Il video dell’addestramento delle Frecce Tricolori a Cervia effettuato nella tarda mattinata di oggi.
L’addestramento delle Frecce Tricolori a Cervia si è svolto nella tarda mattinata di oggi, Mercoledì 6 Aprile 2022, sull’Aeroporto di Pisignano, sede del 15° Stormo dell’Aeronautica Militare.
In questo periodo dell’anno, che precede l’inizio della stagione estiva italiana, le Frecce Tricolori lasciano la loro base aerea di Rivolto, in Friuli Venezia Giulia, per eseguire diversi voli di addestramento fuori sede.
La formazione si reca quindi ad Aviano, Grazzanise, Ghedi, Istrana e, per l’appunto, la nostra Cervia per trovare caratteristiche orografiche differenti rispetto a Rivolto, per fare in modo di addestrare i nuovi piloti a volare il programma acrobatico anche in assenza dei consueti riferimenti visivi al suolo.
Infatti, forse non tutti lo sanno, ma per eseguire le complesse forme acrobatiche del programma i piloti delle Frecce Tricolori fanno grande affidamento sui punti di riferimento a terra come laghi, fiumi, colline e grandi edifici con forme particolari.
Lo spostarsi dalla propria zona di comfort di Rivolto complica non poco le cose ai piloti che sono costretti a trovare nuovi riferimenti e sfruttare al massimo il loro orientamento.
Ringraziamo Azzurro Tricolore per averci inviato il video delle Frecce Tricolori a Cervia e, se siete amanti della pattuglia acrobatica più famosa del mondo, vi invitiamo a fare un giro sul suo canale YouTube perché è davvero ricco di contenuti unici e di qualità.
Ecco il video dell’addestramento delle Frecce Tricolori a Cervia.
Cosa sono le scie chimiche e perché non dovete averne paura.
Nel corso degli anni mi è capitato di sentire alcune lamentele da parte di persone stese a prendere il sole riguardo alle scie bianche che si trovavano sopra alle loro teste. Addirittura, una volta, un signore disse che non sarebbe andato in spiaggia perché c’erano troppe scie… chimiche!
Da appassionato di aeronautica e fondatore di questo blog, sento il bisogno di fare un po’ di chiarezza per far capire che si può andare al mare anche con quelle scie. Conscio che non riuscirò a far cambiare le idee dei cospirazionisti, il mio intento è quello di far comprendere, a chi è incuriosito da questo fenomeno, cosa in realtà siano quelle scie.
COSA SONO LE VERE SCIE CHIMICHE
Per farlo partiamo proprio da loro, le scie chimiche, quelle vere, quelle create con lo ioduro d’argento per far piovere. Nel corso degli anni si è cercato di mettere a punto un sistema per stimolare le nuvole a far piovere in quelle zone dove la pioggia arriva di rado, oppure, per aiutare alcuni cumuli temporaleschi a scaricare pioggia prima di accumularne troppa ed evitare così tanti disastri (in Italia negli ultimi anni sarebbe utile).
Tutti questi tentavi sono però sperimentali e hanno portato sempre a scarsi risultati, facendo venire non pochi dubbi sull’utilità di questa pratica. Ma soprattutto, credete che al giorno d’oggi se veramente volessero modificare il clima con delle scie, non le renderebbero trasparenti per non farci insospettire?
I MOTORI TURBOFAN E TURBOGETTO: COSA SONO E COME FUNZIONANO
Ma ora cerchiamo di capire cosa sono, invece, quelle lunghe scie bianche che vediamo tutti i giorni (o quasi) sopra le nostre teste. Partiamo col dire che a crearle sono i motori turbofan e turbogetto degli aerei di linea. Senza entrare nei dettagli del funzionamento di un motore a turbina, credo sia di dominio pubblico il fatto che essi funzionino ingerendo aria dalla parte anteriore facendola poi fuoriuscire dal retro attraverso il passaggio dalle turbine di bassa e alta pressione e dalla camera di combustione.
Ed è proprio qui che sta il concetto base. L’aria che entra nella turbina è quella che, ad una certa altitudine, è generalmente molto più secca e fredda di quella a livello del mare. Il motore per funzionare è soggetto ad alte temperature e quindi in uscita l’aria sarà più calda di quando è stata aspirata, inoltre, la combustione, qualsiasi combustione, anche quella del barbecue di casa vostra, rilascia una certa quantità di acqua fra i vari elementi di scarto.
IN CONLCUSIONE
Quindi, riassumendo, l’aria in uscita dal motore sarà più calda e umida di quella che è entrata, perché verrà scaldata dal motore e inumidita dalla combustione. Ma questo da solo non basta a creare la scia, infatti, perché la condensa avvenga, ci devono essere dei nuclei di condensazione, e questi nuclei ce li offrono le particelle di scarto della combustione come la CO2.
Quando una massa d’aria calda viene fatta raffreddare, il vapore d’acqua presente all’interno può condensare legandosi alle micro particelle di cui sopra, un po’ come quando alitate contro un vetro e notate che questo si appanna: in quel caso avete appena creato una condensazione, voi ci mettete l’aria calda e umida, il vetro, che dovrà essere più freddo del vostro alito, fungerà da particella di condensazione.
Ricapitolando la scia bianca che vedete dietro agli aerei altro non è che acqua condensata. Il fatto che alcune siano più lunghe, persistano più a lungo o scompaiano quasi subito, dipende da alcuni fattori atmosferici quali freddo e umidità presenti nell’aria. Ma perché spesso vediamo queste scie formare strani reticoli nel cielo? Questo avviene perché il cielo è attraversato dagli aerei utilizzando delle aerovie che sono come le strade per le nostre macchine e si possono incrociare sopra dei punti ben precisi.
Per concludere, come avrete ormai capito, si, potete andare tranquillamente al mare anche se vedete decine di quelle scie bianche!
Nella vita di ognuno di noi arriva quel giorno dove ti trovi a frugare in soffitta tra i vecchi oggetti di famiglia coperti da anni di polvere. E’ stato così per me quando, nella casa a Cervia in previsione di un trasloco, ho trovato un vecchio libro scritto a macchina. Non avevo idea di cosa potesse essere, e così, tolta la polvere e voltata l’anonima copertina blu mi balzò agli occhi il titolo “La vita di un’aquila stanca“; avevo tra le mani il libro di memorie di guerra di mio nonno.
Leggerlo è stato emozionante perché mi ha permesso di conoscere un lato della sua vita, quello durante la carriera in Aeronautica nella Seconda Guerra Mondiale, da vero avventuriero, molto distante dal nonno tranquillo e casalingo che avevo conosciuto. Mi è stato chiaro fin da subito che il suo desiderio era che il libro fosse letto, una conferma l’ho avuta quando all’inizio del testo originale scrive “Per faticare meno a tenere il libro in mano, conviene levare i relativi fogli aprendo gli anelli”.
Nel libro Gualberto Benzi racconta la sua vita da quando era un bambino che scorrazzava tra le Cervia e Milano Marittima dei primi anni ’20, a quando dovette scampare alla morte durante le battaglie in aereo e i bombardamenti, per finire con la rara malattia al cuore che colpì sua moglie.
“La vita di un’aquila stanca: Diario di un aviatore della Seconda Guerra Mondiale” è una esclusiva Amazon al prezzo di €14,99 per la versione cartacea e €8,99 per quella in formato Kindle.