Il blog di Cervia e Milano Marittima

Ebenezer Howard

Non è vero che l’ideale di città-giardino sia originale dell’inglese Howard, come non è vero che ci sia una diretta filiazione fra la sua visione e quella che portò Giuseppe Palanti a progettare Milano Marittima nel 1911-12. Nel bel catalogo (pp. 36-37) della mostra su Palanti tenutasi ai Magazzini del Sale, l’acuto Ennio Nonni, di Milano Marittima scrive “E’ una città di nuova fondazione che in MODO FORSE UN PO’ TROPPO SEMPLICE si fa risalire alle teorie dell’inglese Ebenezer Howard”. La differenza fra Palanti e Howard non è tanto formale, quindi, quanto SOSTANZIALE. Nonni scrive “Alla città giardino di Howard si può associare solamente l’idea di un insediamento abitato dove il verde è predominante” continua “La città giardino di Howard è un compatto insediamento urbanistico integrato CON TUTTE LE FUNZIONI PER UNA VITA URBANA. Da questo punto di vista Milano Marittima è l’esatto CONTRARIO”. Più chiari di così non si può! A rispondere più pienamente all’idea di città di Howard, se ci pensiamo bene, non è la Milano Marittima progettata e parzialmente realizzata da Palanti fino agli anni 30/40, è invece la Milano Marittima successiva (successiva anche alla morte di Palanti) quella del boom, dal Dopoguerra fino agli anni 80, quando fra le traverse, la rotonda Primo Maggio e la zona verso la rotonda Don Minzoni erano aperte tutto l’anno una serie di attività e negozi dei più svariati generi, rispondenti appunto a esigenze “tutte” d’una cittadina viva 12 mesi, non solo l’Estate. Adesso togli i negozi di vestiti ed i bar, non resta nulla. Poi ci si lamenta che d’Inverno Milano Marittima è un mortorio! Anche l’idea di Howard è tutt’altro che originale, infatti gli ideali howardiani sono rintracciabili nella più pura cultura italiana. E’ col nostro Rinascimento che torna in auge una concezione del giardino che si rifà a ideali classici come i giardini ordinati simmetricamente teorizzati dall’Alberti per Cosimo de Medici. Le ferree regole geometriche dell’Alberti sui giardini, boschetti e viali sono esattamente le linee guida che chiunque può ritrovare guardando la lottizzazione della Milano Marittima di Palanti 400 anni dopo. Nella seconda metà dell’800 Firenze e la Toscana, culla di tutta questa concezione, furono e sono tutt’oggi meta d’un forte turismo inglese, e fu per questo che Howard trovò ispirazione per la sua idea di garden-city. Lo stesso Nonni scrive per altri motivi “La vera innovazione di Palanti non sta nel disegno”. Esatto! Andate a rileggervi l’Alberti. Continua…

Il conte Ottavio Ausiello-Mazzi

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