Negli ultimi anni è arrivata una nuova tendenza edilizia che mal si concilia con la natura di Milano Marittima.
Se la linea guida della cementificazione di Milano Marittima ha sempre avuto per concept il pollaio al grido di “tiro giù una vecchia villetta dal vasto giardino e ci faccio al suo posto almeno 16 appartamenti”, come avvenuto alla sesta traversa, adesso si affaccia il nuovo concept casermetta. Posto che manco la caserma dei carabinieri del Matteotti è così blindata.
Ovvero case nuove o case vecchie ristrutturate da nuovi padroni che si chiudono quasi in galera circondati da alti muretti di ferro pieno che prendono il posto, purtroppo, di siepi gentili che permettevano non solo alla vista di spaziare, ma di avere un unicum fra verde privato e pubblico senza orride barriere.
Si passa così dalla sensazione di case nel bosco di Biancaneve a case bunker stile Seconda Guerra Mondiale. Traverse e strade già sempre più prive di pini, adesso sempre più cupe e chiuse come corridoi di rifugi antiaereo.
Mi direte che è gente vip gelosa della privacy, io rispondo che i vip, quelli veri, c’erano anche una volta, anzi pure più importanti, ma non portavano a Milano Marittima le odierne paure delle città degradate. Erano persone di alto livello ma facevano vita di basso profilo e ci tenevano a vivere la natura di Milano Marittima che è il suo vero DNA da quando è stata fondata.
Ora, queste case, e non è una battuta, sono davvero dei rifugi, non solo status symbol, e spesso sono talmente chiusi che il sole non gli entra in casa neanche allo zenit.
È la conferma che tanti ora trovano Milano Marittima seduttiva anche in inverno, dopo tanti decenni in cui l’hanno ignorata o disprezzata, perché qui si sono fatti il bunker, ovviamente glamour, ci mancherebbe!
Le vecchie recinzioni luminose di Milano Marittima
Oggi, 3 Ottobre 2019, sia il Corriere sia il Carlino Ravenna pubblicano ampi articoli ed interviste dedicati alla crisi del mattone in riviera nostrana, però insistono nel definire la mia Milano Marittima regina in quanto qui il mattone resta carissimo rispetto alle località limitrofe. Il Carlino titola “nuova frenata per le case al mare, se Milano Marittima si conferma regina… ecc”. La prima domanda è regina di che, regina senza regno, regina decaduta, se poi già alcuni operatori del settore lamentano mancanze strutturali pesanti, che poi sono mancanze innanzitutto per noi ormai sparuti residenti storici effettivi, mancando adeguata illuminazione, mancando strade che non siano altrettanti minigolf pieni di buche, mancando marciapiedi consoni alle famose passeggiate del presunto shopping, dato che anche in pieno centro, come si suol dire, mancano le mattonelle, vedi davanti all’ex Sporting e alla ex La Perla.
Dice bene un noto operatore sul Carlino, Milano Marittima ha un nome, peccato le sia rimasto solo quello, ed è la sua fortuna, perché è la sola cosa o quasi che attira, attira gente in cerca di promozione sociale, perché dire ho casa a Milano Marittima fa ancora status, fa ancora colpo sul popolino ed i piccoli borghesi di provincia. È vero che Milano Marittima offre un Buen Retiro di tranquillità a chi ha la seconda casa, fuggendo almeno nel weekend dal degrado galoppante delle città, ma una località non può essere questo, il ripiego dei weekend o un appoggio per due settimane di ferie estive. Dove non trovi più un negozio utile alla vita quotidiana, dove non trovi più al bar, in chiesa o alla posta, qualcuno con cui scambiare chiacchiere e ricordi, dove di giorno non gira più un anima se non estranei e stranieri, e dove se non fosse per la presenza degli immancabili operai, sarebbe il cimitero totale. Per vincere poi d’estate il bordello della movida, delle famigliole proletarie, ecc.
Comunque, per questa meravigliosa prospettiva di vita, che nessuno può contestarmi senza essere disinformato o bugiardo, la statistica ci dice che a Milano Marittima un appartamento nuovo costa fra i 3700 ed i 6500 euro al metro quadro. Gli usati centrali fra 2900 e 4100 e gli usati periferici fra 2300 e 3500. Qui abbiamo già un errore di base che si continua a ripetere, e che danneggia in primis proprio chi lo propaga, ovvero fare zonizzazione, quando Milano Marittima come ho più volte scritto, ma è un concetto che non entra, è sempre stata una ed una sola, senza centri e periferie se non nella bacata mentalità di certi ignoranti campagnoli, perché già come concept una città che è un giardino non può avere centri e periferie come un paese di campagna o una classica città. Povero Palanti, tradito subito anche qui…
La differenza con Cervia è palese e questo spiega perché tanti dicono di aver casa a Milano Marittima quando in realtà a Milano Marittima non lo è perché è, magari, in zona Amati (vedi “I veri confini di Milano Marittima“).
