“Non si capisce il senso dei lavori, trovarsi modifiche improvvise senza che nessuno sia stato messo al corrente del fatto”. E’ uno dei tanti commenti negativi sul cambiamento della segnaletica in zona Amati, ed in prima linea nella protesta dei residenti ci sono membri del consiglio comunale e di quello di quartiere. Per me hanno ragione; però visto che si ritengono residenti di Milano Marittima mi chiedo (anche per le cariche che ricoprono): dov’erano quando c’era da lamentarsi su ciò che inspiegabilmente avveniva in altre parti di Milano Marittima? Come mai un  bel giorno ne parcheggio della Quinta Traversa fra gli hotel Gallia e Lido le righe blu sono diventate bianche? Di solito è l’inverso. Come mai un tratto utilmente transitabile di Viale Romagna fra Viale Milano e Viale Gramsci ad un dato momento è stato pedonalizzato? Come mai la Terza Traversa è recentemente diventata a senso unico quando prima era a doppio senso? Come mai il tratto di Viale Gramsci fra la Rotonda e Viale Romagna rimane pedonale quindi non transitabile anche d’Inverno? Fino all’inizio degli anni duemila si passava e si parcheggiava, e ancora a metà anni 80 era addirittura a doppio senso. Com’era a doppio senso e quindi molto utile per arrivare subito a Cervia da Milano Marittima il Viale Di Vittorio (che è Milano Marittima solo per circoscrizione elettorale recente). Non si lamentò nessuno anche quando arrivati dal Matteotti al Canalino era impedito tirar dritto verso la Rotonda e si era obbligati a svoltare alla Prima Traversa, farsi il Viale 2 Giugno fino al semaforo del grattacielo e tornare indietro su Viale Romagna! Comunque, un bravo ai residenti della zona Amati, o come scrive l’articolista “cosiddetta zona Amati”. Ci risiamo… quella che DAVVERO si chiama “zona” è passata per “cosiddetta”; mentre si danno per esistenti altre “zone” che invero a Milano Marittima non sono mai esistite, se non recentemente per la comodità delle agenzie immobiliari (zona traverse, zona stadio, zona Anello del Pino, Mima nord, Mima alta). La “zona Amati” invece si chiama proprio così perché non era né Cervia né Milano Marittima. Dalle vecchie planimetrie si vede che era una landa acquitrinosa (ancora negli anni 70) con le case Cima e Baruzzi, senza strade né sentieri! Gli si diede il nome di chi iniziò la lottizzazione. Qui costruirono case e villette gli albergatori e bagnini che operavano a Milano Marittima com’era avvenuto per Borgo Malva, dove le denominazioni Malva sud e nord sono successive all’ampliamento.

Lo sanno ormai tutti grazie anche a questo blog che la vera Milano Marittima finiva/iniziava col Canale Madonna del Pino (vedi articolo I veri confini di Milano Marittima) e che solo dopo il 1967 fu aperto il ponticello su Viale Leopardi appunto per collegare la zona Amati a Milano Marittima. Ancora a metà anni 70 una mia conoscente aveva paura a passare la sera dalla zona Amati venendo dalla Bova per andare a lavorare in un hotel di Milano Marittima, proprio perché era ancora una zona buia e marginale. Ricordo io stesso come all’inizio degli anni 80 fosse presentato come segnale di riqualificazione del sito, il caseggiato eretto nell’angolo dove oggi c’è il semaforo fra i viali Milano e Di Vittorio e di fianco all’allora concessionaria Fiat-Innocenti. Era una zona dove farsi una bella casa con giardino a poco prezzo, e per di più tranquilla, come lo è oggi. Quante sere, per sfuggire al caos notturno di Milano Marittima anch’io vado a girare per quelle silenti stradine in bicicletta, infatti nell’articolo del Carlino del 9.1.14 è detta “zona strategica” perché è un isola felice e molto vicina a tutto, per questo la si può facilmente spacciare per Milano  Marittima e quindi vendere a prezzi alti. Quello che, come solito, fa sorridere (ormai non piango più) è come questa zona sia ormai considerata a pieno titolo parte integrante di Milano Marittima mentre parti incontestabilmente e veramente di Milano Marittima sono invece bistrattate sui giornali come “altro” cioè “periferia” (Carlino 5.4.13 riguardo le traverse) e “zona periferia” (Carlino 20.6.13 riguardo Anello del Pino). Quando sappiamo che è li che da sempre sorgono gli alberghi più stellati e le ville più blasonate! Addirittura Viale Gramsci è stato recentemente definito come “un po’ fuori mano rispetto alla Rotonda Primo Maggio” (Corriere 2.12.13).

Il Conte che non conta

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