Andrea “Pelo” Di Giorgio compie l’impresa e taglia il traguardo della traversata Pola Cervia a nuoto.
Erano da poco passate le 11.00 della mattina quando, con la sola forza delle braccia, vedo arrivare Andrea “Pelo” Di Giorgio dal mare e concludere l’incredibile traversata Pola Cervia a nuoto. È stato emozionante anche per me che stavo semplicemente filmando in diretta streaming la sua impresa sulla pagina Facebook Cervia e Milano Marittima. Emozionante perché avevo di fronte a me una persona che stava si coronando un suo sogno, ma anche realizzando un’impresa unica. Mi aspettavo di vederlo stanco, confuso e provato, invece, Andrea era in grande forma e sorridente, sembrava fosse appena tornato da una di quelle classiche nuotate fino alla boa, come fanno in tanti.
Ma non era così, quell’uomo, partito lunedì 26 luglio alle 17.00, con la sola forza delle sue braccia, aveva appena attraversato il Mare Adriatico a nuoto.
IL CERVELLO NELLA TRAVERSATA POLA CERVIA A NUOTO
Un percorso interiore, così aveva definito l’impresa l’ultra atleta cervese quando gli chiedevano della traversata. Un viaggio che Andrea pensava da anni ma che andava preparato nel giusto modo, con i giusti allenamenti e con il giusto approccio mentale. Non è il corpo ma il cervello la parte da allenare nelle ultra maratone, negli Iron Man o in tutte quelle imprese estreme come questa. È il cervello a fare la differenza ed è per questo che tali imprese vengono sempre compiute da persone mature over 50, proprio come Andrea.
Serve concentrazione e una conoscenza di se stessi che i giovani, in genere, non hanno. Bisogna essere pronti a tenere duro per ore, giorni nel caso di Andrea, senza esitare, senza mai che si insinui nel cervello il dubbio di non farcela. Bisogna andare avanti e non pensare al traguardo, ma solo al presente, perché è il presente che devi affrontare ogni secondo, ogni minuto, il traguardo è solo un segno simbolico nella sabbia che conclude l’impresa.
LE DIFFICOLTÀ
Non sono mancati i problemi, ci dice un assistente, i primi due giorni il mare era molto mosso e Andrea aveva iniziato ad avere mal di stomaco e nausea. Inoltre, onde particolarmente alte lo sovrastavano, andando a tappare il boccaglio utilizzato per respirare obbligandolo a nuotare senza.
L’ARRIVO A CERVIA
Ad accogliere Andrea eravamo in tanti fra giornalisti, amici e curiosi, alcuni in spiaggia, altri in mare. Quando è uscito dall’acqua, siamo tutti esplosi di gioia per quell’uomo che sapeva di aver appena compiuto un’impresa destinata ad entrare nella storia di Cervia e Milano Marittima.
Thomas Venturi