bunker Archivi - Il blog di Cervia e Milano Marittima

Demolito bunker della Seconda Guerra Mondiale a Cervia

Un bunker tedesco risalente alla Seconda Guerra Mondiale è in fase di demolizione presso una villa in Viale Vittorio Veneto a Cervia.

Purtroppo ci ritroviamo a parlare di un altro bunker tedesco che non sarà più visibile nel nostro territorio. Era già successo nel 2019 con quello che si trovava sul canale Cupa tra Milano Marittima e Lido di Savio dove, per rinforzare il ponte pedonale, era stata realizzata una nuova gettata di cemento che è andata a coprire per intero l’ultima parete ancora visibile (articolo qui). Parete anche di un certo interesse, visto che aveva ancora i segni di una mitragliatrice.

Demolito bunker della Seconda Guerra Mondiale a Cervia

Il bunker in demolizione in Viale Vittorio Veneto a Cervia

LA DEMOLIZIONE

Domenica scorsa un nostro lettore ci aveva inviato le foto segnalandoci che una vecchia villa in Viale Vittorio Veneto era stata demolita e con essa anche il tesoro storico che custodiva sotto alle scale.

Demolito bunker della Seconda Guerra Mondiale a Cervia

Il tetto è stato completamente divelto

Questa mattina siamo andati a controllare direttamente sul posto e non possiamo fare altro che confermare l’avvenuta (al momento parziale) demolizione di quello che è un bunker tedesco modello MD1 risalente alla Seconda Guerra Mondiale.

CERVIA DURANTE LA SECONDA GUERRA MONDIALE

Il bunker in questione era dotato di un lanciagranate ed era stato costruito tra il 1943 e il 1944 dalla Organizzazione TODT con manodopera cervese acquisita durante i rastrellamenti perpetrati durante l’occupazione dei tedeschi nazisti.

Demolito bunker della Seconda Guerra Mondiale a Cervia

La spiaggia di Cervia negli anni ’40. In alto a sinistra il Grand Hotel

In quel periodo la costa romagnola era stata pesantemente fortificata per evitare uno sbarco alleato dal mare, ed è proprio questo il motivo dietro ai numerosi bunker tedeschi e alle barriere antisbarco ancora oggi presenti (qui il nostro censimento).

BUNKER TOUR A CERVIA

Fra l’altro il manufatto storico era parte del percorso del Bunker Tour (qui il sito ufficiale) organizzato dal nostro blog in collaborazione con Riviera Experience. Ci dispiace davvero tanto assistere alle demolizioni di questi reperti perché con loro se ne va anche un pezzo della nostra storia che non sarà più recuperabile.

bunker tour 30 gennaio 2022

Uno dei nostri tour a Cervia

Non ci resta altro che sperare che questo sia l’ultimo dei tanti bunker tedeschi scomparsi dal Dopoguerra fino ad oggi e ne approfittiamo per invitarvi domenica 1 Maggio al prossimo Bunker Tour nel quale vedremo altri 8 di questi manufatti (qui info e prenotazioni).

Giorno della Memoria

“La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, “Giorno della Memoria”, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati”. Art. 1 Legge n. 211 del 20 luglio 2000.

Come blog, nato per raccontare la storia di Cervia e Milano Marittima, siamo sempre stati molto sensibili all’argomento della Seconda Guerra Mondiale e a tutti gli avvenimenti che ne hanno fatto parte. Il passaggio dei tedeschi nazisti prima e degli alleati dopo, è stato un evento che ha scosso le nostre località tra il 1943 e il 1945.

Qui epiche battaglie non ve ne sono state, ma non dimentichiamoci di chi ha subito il passaggio del fronte a partire dai nostri nonni, obbligati a lavorare alla costruzione dei bunker tedeschi, ai prigionieri nella Colonia Varese, terrorizzati dall’essere deportati in Germania, ai liberatori canadesi morti nelle nostre strade durante la liberazione di Cervia e ai morti nella strage del Teatro di Cervia. La lista è ancora lunga…

Quando sono stato ad Auschwitz ne sono rimasto colpito, come tutti del resto, e non ho potuto fare a meno di collegare quei luoghi alla mia città, Cervia, distante 800 chilometri ma legata da un filo diretto con quel luogo: i bunker tedeschi.

