“Voi di Milano Marittima” è l’inizio di molti commenti quando pubblichiamo articoli di un certo tipo e sono sempre commenti negativi o istruttivi, mai commenti elogiativi o empatici.
Voi di Milano Marittima votate male, voi di Milano Marittima volete solo i soldi dei parcheggi e degli affitti, voi di Milano Marittima non vorrete mica dormire d’estate, voi di Milano Marittima non sapete fare questo e quell’altro, voi di Milano Marittima non avete capito, voi di Milano Marittima… ma voi di Milano Marittima chi?
Quando c’è da criticare e sprofessorare (molto spesso a sproposito) dicono “voi di Milano Marittima”, quando c’è da darsi arie diventano anche loro di Milano Marittima, chi perché frequenta da anni la località, chi perché si è preso la seconda casa, chi perché semplicemente si è modificato l’indirizzo scrivendo Milano Marittima anche se a Milano Marittima non è (è successo davvero). E lasciamo perdere la fuffa dei cittadini onorari che ci presenta ciclicamente la stampa lecchina e di propaganda.
Quando c’è da prendersi i meriti delle cose quando vanno bene, ecco che abbiamo nomi e cognomi da onorare e ringraziare, quando le cose vanno male, mai nessun nome, semplicemente i tempi sono cambiati, la crisi è generale, le cose vanno così dappertutto non solo a Milano Marittima. I famosi commenti delle partite di calcio: abbiamo vinto, hanno perso.
Noi di Milano Marittima, quelli veri, quelli ultimamente definiti “etnia residua”, forse qualche merito lo abbiamo visto che la città da sola non si è fatta e forse non è ancora ridotta proprio malissimo come potrebbe essere la vostra (comunque, non è che qui si sta meglio, qui si sta forse meno peggio che altrove, almeno per ora).
Etnia residua, è proprio vero. Siamo rimasti pochissimi e praticamente tutti anziani, a breve l’etnia sarà non residua, ma estinta. Secondo alcune fonti, che ritengo assolutamente non attendibili, riguardo al primo censimento dei residenti del 1936, gli abitanti sarebbero stati 822. Nel 1951, che è anche l’anno in cui la mia famiglia inizia ad affacciarsi a Milano Marittima, gli abitanti sarebbero stati 1115 e dieci anni dopo, nel 1961, sarebbero saliti a 2092. Attualmente si dice 1244, ma ripeto che queste cifre a mio avviso non hanno nessun senso reale. Qualcuno giorni fa mi ha detto sui 400 effettivi, ma credo che pure in questo caso la cifra sia poco attendibile e comunque ancora troppo alta.
Ho sempre tenuto a ribadire come fino agli anni ’80 Milano Marittima fosse molto più viva ed abitata di quanto pensassero e pensano ancora molti ignoranti, ogni traversa contava diverse famiglie, ed erano rappresentate tutte le generazioni (anziani, mezza età, giovani), adesso solo un diffuso gerontocomio.
A partire dai tanti albergatori che vivevano in appartamenti ricavati nei loro hotel, noi di Milano Marittima eravamo la gente che era venuta ad aprire una qualsiasi attività e stavamo a viverci anche fuori stagione turistica, perché Milano Marittima era un normale paese con tutte le caratteristiche del caso. La città degli albergatori, dei bagnini, degli elettricisti, dei muratori, dei lattai, dei commercianti vari, dei custodi delle ville e dei condomini ecc. Ovviamente c’era il milieu delle vecchie famiglie proprietarie di ville o dei primi appartamenti, una classe sociale molto chiusa ed autoreferenziale che conosceva e frequentava solo se stessa. Anche questa è un’etnia residua molto diminuita, sono quasi tutti sono fuggiti e sappiamo anche il perché. Alla faccia dei pirla che ancora credono che dirsi di Milano Marittima o prendervi casa renda automaticamente signori o vip, come se Milano Marittima nobilitasse automaticamente. E comunque anche se un clown si trasferisce in una reggia, non diventa re, ma è la reggia che diventa un circo, e negli ultimi decenni di clown e di circo, a Milano Marittima, ne sappiamo qualcosa, purtroppo.
Giorni fa, nel Carlino del 22 Gennaio 2025, ho letto l’ennesima sparata: Milano Marittima è patrimonio di tutti. No, Milano Marittima è patrimonio nostro e nel 2025 sarebbe ora di riconoscere i tanti meriti di voi, pardon, noi di Milano Marittima.
Il Conte Ottavio Ausiello Mazzi