dancing Archivi - Il blog di Cervia e Milano Marittima

Stabilimento Bagni

Lo stabilimento Bagni è stato il primo bagno di Cervia e si trovava al posto dell’attuale discoteca Kursaal.

Costruito su progetto dell’Ing. Ferdinando Forlivesi, lo Stabilimento Bagni fu inaugurato nella primavera del 1882. Non era solo uno stabilimento balneare ma fungeva anche come luogo di ritrovo e divertimento.

Stabilimento Bagni

Stabilimento Bagni a Cervia

Le cabine per i bagnanti erano posizionate nelle due ali laterali ed erano opportunamente divise tra uomini e donne, il gazebo centrale era predisposto per l’orchestra e attorno vi si poteva conversare, ballare o semplicemente ascoltare la musica.

Stabilimento Bagni

I tendaggi, oltre a creare un’atmosfera ricercata, servivano a riparare dal sole cocente delle ore centrali della giornata. Al termine di ogni stagione estiva la struttura veniva smontata per poi essere rimontata l’anno seguente.

Stabilimento Bagni

IL NUOVO STABILIMENTO BAGNI

Nel 1928 lo stabilimento cambiò aspetto, la struttura, non più sul mare, venne posta sulla spiaggia fino al 1938, anno in cui l’Ing. Clemente Pedretti lo progettò in cemento e per la sua inaugurazione venne addirittura Benito Mussolini.

1938, manifestazione fascista nel nuovo stabilimento

La storia dello stabilimento è passata attraverso diversi regolamenti atti a disciplinare i clienti e nei quali venivano indicate le regole di comportamento generali, per invitare signore e signorine al ballo e anche per l’abbigliamento.

Lo stabilimento fu distrutto nel 1944 dalla Org. Todt in seguito alla costruzione dei bunker tedeschi tra Cervia e Lido di Savio.

Stabilimento Bagni

Pubblicità di apertura della stagione estiva 1920

L’ERA KURSAAL

Nel 1969, con il nome Kursaal, fu preso in gestione dall’imprenditore Elio Mordenti che lo fece diventare un locale di culto con la realizzazione del dancing Mack 1 all’interno e del Tuca Tuca nell’area esterna.

Fu famoso in quegli anni per gli spettacoli di cabaret con personaggi del calibro di Teo Teocoli, Gino Bramieri, Ezio Greggio e Massimo Boldi, così come per i gruppi che vi suonarono, come i Pooh, i Nomadi e cantanti come Mia Martini e Patty Pravo.

Elio Mordenti si è spento il 23 Agosto 2019 dopo aver condotto il suo celebre dancing, chiuso nel 2016, per oltre quarant’anni.

Thomas Venturi

Woodpecker Milano Marittima

De Maria, proprietario del celebre dancing Woodpecker, ha scelto il nostro blog per raccontare la vera storia del suo locale.

Partì come un gioco e dissi: facciamo un cerchio, facciamo affiorare l`acqua e ci mettiamo i coccodrilli”.

Così l’architetto Filippo Monti, scomparso il 15 Dicembre 2015 (Wikipedia riporta erroneamente il 14 gennaio 2015), ha raccontato quella che era l’idea che diede vita al Woodpecker di Milano Marittima.

Woodpecker Milano Marittima

IL PRIMO WOODPECKER

La famiglia De Maria, residente estiva a Milano Marittima dal 1937, sensibile al nuovo corso di ripresa turistica del dopoguerra e stimolata dal figlio Aurelio (Gherardo all’anagrafe), ventiduenne universitario, decide di creare un locale notturno in grado di competere con i più importanti della riviera.

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Il Woodpecker alla III Traversa

Nel 1952 nasce così alla Terza Traversa il Woodpecker Night Club significativa bandiera di Milano Marittima, sotto la conduzione De Maria non tradisce le aspettative. Partì subito come luogo d’élite: c’era gente che veniva da tutta Italia e i prezzi erano i più alti della riviera. Il locale faceva concorrenza al Savioli di Riccione e rimase a lungo più importante del Pineta.

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I suoi punti di forza erano il personale altamente qualificato, l’ambiente intimo ed esclusivo, le orchestre di prestigio e la clientela di estrema eleganza e signorilità. Il terrazzo superiore ebbe per un certo periodo un locale di nome Pepper, aperto di pomeriggio per i ragazzi più giovani che ospitò gruppi famosi dell’epoca come l’Equipe84.

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IL NUOVO WOODPECKER

In quegli anni Milano Marittima era in crescita, gli alberghi e le case attorno al Woodpecker risentivano del rumore e del traffico generato dal locale che decide così di trasferirsi. In accordo con il Comune di Cervia, De Maria ottiene la concessione per la costruzione del nuovo Woodpecker nell’immediato entroterra di Milano Marittima.

“Stavo tornando da Ravenna e nei pressi di Milano Marittima feci caso ad alcuni laghetti, dissi fra me e me, che il nuovo Woodpecker sarebbe stato sull’acqua. Silvano Collina mi passò il contatto dell’architetto faentino Filippo Monti che creò un modellino basato sulle mie idee rivoluzionarie” .