I veri confini di Milano Marittima
Infatti a Cervia gli appartamenti nuovi costano al massimo sui 4000 euro al metro quadro, quelli usati centrali fra 1700 e 2600 e quelli usati periferici dai 1400 ai 1700. Nelle località competitor da sempre abbiamo un massimale di 5500 euro a Cesenatico e di 5900 a Riccione. Il Corriere da una media di 600mila euro per chi vuol casa a Milano Marittima, è si è tenuto basso, direi. Ripeto, il discorso deve essere incentrato su una sola cosa, cioè cosa mi offre una località piuttosto che un altra in proporzione a quello che mi costa andare ad abitarci. Io a Milano Marittima abito dal 1973 quando ero nella pancia di mia madre che allora abitava in quella che oggi è detta zona centrale di appartamenti usati, e posso dire che in proporzione alla mia qualità della vita, che si è da allora abbassata sempre più, il costo del mattone a Milano Marittima è ancora più pesante di quello riportato dallo studio, perché prima con prezzi assolutamente normali o poco superiori a Cervia e altrove, Milano Marittima mi dava in proporzione tantissimo, oggi non mi da quasi più nulla di tutto ciò ed il prezzo per abitarci è esorbitante.
Io credo di essere sempre chiaro, poi se qualcuno come solito vuole eccepire è libero di farlo, ma il suo giudizio non può valere quanto il mio. È come se un profugo prendesse casa a Bologna e dicesse che a Bologna sta da Dio, per lui certamente, visto da dove viene, ma un bolognese di zocca mai e poi mai potrebbe dire altrettanto facendo il confronto con la sua Bologna di 20/30/40 anni fa… Quello che deve essere capito una volta per tutte è che c’è una differenza abissale fra chi vuole vivere in una località e chi vuole vivere la località, cioè chi partecipa alla vita comunitaria per il bene di essa e del luogo, e chi è solo interessato a vivere il proprio egoismo.
Lunedi 24 Giugno 2019 il Resto del carlino in collaborazione con Solo Affitti ci ha offerto un ennesimo reportage immobiliare intitolato “Casa al mare, affitti a confronto”, da Cervia a San Benedetto del Tronto quanto si spende in estate. Secondo il report spesso il costo è pari a due o tre mensilità di stipendio da 1200 euro. La mia Milano Marittima, ancorché come me nobile decaduta, è la località più cara. Per un bilocale a Luglio si paga sui €3500 al mese e sui €1000 a settimana, quanto ad Agosto le cifre ascendono dai €4000 ai €1300. Nell’altra perla della Riviera romagnola, Riccione, le cifre sono €2500/700 e €2800/1000, mentre Cesenatico €2600/750 e €2700/850, Rimini €2000/680 e €2500/1100. Innanzitutto fa specie vedere Cesenatico praticamente alla pari con Riccione, da sempre più blasonata, ma forse anche qui vale lo stesso discorso di Milano Marittima, ovvero si è rimasti alle vecchie glorie, al blasone appunto, mentre realtà un tempo più plebee hanno fatto grandi passi avanti su tutti i fronti, offrendo più concretezza, non chiacchiere. Siccome c’è ancora tanta gente ignorante ferma allo stereotipo che se hai casa o vai in ferie a Milano Marittima sei automaticamente un “signore” ecco che si spiega come continui a reggere anche nei prezzi un baraccone che fa acqua da tutte le parti da almeno 20 anni. Si vende il nome, l’illusione. C’è ancora chi sostiene che a Milano Marittima si paga anche l’aria che si respira, magari fosse vero, perché così fosse non saremmo incasinati da tanta gente socialmente inesistente ed economicamente inutile, e non fate predicozzi a chi scrive, perché voi che tanto vi lamentate poi siete i primi a voler assolutamente venirci, a Milano Marittima, lo sapete. Mi fanno ridere quelli che si lamentano per esempio dei parchimetri, quando tre quarti di Milano Marittima non hanno strisce blu e sono, marciapiedi compresi, alla mercé di tutti i vacanzieri, in primis quelli che arrivano dalla campagna nel weekend. Manco l’euro del parcheggio vogliono lasciare. Comunque è strana questa indagine se rapportata ad altre precedenti, pensiamo ad un articolo del Corriere che in data 19.7.2017 recitava “La località resta quotata anche se non c’è più la corsa degli anni passati, dimezzati i prezzi” che quindi prima erano ancora più alti? Oppure sempre sul Corriere un articolo del 25.7.2018 “Svolta urbanistica, un taglio al cemento, stop alla riconversione degli alberghi in riva al mare”. Proprio sul nuovo lungomare, in angolo con vialetto Zara accanto al ex Marescivolo, perché stanno costruendo la bellezza di 4 nuovissimi condomini?
Stop al cemento, qua non si affitta e non si vende più nulla o comunque non più coi bei margini di guadagno di anni fa, eppure, a Milano Marittima si continua a fare case a appartamenti a tutto spiano. Altra cosa strana è che di norma il prezzo fa la clientela, prezzi alti clientela alta, e viceversa. Qua invece dicono prezzi alti ma in giro, anche per affitti brevi, si vede solo clientela assai modesta, che non pare punto corrispondere, anzi vedo tanta gente che tempo fa facilmente identificavamo come residenti nei campeggi, potersi permettere adesso appartamenti e alberghi pluristellati. Insomma troppe contraddizioni che fanno logicamente supporre che non ce la raccontano giusta. Se siamo arrivati a fine Giugno con una buona dozzina di negozi sfitti fra la Rotonda don Minzoni e quella Primo Maggio, cioè pieno centro come dicono, se ci sono tanti ristoranti che fanno chiusura a pranzo o sono chiusi del tutto senza prospettiva di ripresa, se invece sono aumentati i negozi pakistani o i punti ristoro piadina e panini, se abbiamo ancora il vulnus dello Sporting, forse a questo punto, sarà ora di chiedersi cosa offre per €3500 di affitto Milano Marittima.