casa Archivi - Il blog di Cervia e Milano Marittima

Baywatch acquista casa a Cervia

Uno degli attori del noto telefilm Baywatch avrebbe acquistato casa in un viale tra Cervia e Milano Marittima.

A quanto pare sembra che per uno degli attori del noto telefilm Baywatch le vie di Cervia e Milano Marittima abbiamo lo stesso appeal delle colline di Beverly Hills.

baywatch attore attrice casa cervia milano marittima

L’attore o l’attrice è in questa locandina

La nostra rete di informatori difficilmente sbaglia sulle indiscrezioni legate alle nostre località e la notizia che uno degli attori di Baywatch ha comprato casa da noi ci ha fatto davvero sobbalzare, non fosse che, almeno per chi scrive queste righe, quella serie televisiva se l’è guardata tutta e ha pure avuto l’occasione di andare un paio di volte in California nei luoghi delle riprese.

UN BAYWATCH COME VICINO DI CASA

La notizia che un attore di Baywatch avrebbe acquistato casa in un noto viale che collega Cervia a Milano Marittima ci è arrivata direttamente dal suo vicino di casa, ma per questioni di privacy non potremo rivelare il nome dell’attore o dell’attrice né di chi ci ha passato l’informazione.

LA SERIE TELEVISIVA ANNI ’90

La serie, ispirata al lavoro dei Los Angeles County Lifeguards, è stata una delle più viste al mondo. Basti pensare che nel 1996, all’apice della sua popolarità, Baywatch aveva un’audience settimanale stimata di oltre 1,1 miliardi di spettatori in 148 paesi raggiungendo tutti i continenti tranne l’Antartide. La serie è stata tradotta in ben 44 lingue, entrando a pieno titolo nel Guinness dei primati, secondo il quale sarebbe stata vista almeno una volta nella vita da circa l’ottanta per cento della popolazione mondiale.

Casermone Milano Marittima

Senza che ce ne accorgiamo sta nascendo una nuova Milano Marittima fatta di casermoni cubici simili a bunker e tutti di colore nero o marrone.

Zitti zitti… Zitti zitti più che altro perché nella maggior parte dei casi sono nelle strade dove non c’è passaggio di tanta gente, ma stanno facendo davvero una intera nuova Milano Marittima, che è del tutto decontestualizzata dall’ambiente circostante ma perfettamente contestualizzata nell’andazzo del “costruisco secondo la moda del momento”.

casermoni milano marittima

LA NUOVA FRONTIERA: IL CASERMONE

Più che altro si trovano nelle strade comprese fra Viale Dante e Viale dei Pini, e fra Viale Verdi e Viale Leopardi. Casermoni anonimi, senza un vero disegno che renda uno stile, una personalità, molto simili invece a roba standard come i prefabbricati dei terremotati, talvolta dei veri bunker tanto mancano di luce e per le finestre a feritoia.

vecchie ville

Prima

casermone milano marittima

Dopo

Ad essere buoni, mucchi di scatole e scatoloni come quello davanti ai tabaccai il giorno della leva o sotto l’albero a natale, se non fosse che proprio gli alberi sono sempre i primi a farne le spese quando si tirano su i fabbricati.

casermone milano marittima

Masse di cemento che poi, non contenti, si dipingono con colori estivi e marini tipici come il nero il grigio il marrone. Addirittura nera talvolta pure la ghiaia dei giardini o cortiletti, roba che non trovi neanche nei cimiteri, uno stile insomma necrofilo più che fashion e marino.

casermone milano marittima

La ghiaia nera

Ma non solo case nere, anche nuovi negozi e nuovi hotel tutti neri, e dire che un tempo ridevamo della casa della famiglia Addams.

casermone milano marittima

Prima

casermone milano marittima

Dopo

Come ho detto, non uno stile ma una moda di chi a Milano Marittima vuole solo la moda per dimostrare di avere i soldi ma non ha per niente gusto e stile, va benissimo così.

vecchie ville

Prima

casermone milano marittima

Dopo

vecchie ville

Prima

casermoni milano marittima

Dopo

vecchie ville

Commoventi le vecchie villette limitrofe che resistono a testimonianza di ben altre vision di architettura e di vita.