Woodpecker Milano Marittima

Bozze originali degli schizzi dell’Arch. Monti

Woodpecker Milano Marittima

Bozze originali degli schizzi dell’Arch. Monti

“Ricordo che andai a Faenza a casa di Monti e mi fece vedere una vaschetta circolare con dentro della carta tagliata a forma di stella e intorno della stagnola, poi su un lato posò un colino capovolto, e mi disse: Questo, Aurelio, è il tuo Woodpecker… Io accettai con grande entusiasmo”.

Woodpecker Milano Marittima

Così nel 1966 fu affidato ai Fabbri Ferrai di Forlì l’incarico di innalzare la cupola in vetroresina, inoltre, diversi bulldozer crearono un cratere contornato da una duna perimetrale: questo perché nell’idea dell’Architetto, dovevano conciliarsi la terra, ovvero il fondo del cratere, con il cielo, cioè la cima della duna.

L’APERTURA DEL NUOVO DANCING

La nuova sede aprì al pubblico nel Giugno del 1968 e quest’opera di grande valore architettonico fu subito molto apprezzata dalla clientela, per l’eleganza, modernità e atmosfera.

Woodpecker Milano Marittima

Il servizio bar era gestito da Peppino Manzi e l’inaugurazione fu affidata all’orchestra di Franco Campanino (di Napoli) e all’orchestra di Tonino D’Ischia (di Torre Annunziata, Napoli).

woodpecker tonino d'ischia milano marittima

L’orchestra di Tonino D’Ischia la sera dell’inaugurazione del Woodpecker

L’orchestra “I Campanino” proveniente dal locale “La Mela” in Via dei Mille a Napoli era formata da: Franco Campanino cantante chitarrista, Antonio Sinagra cantante pianista, Gianni Averardi batterista e il Bassista Antonio Scaringi. L’orchestra Tonino d’Ischia di Torre Annunziata, solitamente attiva tra Capri e la Costiera Sorrentino Amalfitana, era formata da: Tonino d’Ischia alias Antonio Di Nola cantante, Alfonso Di Donna bassista, Ignazio Laiola chitarrista e Giuseppe Ausiello di San Bartolomeo detto “Il conte della batteria” che era cantante e batterista (il soprannome glielo diede Romano Mussolini una sera che suonarono insieme a Positano, unendo il titolo di famiglia alla maestria).

PERCHÉ CHIUSE IL WOODPECKER?

Nel corso degli anni sono state molte le leggende sulla chiusura del Woodpecker, c’è chi disse che chiuse per colpa della posizione, chi per l’umidità, quella più gettonata è per colpa delle zanzare, che come tiene a precisare il proprietario “Non eravamo distanti dalle Aie ma nessuno li si è mai lamentato delle zanzare, perché non erano una piaga come dicono”.

Woodpecker Milano Marittima

Aurelio De Maria e sua moglie Giancarla

Dopo 40 anni esatti, nei quali ha rifiutato interviste a diverse testate come Il Resto del Carlino, il Dott. Aurelio De Maria sceglie il nostro blog per spiegare la realtà dietro alla chiusura del suo dancing.

In una notte di metà anni ’70, il Woodpecker prese fuoco, un cortocircuito scaturito dai bagni devastò la struttura salvando soltanto la cupola. Una proposta di ripristino con modifiche al progetto fu respinta poiché non ritenuta conforme al piano regolatore, determinando quindi la remissione della concessione dal Comune ed inevitabilmente l’abbandono al degrado della struttura. Rimane ormai la storia di un grande locale ed il suo mito: il Woodpecker Night Club di Milano Marittima.

LE FOTO D’EPOCA

Woodpecker Milano Marittima

woodpecker milano marittima aerea

L’ABBANDONO

Oggi sembra che in questo piccolo cratere il tempo si sia fermato, ancora ben conservata è la pavimentazione e la famosa cupola, la quale è stata presa di mira dall’artista di fama mondiale Blu, inserito dal “The Guardian” tra i 10 migliori writer al mondo, che ne ha dipinto l’interno con un girotondo surreale di esseri viventi a metà tra macchine e animali.

Woodpecker Night Club

LA RINASCITA DEL WOODPECKER

Nel 2018 la Balsera Costruzioni di Riccardo Guerrini si aggiudica il bando indetto dal Comune di Cervia con una concessione di 15 anni per la ristrutturazione e gestione del Woodpecker. Il progetto, come garanzia di qualità e di una continuità con il passato, sarà curato dal figlio di Filippo Monti e vedrà la luce a Maggio 2020. Sarà un’impresa familiare gestita dalle figlie Martina e Caterina e dalla moglie Lisa, l’obiettivo è quello di creare un polo multifunzionale aperto tutto l’anno dedicato ad eventi musicali e artistici.

Noi del blog seguiremo i lavori che porteranno questo storico dancing a nuova vita e ci raccomandiamo di non entrare nel cantiere scavalcando o rompendo la recinzione perché il Woodpecker, oggi, è una PROPRIETA’ PRIVATA e non più un luogo abbandonato come lo era un tempo.

woodpecker milano marittima

Luglio 2018, inizia il disboscamento dell’area attorno al Woodpecker. E’ visibile la cupola e la scaletta d’ingresso.

Settembre 2018, inizia una vera e propria opera di bonifica e le vasche vengono svuotate per la prima volta dopo più 40 anni.

Il conte Ottavio Ausiello-Mazzi e Thomas Venturi