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Cervia ritrovata: la scoperta della città antica e del suo territorio

La mostra “Cervia ritrovata: la scoperta della città antica e del suo territorio” vi aspetta al MUSA dal 20 Dicembre 2021 al 27 Marzo 2022.

Cervia ritrovata: la scoperta della città antica e del suo territorio è la mostra fotografica dedicata alle ricerche archeologiche che si terrà al MUSA (Museo del Sale a Cervia) dal 20 Dicembre 2021 al 27 Marzo 2022. Il progetto è dell’Università di Bologna, Soprintendenza Archeologia, e del Comune di Cervia in collaborazione con il MUSA e con il Gruppo Fotografico MUSA che ha prodotto gli scatti.

Cervia ritrovata: la scoperta della città antica e del suo territorio

Gli scavi a Cervia vecchia

LA MOSTRA CERVIA RITROVATA: LA SCOPERTA DELLA CITTÀ ANTICA E DEL SUO TERRITORIO

Le foto in mostra illustrano il percorso d’indagine archeologica eseguito nell’area di Cervia vecchia dove sorgeva anche la famosa Rocca in mezzo alle Saline (leggi qui la storia della Rocca di Cervia).

Cervia ritrovata: la scoperta della città antica e del suo territorio

La Rocca di Cervia vecchia

Particolare focus sarà dedicato alle attività di scavo realizzate nell’area che ospitò, fino al 1698, l’antica città del sale, prima del suo trasferimento verso il mare, ovvero, della città che tutti oggi conosciamo.

VISITA GUIDATA CON GLI ARCHEOLOGI

Il 22 Dicembre il Museo del Sale organizza una visita guidata che, in via del tutto eccezionale, sarà condotta dagli archeologi che hanno lavorato agli scavi. Gli archeologi racconteranno le attività svolte, illustreranno le foto esposte, spiegando tecniche e metodologie impiegate nel progetto.

PREZZI, GIORNI E ORARI

Prezzi: intero €2,00, ridotto (ragazzi dai 13 ai 18 anni) €1,00. Gratuito fino a 12 anni, persone diversamente abili con accompagnatore, guide turistiche, interpreti accompagnatori di gruppo e ogni prima domenica del mese.

La mostra sarà aperta tutti i giorni dal 20 Dicembre 2021 al 9 Gennaio 2022 dalle ore 14.30 alle 19.00.

Dal 10 Gennaio al 27 Marzo 2022 sarà aperta Sabato, Domenica e Festivi dalle ore 14.30 alle 19.00.

La mostra di terrà nel Magazzino del Sale Torre, Via Nazario Sauro 24, Cervia.

Chiesa San Martino Prope Litus Maris

Scritto da Nino Giunchi

Ricordo l’inaugurazione del Museo Archeologico Cervese voluto dal Sindaco Roberto Zoffoli, a cui vanno i ringraziamenti miei e dei cervesi essendo riuscito a valorizzare una parte della nostra storia. Quello in cui non era riuscito neppure il nostro storico cervese ed ex sindaco Gino Pilandri negli anni ’82/’83, quando era totalmente sicuro di fare un museo nel Rubicone che mi fece togliere, dalla cantina dove erano custoditi, tutti gli attrezzi delle saline che mio babbo, come tanti altri salinari (forse non volevano credere che, quella volta, sarebbero stati buttati via 2300 anni di storia) li avevano conservati.

chiesa san martino prope litus maris

Pianta della chiesa del V° secolo con segnati i resti dei mosaici.

Così tirai fuori paloncelli, paniere, gavaricasse, carrioli barelle, piron e forabus che misi in bell’ordine nel cortile sicuro che qualcuno li sarebbe venuti prendere. Passarono settimane, mesi, poi qualcuno si prese la briga di dirmi che il museo non si sarebbe più fatto ma non mi disse il perchè. Allora mi venne in mente quello che diceva qualche anno prima il maestro Ascione: da quando a Cervia comanda la legione straniera non si capisce più niente.

chiesa san martino prope litus maris

L’ira mi mise nelle mani un mannarino e in un’ora feci fuori 2300 anni di storia. Posso solo immaginare lo stato d’animo di Gino Pilandri. Ma torniamo a San Martino Prope Litus Maris. Una basilica di 38 per 19 metri con mosaici policromi dimenticata per oltre mille anni poi fatta dimenticare ulteriormente dal 1989 fino ad oggi.

chiesa san martino prope litus maris

All’inaugurazione del museo ho sentito molti giovani chiedersi che cosa e dove fosse quella chiesa. Bene, i mosaici sono stati staccati nel 1989/’90 hanno girato le scuole di S.Andrea, le cucine di Tagliata, l’hotel Leopardo di Milano Marittima, il ricovero Cavallino Bianco e infine il Magazzino Comunale dove attualmente si trovano tredici lacerti, mentre tre sono stati portati a Ravenna e restaurati e forse saranno posizionati nel nostro museo. Per gli altri tredici nel magazzino speriamo bene.

chiesa san martino prope litus maris

chiesa san martino prope litus maris

Per concludere: se una città che vive di turismo fa finta che queste cose non esistano e non le valorizza, sarebbe ora che quelli che la sfruttano si mettessero le mani in tasca non solo per prendere ma anche per dare. Detto cervese: quand c’un i nè un s’nis spend. Dedicato a tutti quelli che da oltre ventanni, finita la stagione turistica, puntualmente, si riuniscono per pensare come allungarla. Cun la penza pina us fa fadiga a pinsè.