Ma non solo case, anche ruderi come l’Hotel Terminus in viale Gramsci, un vero mistero di Milano marittima. Da anni preda del degrado, nessuno che ci metta mano e stranamente nessuno che ci abbia ancora speculato. Hai voglia in un angolo così, ed in una posizione così, di fare negozi e appartamenti, davvero molto strano che resti così.

hotel terminus

Restano i ricordi di anni gloriosi, di un’altra civiltà, di un altro sistema turistico, ma che a ben guardare non sono solo nostalgia fatiscente come fatiscente è il Terminus.

casermone

Quel mondo è stato la solida base di tanti patrimoni di famiglia e la base su cui si è fatto il mito di Milano marittima che oggi permette a chi costruisce, vende e affitta i nuovi casermoni di chiedere cifre ancora iperboliche. Quei ricordi fanno fare ancora cassa e tanta, ricordatelo bene, benissimo e siate grati alla vecchia Milano Marittima, voi fenomeni.

milano marittima cartolina

La vecchia Milano Marittima dei signori

I veri ricchi, per non dire dei veri signori, venivano in quella Milano Marittima. Il resto è illusione da giornalini patinati come fanno adesso.

il Conte Ottavio Ausiello Mazzi

Casa a Milano Marittima nel 2019?

Casa a Milano Marittima nel 2019?E ci risiamo. Ovviamente col solito giochino del trovare colpe esterne spesso inesistenti, e non farsi mai un bel esamino di coscienza. Milano Marittima è diventata quello strambo posto dove dicono che si paga anche l’aria che si respira, però a respirare l’aria a pieni polmoni sono fasce di popolazione che in genere si danno per le più svantaggiate economicamente. Camerieri, cuochi, operai e tanti immigrati. Sono loro i nuovi residenti di Milano Marittima e sono destinati ad esserlo sempre più. Non solo d’inverno ma addirittura d’estate, dove grazie a non pochi imprenditori filantropi, al personale sono trovati alloggi di pregio, a partire da appartamenti vista mare nei grattacieli, o addirittura in ville delle traverse, dove magari qualcun’altra è stata affittata da qualche capitano di industria a prezzo salatissimo e guardando chi si ritrova per vicini di casa qualche domanda sulla Milano Marittima vip, glamour, esclusiva se la fa. E si dà anche la risposta. Tipo, non ci torno più. Poi magari quelli della mia età che sono a Milano Marittima da generazioni, per esempio da nonni o bisnonni, e che vorrebbero continuare a viverci, fanno fatica a restare perché strozzati da affitti nella media degli €850 mensili (Con la sola prospettiva di un aumento e non un abbassamento di neanche €5).

Il Resto del Carlino del 27/05/2019

Oggi sul Corriere del 24 Maggio 2019 l’ennesima intervista sulla crisi immobiliare di Milano Marittima, ovviamente denunciando gli effetti ma mai chi li ha prodotti. Si dice che fanno mercato solo gli appartamenti usati, che c’è un calo affitti del 20%, che il mercato è del tutto asfittico, che c’è sta crisi del mattone, e per uscire dall’impasse si pensa a creare una grande agenzia, un unico centro operativo per far fronte al problema. Ovviamente non ci si sofferma a pensare che se certa gente non cambia modo di pensare, ed agire, non cambierà nulla, se non appunto un insegna fuori dell’ufficio… Perché nello stesso giorno 24 maggio 2019 sul Carlino nazionale si leggeva un articolo che smentiva tutte le cazzate che ci propinano su Milano Marittima. Si leggeva infatti “Case: aumentano. Quinto anno di crescita consecutivo, il mercato italiano segna un’altra tappa verso la ripresa, quest’anno il dato più alto dal 2010. L’acquisto delle case risulta accessibile nel 2018 al 78% delle famiglie, un massimo storico mai registrato. L’Emilia Romagna è la regione col maggiore incremento per numero di compravendite di abitazioni nel 2018. Unica regione col segno in passivo (-7%) è la Basilicata”. Quindi? Come la mettiamo stavolta? Che la colpa è di Milano Marittima che è in Basilicata? O finalmente qualcuno fa mea culpa e confessa di aver gestito male la faccenda, e di insistere con miope arroganza controproducente per tutti, a gestirla male? Volete ancora illudere la gente che Milano Marittima è un’altra Montecarlo? Che persone dal portafoglio pieno fanno la fila per comprarsi appartamenti, ville e attività? Forse, invece di fare un grande consorzio, sarebbe meglio dare il ben servito a gente che ha contribuito al declino della località e la sta facendo mummificare? Siamo al 24 Maggio. Neanche tanto tempo fa avevamo già quasi 2 mesi di stagione turistica alle spalle, oggi nella zona che si vuole la più IN di Milano Marittima, cioè fra le Rotonde Primo Maggio e don Minzoni, ci sono solo li almeno 10 negozi vuoti senza prospettive di apertura. Datevi voi la risposta, tanto la sapete…

