Oltre alle vecchie foto, ogni tanto tiro fuori i vecchi quaderni delle elementari (1980-85) frequentate ovviamente alle Mazzini, con direttore Calisto Orioli. Conservo gelosamente il quaderno di Tedesco, lingua allora fondamentale per chi viveva qui, e a me cara perché da generazioni la mia famiglia è formata da persone che parlano la lingua di Gothe. Un mio insegnante era il sig. Valentini, originario di Merano e padre d’un mio compagno di classe. Ricordo meno piacevoli le lezioni private pomeridiane d’Inglese impartitemi da una olandese sposatasi qui. In fin dei conti, 30 anni fa vivevo in un ambiente più cosmopolita e multiculturale di oggi. In età prescolare le mie amichette erano Carlotta Leonori gestrice dell’omonimo ristorante (allora il più “in” di Milano Marittima) e “presidente” della nostra squadra di calcetto del mitico Bar Centrale. L’altra mia amica era figlia d’un cesenate e d’una tedesca che gestivano il bar poi rilevato dalla coppia mista Ivan Candoli (il pittore detto “e Franzinin”) e Sofia Martì Y Marty, spagnola. In classe eravamo quindici, tre con madre straniera: inglese la madre di Valentina Fortibuoni; portoghese la madre di Leonardo Prati (cantante lirica, ogni tanto accompagnava col canto la Messa alla Stella Maris); svizzera la madre di Alessandro Fabbri. Riguardo le mie anzianissime vicine di casa, la contessa Ginanni-Fantuzzi era slovena, e la contessa Graziani viveva more uxorio con un polacco, come con un altro polacco viveva la contessa Malagola. Il Bar Jimmi alla Quindicesima Traversa, uno dei più vecchi di Milano Marittima, era stato aperto dalla signora Kovic e di fianco il russo Polianski aveva un’agenzia di viaggi. Il tedesco Weber (Lothar Jager) aprì uno dei primi studi fotografici. Quanto all’austriaco Rudy Neumann fu addirittura uno dei pionieri/capostipiti del turismo di Milano Marittima oltre a tanto altro. Nella generazione precedente la mia, se la memoria non mi fa scherzi, c’era una compagna di collegio di Sonia Gandhi, e un’altra ancora era stata compagnia della regina Sirikit di Thailandia. Alla fine, la Milano Marittima VIP era questa!
Il Conte che non conta