Cluny Bar
Il Cluny di Milano Marittima

Nel 2009 rubarono dalla facciata della chiesa di S. Barbara a Rodi Garganico il bellissimo stemma gentilizio del ‘700 dell’abate Ligresti, uno degli ultimi abati commendatari dell’Ordine di Malta. Mia nonna Lena Ligresti principessa di S. Giorgio si sarà rivoltata nella tomba. Storia vecchia voler appropriarsi della storia altrui e l’autore di Downtown Abbey la usa per “Belgravia“, il nuovo serial, lo scontro in epoca vittoriana fra le famiglie dell’aristocrazia e i nuovi benestanti arrivati dai salotti della capitale del quartiere “in”. Belgravia stava a Londra come Milano Marittima a Cervia. In Belgravia però si danno gli alberi genealogici, per inquadrare i personaggi e nessuno può barare come a Milano Marittima. Spacciarci per gente di Milano Marittima quando non lo si è o lo si è da poco per il bilocale uso weekend, non è rubare i blasoni altrui? Almeno lo facessero con educazione e stile! Fra uomini che spesso hanno più del Magnacc-ger che Manager, vestiti da vetrine, accessoriati da orologioni più da Mago Oronzo che da fine gioielleria come quella del mio amico d’infanzia Marchino Guardigli (rimasto il negozio più vecchio di Milano Marittima insieme a Motta). E donne che dalla faccia hanno prodotto più sorbetti delle gelaterie di Ranieri e che già di primo mattino sono in rappresentazione con dress code da far passare per sobrio il Mago Otelma. E tralasciamo le “mogli di” e le “madri di” (i vip!) che vanno nella boutique a pretendere minimo il 30% di sconto solo in virtù della parentela. Poi sarebbe questa la gente che “ha fatto” Milano Marittima. Chi stemmi non ne ha, ci tiene a farsi riconoscere lo stesso, come chi parcheggiò la Porsche 996 Turbo davanti allo Sporting con attaccato il cartello “Vaffanculo la crisi” (Voce 6.11.2013) una profanazione come il banchetto di lupini davanti a Chic Shop, altro negozio storico scomparso di proprietà della simpatica signora Tortolone. Niente stupore se quindi un plotone di vecchia Milano Marittima s’è ritrovato ben lungi da noi, al Grand Hotel di Cesenatico il 14 Aprile 2016 a ricordare la vera Milano Marittima, quella educata, discreta, spesso intima. E’ stata la Reunion Club Amici del Cluny di Peppino Manzi, per la serie, quando nella nostra città c’erano i veri professionisti del glam! Oggi in tanti vengono nei weekend a sfoggiare il cane di razza o di moda, ed il pedigree dei cani è sempre inversamente proporzionale a quello dei padroni. A me, che giravo con bastardini fu detto “Quelli non sono cani da Milano Marittima“. Ebbene, anni fa davanti al Cluny, una habitué , Daniela Piccinini, raccolse un cagnolino e lo adottò, battezzandolo “Cluny”. Fotografatissimo divenne una mascotte! Evitare le teste di cazzo in un posto dove ormai ci sono più cafoni che alberi, non dipende sempre da noi. Ma aiutare cagnolini bisognosi si! Quindi, se potete fatelo!

Il Conte che non conta

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