva “Milano Marittima mia, sei una nobile decaduta” e spiegava come è perché. Fu ascoltato? No, perché fare mea culpa presuppone umiltà ed intelligenza… Ma i sintomi della malattia che ha incancrenito Milano Marittima erano già diagnosticabili tanto tempo fa. Più la politica cervese ha preso piede a Milano Marittima a scapito degli imprenditori più qualificati e lungimiranti, più le cose sono peggiorate a valanga. Sul Giornale del 5 Dicembre 1987 un residente storico, Gualberto Benzi, scriveva alcuni ricordi sui fondatori milanesi, e basta questo “Nel 1950 ho parlato con l’Ing. Radaelli ed ho chiesto per quale motivo vendevano tutto. Mi rispose non possiamo più fare una spiaggia di lusso come era nelle nostre intenzioni, l’Amministrazione vuole fare una zona di villeggiatura popolare, e noi (i fondatori di Milano Marittima ndr) ce ne andiamo”. Dopo 68 anni si continua su questa strada ormai senza più ostacoli, come invece ne fanno le vecchie famiglie ed imprenditori del Forte: e via coi Family Hotel, il proliferare dei mercatini, delle iniziative nazionale popolari, i negozi da ipermercati, piadina, kebabbari, negozi etnici… quando ero bambino bastava l’eleganza dei turisti a rendere Milano Marittima una sfilata perenne in ogni strada, adesso sfilano le carrozzine, passeggini e i gruppi di addio al celibato/nubilato… Buonanotte, continuate a sognare!
Il Conte che non conta