casa a milano marittima nel 2019

A Settembre 2020 Milano Marittima perderà le suore Orsoline, quindi un immenso lotto di terreno sarà, se non lo è già come pare, terreno di conquista per un’ennesima speculazione immobiliare di nuovi appartamenti, con la villa storica che un tempo apparteneva al fondatore Galli che sicuramente farà la fine della Villa già De Maria sul Matteotti. Siamo proprio sicuri che a Milano Marittima c’è la crisi del mattone?

Il Conte

Don Camillo era cervese e nessuno lo ricorda

Giovannino Guareschi, padre di Don Camillo, morì a Cervia dove aveva casa e dopo essere venuto per anni in vacanza a Milano Marittima, ma ci siamo dimenticati di lui e non solo.

Giovannino Guareschi, prima di comprare casa a Cervia, alloggiava alle Palme, era amico del noto albergatore Silvano Collina (prozio di Thomas Venturi fondatore di questo blog) e faceva gran biciclettate fino al Bar Barbanti, dove amava andare, e alla Stella Maris.

Don Camillo era cervese e nessuno lo ricorda

Giovannino Guareschi con i figli Carlotta e Alberto

Già di Giovannino Guareschi a Cervia si parla pochissimo, più proiettati su calciatori, veline, cozze, sale e piadine, ma è vergognoso che, praticamente sola al mondo (e non esagero) Cervia abbia ignorato il decesso di uno dei suoi figli più famosi. Non una riga nella cronaca locale o dai nostri storici cittadini. Per fortuna ci fu un lungo articolo di Marco Guidi sul Carlino Nazionale e la notizia fu ripresa pure dall’ANSA (puoi leggerla qui), senza contare il florilegio di articoli di giornali e TV a livello nazionale ed estero.

IL VERO DON CAMILLO

Padre Tommaso Toschi

Padre Tommaso Toschi

Il primo Novembre 2016 moriva a Bologna a 94 anni padre Tommaso Toschi, il vero Don Camillo, combattivo sacerdote che predicava nelle piazze contro i comizi del potente PCI di allora. Era un romagnolo verace, nato a Montaletto di Cervia il 22 Febbraio 1922.

A 18 anni era diventato francescano come i nostri frati della Stella Maris, e sacerdote nel 1945. Nel 1954, con altri nove frati, aveva costituito un gruppo di predicatori chiamati “La Fraternitas” o popolarmente “I frati Volanti”. Dotati dal cardinale Lercaro di dieci auto con altoparlanti, giravano i paesi per controbattere ai politici del PCI. Padre Toschi, proprio come in uno dei film di Don Camillo, fece anche un viaggio in URSS per vedere da vicino i sovieti.

Incantava le folle. Una volta a Medicina lo ascoltarono fino alle due di mattina, lui che certo non era un dj del Pineta o del Papeete. Prima dello stesso Vaticano riaprì il dialogo con la chiesa Ortodossa russa e ultimamente fece molto per i bimbi di Chernobyl. Il 3 Novembre 2016, mentre la cronaca cervese si occupava per l’ennesima volta dei negozi griffati di Milano Marittima, l’Ambasciatore d’Ungheria (principe Edoardo d’Asburgo bisnipote della Sissi tanto cara alla nostra gemella Campiglio) mandava le condoglianze ai francescani ricordando Toschi “con gratitudine di tutta l’Ungheria per gli aiuti dati dal frate agli esuli del 1956”. Simonetta Saliera invece ne ha lodato il “contributo fondamentale nella ricostruzione post bellica di Bologna”.

LA TARGA IN ONORE DI GIOVANNINO GUARESCHI

Nel cinquantesimo anniversario della morte di Giovannino Guareschi è stata finalmente posta una targa nella casa a Cervia dove passò le sue ultime ore di vita.

giovannino guareschi

Il sindaco Luca Coffari il giorno della scoperta della targa

Il Conte Ottavio Ausiello Mazzi