barbanti Archivi - Il blog di Cervia e Milano Marittima

Felice era Milano Marittima

A Milano Marittima sparisce il Bar Barbanti, al suo posto sorgerà l’ennesima palazzina anonima che spazzerà via un’altra fetta della nostra storia.

A Milano Marittima sparisce il Bar Barbanti (oggi Woodpecker), lo sapevo da 2 anni ma quando ho visto il cartellone col progetto di ciò che verrà mi ha fatto effetto.

bar barbanti milano marittima

Se ne va un altro punto storico di Milano Marittima, un punto di riferimento doppio visto che c’erano un bar, un tabacchi cartoleria ed una simpatica famiglia di gestori che ebbe anche lì di fianco la pompa di benzina. Nell’altro lato c’era un’edicola fino a pochi anni fa.

bar barbanti milano marittima

Il Bar Barbanti in una foto d’epoca

Tino e la sorella Teresina erano Morandi, eredi in parte dello zio, lui davvero Barbanti, che aveva tutta la terra e le case in Viale Matteotti fra la Prima e la Terza Traversa dove oggi vedete il Caminetto, il mini golf e la sala giochi Hippy.

costantino morandi detto tino barbanti

Costantino Morandi detto Tino Barbanti

Milano Marittima sembra sempre più uno di quei paesi terremotati o bombardati in guerra, che dopo la tragedia bisogna tirar su ex novo cancellando il pregresso con tutti i suoi ricordi, ma soprattutto cambiando per sempre il side.

terza traversa

A destra il Bar Barbanti alla Terza Traversa

Una località che mantiene il toponimo ma ormai dopo aver perso la sua anima elitaria perde sempre più la sua sostanza anche nell’edilizia storica, oltre agli abitanti storici e non solo quelli, si perde infatti i fondatori milanesi ai quali, durante un compleanno di Milano marittima alla Rotonda Primo Maggio, anni fa un sindaco promise di dedicare targhette nominative da distribuire sul lungomare in via di costruzione, ed invece…

ANCHE FELICE BIANCHI FECE LA SUA PARTE

Nessuno che dedichi un’aiuola, un busto, un articolo al povero fondatore Felice Bianchi, fa comodo solo Giuseppe Palanti, che però fu prima perseguitato e offeso e nel 1936 lasciò per sempre Milano Marittima, mentre Bianchi volle stare qui nel cimitero nella nostra pineta per sempre dopo la morte, si fece appositamente traslare da Milano. Gli ingrati cervesi non lo hanno mai onorato, in niente. Bel ringraziamento per cotanto amore.

Le vecchie ville di Milano Marittima

Le Ville Bianchi divenute oggi Hotel Flora

Bianchi aveva due bellissimi villini a colonnato costruiti nel 1913 (quindi subito), uno poi diventato l’Hotel Flora, l’altro sparito. Tuttora la nipote, mia amica carissima, viene a Milano Marittima nella casina che comprò suo padre e anche lei viene praticamente ignorata durante le varie pseudo celebrazioni propaganda su Milano marittima, ma dice che in fin dei conti va bene così.

Bianchi e Palanti erano fra i primi 10 membri della Società Milano Marittima istituita il primo giugno 1911 con rogito del dott. Ferrini a Milano, questa data è il vero compleanno di Milano Marittima, altro che 14 agosto 1912. Poi i nomi cambiano nel 1912 e nel 1924, e nel 1924 e 1934 cambiano anche i termini della concessione comunale. Era il 22 Agosto 2014 quando il Corriere Romagna titolava su Milano marittima, ormai scenario urbano sempre più rarefatto, “Dancing around ghost’s Milano Marittima”, città che danza coi suoi fantasmi.

