villa bianchi milano marittima
A sinistra la villa del fondatore Felice Bianchi

Scrivono sempre che Milano Marittima è un luogo molto esclusivo e quindi dovrebbe avere parametri di cooptazione molto restrittivi, come i nonni di una mia amica che fecero di tutto per non far ammettere Agnelli nel loro circolo. Invece no! La grandissima Lina Wertmuller per avere l’onore della cittadinanza di Napoli ci ha messo una vita e 70 anni di carriera. A qualcun’altra per avere la cittadinanza di Milano Marittima è bastato fidanzarsi con un bagnino, ed una recente, ennesima ospitata “rafforza ulteriormente il suo legame con Milano Marittima” (Corriere 27.4.16). E quale sarebbe il legame pregresso? Venire d’estate e far finta di giocare a tennis, d’inverno a piroettare sul ghiaccio e farsi due foto in discoteca o al ristorante? Sono quattro ed ovviamente sconosciute le donne che davvero incarnano un forte legame con la nostra località. Sono le “nipoti di Milano Marittima” le discendenti di altrettanti fondatori, e vanno ricordate. Paola Romagnoli (in Motta) è la figlia della figlia (Ghin) di Palanti. Solare, culturalmente impegnatissima, amante della gioventù di cui è molto fiduciosa. Poi Maria Luisa Bianchi (per noi amici la Marlise) sposata con Roberto Baggio (non il calciatore) nipote di Felice Bianchi che tanto amò questa città da farsi seppellire a Cervia. Particolare commovente (questo si che è un legame forte) ma nessuno lo ricorda mai! Gabriella Facheris è la nipote di Giovanni Facheris, suo marito è il conte Barbaro della leggendaria villa di Maser. Infine Barbara Majani, nipote dei Radelli.

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Il fondatore Giovanni Facheris

Tanta storia, dietro questi cognomi, storia di cui Milano Marittima è stata un capitolo fra i molti interessanti. Una volta, ciò poteva dirsi per molti a Milano Marittima, oggi di pochissimi. Attualmente ci sono i “vip”, quelli la cui “storia” si ferma al massimo ai chioschi dei giornaletti in cui compaiono. Però alla fine qualcuno resta. Da vari decenni Milano Marittima è buen retiro (sono tre generazioni ormai) della discendenza d’un grande nome della cultura e della politica della nostra Romagna: Luigi Montanari, classe 1912. Sua nipote Marcella, la marchesa Bargagli-Petrucci, è una mia cara amica d’infanzia ed anche ex compagna di scuola. Suo nonno morì nel 1989, eravamo in prima superiore. Ma anche la famiglia del marito Enrico ha forti ed antichi legami con Milano Marittima. Luigi Montanari è stato molte cose: politico, giornalista, appassionato studioso della sua terra e del suo paese, fu Presidente della Società di Studi Romagnoli e membro della Rubiconia Accademia dei Filopatridi come il mio amico Senatore Lorenzo Cappelli (da poco mancato) e come Giancarlo Mazzuca, anche lui ultimamente di casa a Milano Marittima e non lontano proprio dalla mia. Nel Maggio 2015 la Biblioteca di Russi ha assorbito l’enorme lascito della ricca biblioteca privata del Montanari. E’ con gesti come questo che si dimostra di amare un paese e di appartenergli.

Il Conte che non conta

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