Il blog di Cervia e Milano Marittima

Di tempeste noi che viviamo al mare ne abbiamo viste tante, ma mai un tornado di tale intensità, quello no signori.

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Il percorso del tornado di Milano Marittima. © Thomas Venturi

Un bagnino mi riferisce di aver visto dal mare alzarsi una tromba marina all’altezza della Diciassettesima Traversa e di essersi subito messo al riparo in un bagno quando ha visto che questa stava dirigendosi verso di lui. Alle 9.30 del 10 Luglio 2019 la tromba tocca terra all’altezza della Decima Traversa, investe in pieno il Bagno Peperittima che vede tutti i lettini e gli ombrelloni spazzati via e scagliati contro le strutture vicine. Alcuni lettini finiscono al quinto pianto di albergo.

bagno peperittima
Il Bagno Peperittima subito dopo il passaggio del tornado.

I venti a oltre 130Kmh (una fonte meteorologica ha riportato 150Kmh) sono tremendi, tanto da entrare di diritto nella categoria F1 dei tornado.

Prende potenza, si sposta su Viale 2 Giugno e lo percorre fino alla Ottava Traversa, scivolando poi sul Viale Matteotti all’altezza del Piazzale Genova che è la parte in assoluto più colpita, infatti, il piazzale viene letteralmente ripulito di ogni pino e pianta presente, lasciando un grande vuoto.

Tornado devasta Milano Marittima
Piazzale Genova subito dopo il passaggio del tornado. Foto Ausiello-Mazzi

Il tornado, fortunatamente, lascia il centro abitato di Milano Marittima ed entra in pineta radendola al suolo e scavando un corridoio di oltre 100 metri di larghezza.

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Il corridoio scavato nella pineta dal tornado. Foto Phill Guidetti via Emilia Romagna Meteo

Prosegue dentro alla pineta fino alla Via Jelenia Gora per poi deviare e puntare dritto sul Circolo Tennis nel quale abbatte quasi tutti i pini presenti. Oltrepassa la via ed entra nella pineta lato Cervia, scavalcando il Canalino e andando dritto verso il Parco Naturale di Cervia, dove poi si fermerà, lasciandolo distrutto e inagibile fino a data da destinarsi.

Tornado devasta Milano Marittima
La pineta dopo il passaggio del tornado. Nessun pino è rimasto in piedi. Foto Valeria Mariani

Il tornado è stato accompagnato, come se non bastasse, anche da un Downburst, ovvero, una colonna d’aria in discesa veloce che s’imbatte perpendicolarmente sul suolo e si espande in tutte le direzioni, con moto orizzontale. Una sorta di esplosione d’aria per intenderci. Quello che vedete nel video qui sotto è il suo effetto ai margini della pineta di Milano Marittima.

In serata, verso le 19.00, ho personalmente seguito a piedi, dalla spiaggia fin dentro la pineta, la scia di distruzione che il tornado si è lasciato alle spalle e credetemi, è stato facile ricostruirne il percorso. E’ un duro colpo al cuore da digerire per chi come me è nato a Milano Marittima, alcune strade, così come il Piazzale Genova, hanno cambiato la loro fisionomia per sempre. La pineta poi, la nostra pineta, ci vorranno trenta, quaranta, forse anche cinquant’anni prima che la parte colpita possa tornare alta e rigogliosa come prima. Ma possiamo essere positivi pensando al fatto che, fortunatamente, non ci sono stati morti ma solo feriti nonostante la grande quantità di detriti in volo, come schegge e le decine e decine di macchine schiacciate dal peso degli alberi.

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Foto Il Resto del Carlino

Alla fine poteva andare molto peggio, tutto si ricompra e tutto si ripara, ma non la vita, e per fortuna questa volta sarà solo una questione di denaro.

Thomas Venturi

Una risposta

  1. “Di tempeste e trombe d’aria noi che viviamo al mare ne abbiamo viste tante, ma mai un tornado, quello no signori.”

    Vorrei solamente ricordare che tromba d’aria e tornado sono sinonimi.

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