LA MILANO MARITTIMA CHE DOVEVA DARE LEZIONI

Nevio Salimbeni, pluri assessore impiegato in comune a Cervia, calato dalla Bassa Romagna dal 2004, rilasciò alcune interviste al Carlino dove parlava di località in transizione, senza identità, da ricostruire dopo la macerie del periodo di bella e dannata della vipperia, che doveva puntare sul verde ecc… Diciamo che durante il suo mandato come assessore ai lavori pubblici 2004-2009, poi al turismo 2009-2012, non mi pare avesse contribuito granché e, infatti, l’intervista al Carlino del primo agosto 2014 la trovai alquanto surreale. Perché Salimbeni non fece i nomi di chi rese allora dannata la Milano marittima della vipperia lasciandovi poi le macerie? Ha dovuto aspettare di trovare un nuovo impiego a Rimini? Fu proprio lui che, con una sburonata tipicamente romagnola, disse al Corriere Romagna del 28 ottobre 2011 “lato turismo noi a Cervia non prendiamo lezioni da nessuno ma anzi le diamo a tutti gli altri”.

Il Conte Ottavio Ausiello Mazzi

Discorsi da bar (Prima parte)

Il Conte propone una rassegna dei bar e gelaterie che hanno fatto la storia della vecchia Milano Marittima.

Chi aveva il gelato più buono a Milano Marittima? Per opinione generale, il bar Giglio (di Sartoni davanti all’Hotel Flora), seguito a ruota dalla Perla (di Bagioni) e dal Riviera (dei Giorgi). Il bar più figo? Boh, Sicuramente il più originale era il Cristallino (oggi Caffé della Rotonda) con montagne di verde nel pergolato a dimostrazione che, ben prima che ce lo portasse la Pro Loco di Fanelli, in Rotonda Primo Maggio un presepe l’avevamo già!

Discorsi da bar (Prima parte)

Quanti erano i bar a fine anni ’80? Moltissimi e tanti aperti anche l’inverno fra Ottobre e Pasqua. Perché Milano Marittima era molto più viva una volta di quanto oggi vogliono farvi credere. D’inverno, poi, eri certo di trovarci tutta gente di Milano Marittima, perché i bar erano territoriali come i seggi elettorali, ci andavano solo le persone della zona. D’inverno, Perla e Sporting erano chiusi e nei relativi piazzali (sgombri) giravamo in bici. Invece alla Diciassettesima Traversa il Bar Cacciatore del Cavalier Catalano era aperto.

Solo in tempi recenti, credo nel 1991, la Perla iniziò a rimanere aperta da San Valentino in poi. I più maturi di Milano Marittima ebbero un primo ritrovo nel bar-circolo di Viroli, dove oggi c’è il ristorante Al Pagliaio (già Raffaele). Poco distante, il bar Verdi era per i ragazzi della scuola alberghiera (ve la ricordate quando era in Viale Ravenna?), mentre in angolo Via Ariosto c’era il Circolo Repubblicano (poi sede dei vigili). Il ritrovo si spostò da Budini al Gran Bar, sotto al grattacielo a mare, il quale aveva pure il biliardo che fu però eliminato dall’ultimo gestore romano insieme al telefono pubblico e agli elenchi di tutta Italia, come una volta li aveva lo Sporting.

L’elemento giovanile, invece, iniziò a ritrovarsi al Barbanti, dove in un recente capodanno anch’io diedi una mano in amicizia e, Lunedei, la titolare, propose di assumermi! Era naturale appoggiarsi lì, per chi stava diventando ometto ma era ancora legato all’oratorio della Chiesa Stella Maris e soprattutto al campetto che c’era a fianco! Poi si spostarono al bar Centrale (oggi Harley) e difatti prese vita la squadretta di calcio che rappresentava Milano Marittima nel torneo dei bar.

Il Centrale ebbe vari gestori, Lonzardi (già bar Arena Mare), Benzi (la famiglia alberghiera), Plazzi (hotel Belvedere, ristoranti Zi Teresa e Brasserie), Nanni (poi Boutique Francis). Quante volte con il figlio di Claudio o la figlia di Francesco abbiamo giocato al Canalino o acceso il Jukebox.

Dov’è oggi la Banca Popolare c’era il bar Griglia D’Oro di Guidazzi, altro ritrovo nei rigidissimi inverni milanomarittimesi dominati dalle forti nebbie commentate dal caro nautofono di Cervia. Ma anche quello, oggi, non c’è più. Continua…

Firmato

Il Conte Ottavio Ausiello-Mazzi