Don Camillo era cervese e nessuno lo ricorda

Giovannino Guareschi, padre di Don Camillo, morì a Cervia dove aveva casa e dopo essere venuto per anni in vacanza a Milano Marittima, ma ci siamo dimenticati di lui e non solo.

Giovannino Guareschi, prima di comprare casa a Cervia, alloggiava alle Palme, era amico del noto albergatore Silvano Collina (prozio di Thomas Venturi fondatore di questo blog) e faceva gran biciclettate fino al Bar Barbanti, dove amava andare, e alla Stella Maris.

Don Camillo era cervese e nessuno lo ricorda

Giovannino Guareschi con i figli Carlotta e Alberto

Già di Giovannino Guareschi a Cervia si parla pochissimo, più proiettati su calciatori, veline, cozze, sale e piadine, ma è vergognoso che, praticamente sola al mondo (e non esagero) Cervia abbia ignorato il decesso di uno dei suoi figli più famosi. Non una riga nella cronaca locale o dai nostri storici cittadini. Per fortuna ci fu un lungo articolo di Marco Guidi sul Carlino Nazionale e la notizia fu ripresa pure dall’ANSA (puoi leggerla qui), senza contare il florilegio di articoli di giornali e TV a livello nazionale ed estero.

IL VERO DON CAMILLO

Padre Tommaso Toschi

Padre Tommaso Toschi

Il primo Novembre 2016 moriva a Bologna a 94 anni padre Tommaso Toschi, il vero Don Camillo, combattivo sacerdote che predicava nelle piazze contro i comizi del potente PCI di allora. Era un romagnolo verace, nato a Montaletto di Cervia il 22 Febbraio 1922.

A 18 anni era diventato francescano come i nostri frati della Stella Maris, e sacerdote nel 1945. Nel 1954, con altri nove frati, aveva costituito un gruppo di predicatori chiamati “La Fraternitas” o popolarmente “I frati Volanti”. Dotati dal cardinale Lercaro di dieci auto con altoparlanti, giravano i paesi per controbattere ai politici del PCI. Padre Toschi, proprio come in uno dei film di Don Camillo, fece anche un viaggio in URSS per vedere da vicino i sovieti.

Incantava le folle. Una volta a Medicina lo ascoltarono fino alle due di mattina, lui che certo non era un dj del Pineta o del Papeete. Prima dello stesso Vaticano riaprì il dialogo con la chiesa Ortodossa russa e ultimamente fece molto per i bimbi di Chernobyl. Il 3 Novembre 2016, mentre la cronaca cervese si occupava per l’ennesima volta dei negozi griffati di Milano Marittima, l’Ambasciatore d’Ungheria (principe Edoardo d’Asburgo bisnipote della Sissi tanto cara alla nostra gemella Campiglio) mandava le condoglianze ai francescani ricordando Toschi “con gratitudine di tutta l’Ungheria per gli aiuti dati dal frate agli esuli del 1956”. Simonetta Saliera invece ne ha lodato il “contributo fondamentale nella ricostruzione post bellica di Bologna”.

LA TARGA IN ONORE DI GIOVANNINO GUARESCHI

Nel cinquantesimo anniversario della morte di Giovannino Guareschi è stata finalmente posta una targa nella casa a Cervia dove passò le sue ultime ore di vita.

giovannino guareschi

Il sindaco Luca Coffari il giorno della scoperta della targa

Il Conte Ottavio Ausiello Mazzi