Il secondo disastro in 6 anni è stato il colpo di grazia per la Milano Marittima storica.

Chi poco, chi tanto, chi troppo, siamo stati colpiti in tanti. Quindi, prima cosa, solidarietà a tutti quelli colpiti, siano residenti come me, siano turisti, siano operatori del turismo a vario titolo. Un abbraccio forte. Forte nonostante mi manchino le forze per scrivere e descrivere, purtroppo non mi mancano le lacrime, quelle della tragedia gemella del luglio 2019, anzi, qualcuno di esperto già ieri mattina diceva che questa è stata pure più pesante, certamente pesante, pesantissima la mazzata a lungo termine.

24 agosto 2025, temporale milano marittima

Perché ha fatto sparire in mezz’oretta quel poco di pini rimasto, e come qualcuno di esperto aggiungeva, sempre ieri, la mazzata ha colpito esattamente la stessa parte di Milano Marittima, fra la Undicesima e la Prima Traversa, segnatamente la zona un tempo detta Piccolo Parioli, non casualmente la RAI regionale era collegata dalla Sesta Traversa.

24 agosto 2025, temporale milano marittima

Durante le notte alcune vere cannonate facevano presagire una bella scaricata. Alle 4.09 si è scatenato l’inferno con la casa, mobili, vetri che tremavano, credevo sarebbero scoppiati, e l’acqua che entrava in casa a fontana, e via a buttare il mocio per terra al buio, perché era saltata pure la corrente. Benedetti i vecchi candelabri di mia madre ancora con le candele, non più per bellezza, ma utili. Sulle 4.40 il peggio era passato e, mentre ero piegato a far bacinelle, per il Matteotti sentivo gli schiamazzi di rientro dalla notte brava dei soliti stronzi, che ridevano, ridevano, e io che sentendo le risate mai avrei pensato che la situazione che loro avevano davanti fosse così grave e da piangere.

24 agosto 2025, temporale milano marittima

Con l’alba la luce ha rivelato la devastazione. Andando a controllare possibili danni e poi girando vicino casa, ho pianto forse più bacinelle di quelle vuotate nella notte. Ho pianto per quello che avevo davanti, ho pianto come nel 2019 per quello che non avrei più avuto davanti: la mia Milano Marittima. Fra i macelli della cementificazione e quelli del meteo, praticamente una gara a chi ha fatto più danno ad un gioiello unico in Italia, forse al mondo, un paradiso che chi non lo ha vissuto non lo potrà mai capire, figuriamoci rimpiangere. Un paesaggio distrutto, perso per sempre, c’è poco da dire, poco da sperare.

24 agosto 2025, temporale milano marittima

Come nel 2019, uno squallido via vai di gente inutile a piedi, in bicicletta, in motorino, in monopattino, alla ricerca del selfie col sorriso del cazzo davanti alla disgrazia altrui, location preferite, ovviamente, le auto distrutte. Come nel 2019, i commenti cretini di un branco di ignoranti che manco sanno dove sono. Passano addirittura con i risciò e non capisco come facciano, perché alcuni passaggi erano davvero stretti, eppure. Sulle 11 di mattina abbiamo raggiunto l’apoteosi dell’idiozia, un gruppo di ragazzotti infami aveva raccolto dalla strada il cartello della Decima Traversa e se lo teneva in spalla per portarlo via come “souvenir” con dietro un giovane albergatore coraggioso che gli ordinava di rimetterlo a terra.

pino caduto viale romagna

Certo è che dal 24 Agosto 2025 abbiamo perso definitivamente quel poco, pochissimo, che restava del paesaggio urbano di Milano Marittima.

Il Conte Ottavio Ausiello Mazzi