C’è un aspetto storico che è sottovalutato e che non è mai stato preso in considerazione da nessuna delle amministrazioni comunali che si sono succedute nel tempo, questo aspetto si chiama Seconda Guerra Mondiale. Le ricerche che ho condotto negli ultimi anni sui bunker tedeschi tra Cervia e Lido di Savio, arrivando a censirne ben sedici ancora visibili, stanno portando alla luce una realtà tangibile che è ancora li ad aspettare che qualcuno la valorizzi. Non esagero quando affermo che la Riviera Romagnola è la nostra Normandia, ma per comprendere al meglio questo concetto è doveroso analizzare alcuni importanti fatti storici inerenti la Seconda Guerra Mondiale.
A seguito di alcune incursioni inglesi contro basi navali e sottomarine tedesche, nel 1942 Hitler iniziò la costruzione della linea difensiva chiamata Vallo Atlantico predisponendo la costruzione di 15.000 bunker da parte della Org. TODT, difesi da ben 300.000 uomini. Di questa linea difensiva faceva parte anche la Normandia che diventò famosa per lo sbarco degli Alleati.
Tra il 1943 e il 1944, a migliaia di chilometri di distanza dalla Normandia, la risalita degli Alleati nella nostra penisola spingeva le forze tedesche a ritirarsi sempre più a nord. Per rallentare questa avanzata, i tedeschi iniziarono a costruire un’altra linea difensiva, la Linea Gotica, che si estendeva da Massa-Carrara fino a Pesaro. Nella Riviera Romagnola crearono una fascia formata da migliaia di fortificazioni, campi minati e barriere antisbarco che si estendeva, nel caso specifico della nostra zona, da Rimini fino a Comacchio.
Queste fortificazioni vennero create perché i tedeschi temevano che gli Alleati potessero aggirare la Linea Gotica con uno sbarco dal Mare Adriatico e che potessero percorrere la Via Romea fino al cuore delle difese naziste. I tedeschi sapevano che la Laguna di Venezia aveva un fondale troppo basso e per questo motivo non poteva essere usata per uno sbarco. In base ai loro calcoli, capirono che il luogo adatto per essere aggirati sarebbe stato la porzione di mare proprio davanti alla Romagna. Per questo motivo a partire da Dicembre del 1943, la 362.Infanterie Division iniziò a lavorare a stretto contatto con la Org. TODT per la costruzione di migliaia di bunker, molti dei quali sono ancora oggi visibili. Il 6 Giugno 1944 gli Alleati sbarcarono, non a Cervia, ma in Normandia e inflissero un duro colpo alla Germania nazista rendendo quelle spiagge famose in tutto il mondo. Di contro, i bunker della Riviera Romagnola non dovettero far fronte a nessuno sbarco, ma bensì all’attacco da terra degli Alleati intenti a liberare le nostre città.
Alla luce dei fatti, sono fermamente convinto che l’amministrazione comunale di Cervia si debba sentire in obbligo di salvaguardare questi reperti. Non è questione di essere di destra o di sinistra, non si può far finta di non vederli solo perché furono costruiti da Hitler. Io sono stato in visita ad Auschwitz e ho visto ciò che i bunker della Normandia, così come i nostri, dovevano difendere. E’ importante capire che se ci troviamo il 27 Gennaio a commemorare la liberazione di Auschwitz, dovremmo rivolgere un pensiero anche a questi bunker, perché fanno parte della medesima storia; furono costruiti per difendere quella folle ideologia che portò alla creazione dei campi di concentramento e allo sterminio di milioni di persone innocenti.
Thomas Venturi
la nostra linea gotica .castelsanpietro terme Vi augura una pronta riuscita
L’associazione GRB ( guerra e resistenza nel belvedere ) vi sostiene .