Le nostre fortificazioni servivano a difendere e a nascondere quello che avevo davanti. Ecco perché sono così importanti i nostri bunker ed ecco perché mi batto per la loro tutela dal 2014; sono monumenti in ricordo di tutte quelle persone che non sono sopravvissute a quel periodo.

Milioni di persone sono arrivate sui binari di Auschwitz/Birkenau e poi subito divise: mogli dai mariti, genitori dai figli, i più fortunati morivano subito con un colpo di pistola proprio davanti ai loro cari, i più sfortunati lo avrebbero fatto solo qualche tempo dopo, nelle maniere più impensabili.

Penso a queste cose e mi viene in mente la fibbia nazista ritrovata nella pineta di Milano Marittima con impresso “Gott mit uns”, Dio è con noi. No, Dio non era affatto con voi e un Dio, in quei momenti, non c’era per nessuno. Quando chiesero a Primo Levi se credesse in Dio, lui rispose “C’è Auschwitz, dunque non può esserci Dio. Non trovo una soluzione al dilemma. La cerco, ma non la trovo”. Come dargli torto…

Il Giorno della Memoria ci serve per ricordare tutte quelle persone morte solo perché si trovavano nel posto sbagliato al momento sbagliato e con un’appartenenza nativa sbagliata. È capitato a loro ma poteva capitare a noi, potrebbe un giorno capitare a noi, chi lo può dire? Certo loro non se lo immaginavano.

Non ho altro da dire, preferisco dare il mio contributo al Giorno della Memoria facendo parlare le fotografie che ho scattato e che ancora oggi mi emozionano ogni volta che le riguardo. Non cambiano la storia ma aiutano sicuramente a ricordare e, quindi, a non dimenticare.

Thomas Venturi

Arbeit macht frei auschwitz

Arbeit macht frei –  Il lavoro rende liberi

Auschwitz

Bastava toccare il filo spinato per morire folgorati

Birkenau

Ingresso ad Auschwitz Birkenau

giorno della memoria

Gli ultimi metri prima dell’inferno di Auschwitz Birkenau

giorno della memoria

Forni crematori

giorno della memoria

Quel che resta di milioni di persone

auschwitz

Pennelli da barba e spazzole

giorno della memoria

Il muro delle fucilazioni

giorno della memoria

Il blocco degli esperimenti sugli umani

Auschwitz

Le cuccette (quelle più comode)

giorno della memoria

Solo un numero

Testo e foto di Thomas Venturi

Ripresi i lavori del lungomare a Milano Marittima

A che punto siamo con la costruzione del lungomare a Milano Marittima? Facciamo il punto della situazione anche in previsione dei bunker tour.

Con l’arrivo dell’autunno sono ripresi i lavori di riqualificazione dell’area demaniale tra Via Mascagni e Via Arrigo Boito a Cervia.

Come già successo per il tratto precedente, quello che da Via Mascagni arriva al Canalino di Milano Marittima, continuerà la costruzione del lungomare di Milano Marittima che in questo caso verrà portato a termine arrivando fino al porto.

Ma, come sa chi ci segue da anni, la parte che a noi interessa maggiormente è quella legata ai bunker tedeschi della Seconda Guerra Mondiale.

IL LUNGOMARE A MILANO MARITTIMA E I BUNKER TOUR

Il fatto che questo blog negli ultimi anni abbia acceso i fari su questi manufatti storici ha fatto si che non venissero seppelliti sotto una gettata di cemento come è già successo per altri che si trovavano in zona.

Il Comune di Cervia ha ascoltato le nostre richieste e ha quindi inserito i bunker nel progetto con la volontà di inglobarli e valorizzarli nel nuovo lungomare che dovrebbe essere completato in primavera.

Di seguito vi lasciamo alle foto che abbiamo scattato nel cantiere.

