roberto cavalli Archivi - Il blog di Cervia e Milano Marittima

Telenovela Pineta

La questione del Pineta di Milano Marittima sta diventando una telenovela che potrebbe avere un finale molto amaro.

È finito l’Impero Romano, può finire anche il Pineta di Milano Marittima, sic transit gloria mundi. In una Milano Marittima che a 4 giorni dalla Santa Pasqua invece di vedere per le sue strade, bar e ristoranti, gruppi di turisti (come eravamo abituati e come sarebbe normale tuttora) vede solo gruppi di operai a rullo continuo, ogni giorno arriva una notizia spiazzante o mal presentata ad alimentare la telenovela del Pineta che in fin dei conti è l’unica occasione per parlare di una località che mai come quest’anno è stata morta ed asfittica nonostante le balle della propaganda.

pineta milano marittima

AL PINETA CAMMELLI INVECE DEI CAVALLI

Pareva brutto dire che il Pineta lo aveva rilevato una multinazionale araba che di Cavalli aveva mantenuto solo il nome. Quindi giù a scrivere che invece era stato proprio lui in persona a prendere in mano la discoteca e c’era già chi se lo aspettava a staccare i biglietti all’ingresso.

E ieri arriva la mazzata secondo cui lo sfratto sfratta tutti, cavalli o cammelli che siano, tabula rasa, si riparte da zero, anzi si potrebbe non ripartire proprio, i locali potrebbero avere nuova e diversa destinazione, addirittura il nome Pineta non sarebbe più utilizzabile.

Ha fatto bene il giornalista di Ravenna e Dintorni a scrivere che “è facile intuire che un gestore non possa pensare ad un trasloco (in altra sede ndr) il pineta può avere il suo appeal solo in quel luogo iconico”. La conferma che il locale in sé dice molto ma non dice tutto, che il Pineta non è Milano Marittima ma Milano Marittima col suo nome contribuisce al lustro del locale.

IL VALORE DI ESSERE A MILANO MARITTIMA

All’asta aveva partecipato pure mister Papeete Massimo Casanova, a detta sua perché crede in Milano Marittima. Io direi piuttosto nel nome di Milano Marittima e non della Milano Marittima vera di cui poco resta e poco offre. È grazie al riverbero della nomea di Milano Marittima che avete aperto bottega proprio qui e non altrove. Una cosa che vale davvero vale dappertutto perché ha valore di per sé.

Se avete aperto bottega qui è perché volete sfruttare il valore di essere a Milano Marittima e non a Lido di Savio o Zadina. Abbiate ogni tanto il coraggio di dirlo, di ammetterlo, e dite grazie a tutte quelle persone e a tutte quelle famiglie che questa benedetta Milano Marittima l’hanno fatta a suo tempo ciascuna dando il proprio contributo. Dite grazie a quei negozi, alberghi, bar, ristoranti, ai tanti dipendenti delle attività e ai tanti storici residenti che oggi si sono estinti come in una riserva indiana.

Il Conte Ottavio Ausiello Mazzi

Roberto Cavalli alla guida del Pineta

Lo stilista Roberto Cavalli si aggiudica la gestione del Pineta di Milano Marittima battendo nella gara altri 6 concorrenti.

Lascia o raddoppia? Era la celebre frase del quiz. Il pineta non lascia Milano Marittima e, a sentire le prime indiscrezioni, l’offerta di Roberto Cavalli per tenerlo aperto sarebbe addirittura schizzata non al doppio ma a sei volte la base d’asta. Dopo La Pineta Viscardi, La Pineta, il Pineta, il Pineta Luxury, adesso avremo il Pineta Cavalli?

roberto cavalli pineta milano marittima

Roberto Cavalli

ROBERTO CAVALLI TORNA A MILANO MARITTIMA

Roberto Cavalli, lo stilista che partì in sordina legato alla boutique Julian e che per anni ha avuto come manager degli eventi della sua Maison la mia amica di infanzia Marilù Benini, di Tagliata, figlia del noto fotografo Gabriele, attivo per tanti anni alla Ottava Traversa. La stessa traversa che oggi i pirla chiamano periferia ed invece già dagli anni ’30 era la zona più “in” di Milano Marittima, tanto da essere soprannominata il Piccolo Parioli.

Comunque, in questi ultimi giorni c’è stato un gran rosario di nomi e cognomi, tutti dovevano venire al Pineta, e poi niente, come anni fa la tanto attesa ospitata di Paris Hilton che rimase però solo nei manifesti pubblicitari.

paris hilton pineta milano marittima

Pubblicità Paris Hilton al Pineta di Milano Marittima

UN LIETO FINE FACILMENTE PREVEDIBILE

Fin dal principio, fin dal famoso sequestro del 3 Marzo 2023, ho avuto l’idea che comunque sarebbe finita così, che alla fine sarebbe arrivato il salvataggio in extremis e tanto valeva sfruttare la situazione per creare un costante battage mediatico che, in ogni caso, è pur sempre pubblicità. La faccenda giudiziaria è altra cosa.

Francamente mi hanno stupito, nei vari siti di notizie, i tanti commenti negativi sul locale che si vuole totemico di Milano Marittima, e forse vuol dire che tutto l’alone di leggenda che ultimamente si era creato, poi tanto leggenda non era e non è. Del resto da tempo ormai Milano Marittima vive solo di leggenda, di una nomea che è sempre più lontana nel tempo e nel confronto con la Milano Marittima di oggi.

Personalmente è tanto che ho smesso di andare al Pineta (già ci andava mia nonna, la baronessa Ligresti di Signorino classe 1909, e mio padre ci ha suonato spesso) dove avevo free entrance e addirittura mi volevano assumere perché spesso trascinavo gli altri nel ballo.

Fa anche un po’ ridere, per essere soft, che qualcuno dei piani alti scriva che “è una bellissima notizia per la nostra Milano Marittima“, forse dovrebbe ricordarsi che tutta Milano Marittima è nostra e ha bisogno non solo di nuovi gestori di locali ma anche di tanto altro, a partire dalle strade che sono una vergogna senza fine, tanto per dirne solo una, e la lista sappiamo tutti che è lunga.

milano marittima buche asfalto

Il Conte Ottavio Ausiello Mazzi