Il Conte commenta un’intervista del Sig. Grilli, patron del Royal Beach, rilasciata al Resto del Carlino sulla stagionalità e professionalità a Milano Marittima.
Niente pubblicità occulta o simili, solo un ennesimo gioco di parole per trovare un titolo, in quanto non conosco il Sig. Alberto Grilli da Fusignano che ha rilasciato l’intervista al Carlino sul suo Royal Beach 289 che potete leggere qui.
Per me il Royal era l’hotel difronte gestito dal padre di un mio compagno di classe, e lo Sporting, il vecchio intendo, il bar accanto alla boutique di mio padre, la Tartana 2. Ho apprezzato ciò che il Sig. Grilli ha detto, chiaramente, onestamente, da vero imprenditore nato nel settore edile, dove sanno che per costruire qualcosa di buono servono solide fondamenta e non chiacchiere glamour, fashion, vip e boiate varie.
Dopo anni di assurde quanto ridicole e pure allucinanti sparate su cosa fare per risollevare Milano Marittima, specialmente d’inverno, qualcuno finalmente ragiona come deve ragionare un imprenditore in una località che si vuole di alto livello. Per anni abbiamo letto la proposta, di un noto esercente del centro, di coprire il Viale Gramsci per favorire il presunto shopping invernale (cfr Corriere 6.1.2015) un’idea che, invece di essere bocciata, è stata ripresa addirittura da un politico che ha proposto la tettoia in plexiglass (cfr Voce 17.5.2014) e pure da un noto albergatore che voleva coprire pure parte del Viale Matteotti e aggiungere giochi per i bambini (cfr Carlino 10.2.2016). Per non parlare della pazza idea del sindaco del tempo, che lanciò “si alla movida anche in inverno” (cfr Voce 4.11.2014). Tralascio tanto altro, che è meglio.
L’INTERVISTA AL PATRON DEL ROYAL BEACH DI MILANO MARITTIMA
Nell’intervista al Sig. Grilli leggiamo che il bagno Royal Beach è l’unico sempre attivo a Milano Marittima e che secondo la giornalista offre anche “eventi e rassegne culturali che incarnano perfettamente lo spirito del mare d’inverno”. Francamente una frase senza senso, lasciamo il mare d’inverno alle bellissime atmosfere che noi abbiamo vissuto da residenti e ai film di Zurlini e di Aliprandi.
Il signor Grilli dice molto giustamente “Milano marittima non ha una lunga stagionalità (…) Nonostante Milano Marittima sia in una fase calante, viene identificata come località al pari di Capri o Forte dei Marmi: può ancora esercitare un forte richiamo per il pubblico di alto livello al quale ci rivolgiamo. Tuttavia la città, per competere su quel mercato, ha necessità di rinnovare e innalzare la qualità delle sue strutture”. Disamina decisamente perfetta. Per risolvere le situazioni critiche si deve prendere atto del problema e non nasconderlo come da vent’anni si fa da noi a suon di propaganda, propaganda e ancora propaganda basando tutto su un toponimo trasformato in brand.
A Milano Marittima la stagionalità era lunga, un tempo, 6 mesi pieni pieni. Basti dire che negli anni ‘60/‘70 l’hotel Centrale, tuttora esistente proprio davanti al Royal Beach, chiudeva a fine ottobre.
Quanto a identificare Milano Marittima con Capri, per esempio, questo valeva un tempo, quando le boutique dei miei genitori furono proprio le prime a proporre a Milano Marittima e sulla costa romagnola la vera moda di Capri e Positano.
Rinnovare e alzare la qualità delle strutture, come dice Grilli, costa e bisogna anche che nel farlo si dimostri finalmente professionalità, quella vera, mentre finora si è stati professionisti solo nel vendere fumo, tanto fumo, principalmente per nascondere anni di errori politici e turistici. Una località che vede invece proliferare family hotel, negozi cosiddetti etnici e baretti, piadine e pizzette, sarà sempre in fase tragicamente calante, non certo glamour.
Il Conte Ottavio Ausiello Mazzi