Ripresi i lavori del lungomare

Gli sbarramenti anticarro denominati Denti di Drago che vediamo nella foto in alto rimarranno al loro posto come già avvenuto per gli altri.

ripresi i lavori del lungomare

Il bunker modello Regelbau 668 con all’interno un dipinto originale tedesco verrà restaurato dal team CRB360.

Ripresi i lavori del lungomare

Un dettaglio dei basamenti in cemento armato dei Denti di Drago che erano uniti fra loro sotto terra.

ripresi i lavori del lungomare

Il bunker in questione è una postazione per mitragliatrice chiamata Tobruk ed è stata restaurata già con i lavori dello scorso anno.

Thomas Venturi

Se sei incuriosito dalle nostre ricerche e dai tour che partiranno, speriamo a breve, ti invitiamo a rimanere aggiornato leggendo qui

La nostra Normandia

C’è un aspetto storico che è sottovalutato e che non è mai stato preso in considerazione da nessuna delle amministrazioni comunali che si sono succedute nel tempo, questo aspetto si chiama Seconda Guerra Mondiale. Le ricerche che ho condotto negli ultimi anni sui bunker tedeschi tra Cervia e Lido di Savio, arrivando a censirne ben sedici ancora visibili, stanno portando alla luce una realtà tangibile che è ancora li ad aspettare che qualcuno la valorizzi. Non esagero quando affermo che la Riviera Romagnola è la nostra Normandia, ma per comprendere al meglio questo concetto è doveroso analizzare alcuni importanti fatti storici inerenti la Seconda Guerra Mondiale.

La nostra Normandia

Barriere antisbarco (Denti di Drago) nella spiaggia di Cervia. In lontananza si vede il Grand Hotel

A seguito di alcune incursioni inglesi contro basi navali e sottomarine tedesche, nel 1942 Hitler iniziò la costruzione della linea difensiva chiamata Vallo Atlantico predisponendo la costruzione di 15.000 bunker da parte della Org. TODT, difesi da ben 300.000 uomini. Di questa linea difensiva faceva parte anche la Normandia che diventò famosa per lo sbarco degli Alleati.

La nostra Normandia

6 Giugno 1944, lo sbarco degli Alleati in Normandia

Tra il 1943 e il 1944, a migliaia di chilometri di distanza dalla Normandia, la risalita degli Alleati nella nostra penisola spingeva le forze tedesche a ritirarsi sempre più a nord. Per rallentare questa avanzata, i tedeschi iniziarono a costruire un’altra linea difensiva, la Linea Gotica, che si estendeva da Massa-Carrara fino a Pesaro. Nella Riviera Romagnola crearono una fascia formata da migliaia di fortificazioni, campi minati e barriere antisbarco che si estendeva, nel caso specifico della nostra zona, da Rimini fino a Comacchio.

La nostra Normandia

Ricognizione RAF del 27 Marzo 1944 che mostra i bunker in costruzione a Lido di Savio

Queste fortificazioni vennero create perché i tedeschi temevano che gli Alleati potessero aggirare la Linea Gotica con uno sbarco dal Mare Adriatico e che potessero percorrere la Via Romea fino al cuore delle difese naziste. I tedeschi sapevano che la Laguna di Venezia aveva un fondale troppo basso e per questo motivo non poteva essere usata per uno sbarco. In base ai loro calcoli, capirono che il luogo adatto per essere aggirati sarebbe stato la porzione di mare proprio davanti alla Romagna. Per questo motivo a partire da Dicembre del 1943, la 362.Infanterie Division iniziò a lavorare a stretto contatto con la Org. TODT per la costruzione di migliaia di bunker, molti dei quali sono ancora oggi visibili. Il 6 Giugno 1944 gli Alleati sbarcarono, non a Cervia, ma in Normandia e inflissero un duro colpo alla Germania nazista rendendo quelle spiagge famose in tutto il mondo. Di contro, i bunker della Riviera Romagnola non dovettero far fronte a nessuno sbarco, ma bensì all’attacco da terra degli Alleati intenti a liberare le nostre città.

bunker tedeschi la nostra normandia

Il grande bunker coperto di rovi davanti all’hotel Viamare di Cervia

Alla luce dei fatti, sono fermamente convinto che l’amministrazione comunale di Cervia si debba sentire in obbligo di salvaguardare questi reperti. Non è questione di essere di destra o di sinistra, non si può far finta di non vederli solo perché furono costruiti da Hitler. Io sono stato in visita ad Auschwitz e ho visto ciò che i bunker della Normandia, così come i nostri, dovevano difendere. E’ importante capire che se ci troviamo il 27 Gennaio a commemorare la liberazione di Auschwitz, dovremmo rivolgere un pensiero anche a questi bunker, perché fanno parte della medesima storia; furono costruiti per difendere quella folle ideologia che portò alla creazione dei campi di concentramento e allo sterminio di milioni di persone innocenti.

Bunker tedeschi la nostra normandia

1971, due bunker tedeschi in stato di abbandono sulla spiaggia di Lido di Savio

Thomas Venturi

362.Infanterie Division a Cervia

362.Infanterie Division a Cervia e Milano Marittima

362.Infanterie Division

Il 9 Ottobre 1943 il Generalleutnant Karl Hans Lungerhausen ordinò di impostare un nuovo reggimento tra Ancona e Rimini come cuore di una nuova divisione. Il 14 Ottobre fu formata la “362.Schuetzen Division” per la difesa della costa adriatica. Qui, la divisione doveva costruire posizioni difensive come bunker e Denti di Drago lavorando a stretto contatto con la Org. TODT. Il 14 Novembre vennero integrati i rimanenti membri della “268.Infanterie Division” provenienti dal fronte orientale che erano sotto il comando del Generalleutnant Heinrich Greiner. Il 15 Novembre 1943, sotto il comando di suddetto comandante, venne riformata la divisione con il nome “362.Infanterie Division” alle dipendenze della “14.Armee” del Generaloberst Eberhard von Mackensen. E’ nel Dicembre 1943 che la divisione iniziò ad insediarsi nelle città della costa romagnola, fra le quali Cervia e Milano Marittima, dove iniziarono a costruire decine di bunker per la difesa costiera.

362.Infanterie Division a Cervia e Milano Marittima

Denti di Drago costruiti dalla Org. TODT durante l’occupazione della 362.Infanterie Division. In lontananza è visibile il Grand Hotel di Cervia

362.Infanterie Division a Cervia e Milano Marittima

La distruzione nel porto di Cervia dopo la ritirata dei tedeschi. Notare la svastica sul trabaccolo di sinistra

Una ricognizione aerea della Royal Air Force del 27 Marzo 1944 mostra la disposizione in spiaggia delle fortificazioni tedesche nel canale di scolo della Cupa tra Lido di Savio e Milano Marittima.

362.Infanterie Division a Cervia e Milano Marittima

362.Infanterie Division a Cervia e Milano Marittima

Generalleutnant Heinrich Greiner

Nella foto abbiamo individuato 11 bunker tedeschi più altre due postazioni dalla forma poco comprensibile. Prestando attenzione alla parte centrale in spiaggia si vedono alcune righe simili a crepe: queste altro non sono che le trincee che i tedeschi scavavano per collegare i bunker tra loro. Le trincee venivano costruite seguendo uno schema a zig zag, in questo modo qualora una parte della trincea fosse stata conquistata dal nemico, questo non avrebbe potuto colpire d’infilata il resto della trincea; inoltre, se vi fosse stata un’esplosione al suo interno, non si sarebbe propagata. Sia i bunker che le trincee venivano circondate dai Denti di Drago (sbarramenti anticarro) per evitare lo sbarco dei carri armati Alleati. Nel caso specifico di questa foto sembra che i Denti di Drago ancora non fossero stati costruiti o che addirittura non li fecero. Peccato che non sia presente una foto aerea della spiaggia di Cervia, dove invece questi blocchi vennero abbondantemente usati.

Testo e grafiche di Thomas Venturi