Milano Marittima Archivi - Pagina 30 di 80 - Il blog di Cervia e Milano Marittima

Un amore oltre il tempo, riprese finite

 Concluse le riprese di “Milano Marittima – un amore oltre il tempo”.

Si sono concluse nel tardo pomeriggio di ieri, martedì 5 ottobre, le riprese di “Milano Marittima – un amore oltre il tempo”, il cortometraggio ispirato al libro Milano Marittima – storia di un sogno di Thomas Venturi.

Un amore oltre il tempo

LA NASCITA DEL PROGETTO

Il progetto per la realizzazione del cortometraggio nasce sullo spirito dell’iniziativa del Comune di Cervia Kalt, Cultura in circol-azione per il coinvolgimento della comunità locale nella condivisione di strumenti e modalità partecipative atte alla promozione di attività culturali. Sulla base di questa opportunità, l’Associazione culturale Menocchio ha maturato l’idea di un progetto che potesse valorizzare il passato di Cervia e Milano Marittima.

Simona Rossi, progettista dell’associazione, era in cerca di un’ispirazione che potesse rendere possibile la partecipazione alla suddetta iniziativa, ispirazione che ha poi trovato nella lettura di “Milano Marittima – storia di un sogno”, il libro, di stampo saggistico, che racconta la storia di Milano Marittima partendo dalle sue origini.

Milano Marittima: storia di un sogno, Un amore oltre il tempo

Copertina del libro

Il progetto, realizzato con la collaborazione del Comune di Cervia, ha visto il coinvolgimento di diverse fonti importanti nell’ambito motociclistico come Marzio Provini, Monica Grassetti e Luciano Sansovini.

UN AMORE OLTRE IL TEMPO

La sceneggiatura, scritta a due mani da Gianfranco Boattini e Miller Gorini di Onda Film, prende ispirazione da un determinato capitolo del libro in cui viene raccontato il circuito motociclistico di Milano Marittima, facente parte della celebre Mototemporada.

Un amore oltre il tempo scena in spiaggia

Alle gare, svolte tra le strade della località, partecipavano piloti del calibro di Giacomo Agostini, Mike Hailwood, Tarquinio Provini, Silvio Grassetti, Otello Buscherini e tanti altri.

Un amore oltre il tempo

Special Guest, il comico e cabarettista Duilio Pizzocchi, che interpreta la parte del meccanico di fiducia del pilota protagonista, inoltre, nella pellicola non mancheranno spunti e riferimenti alla Milano Marittima di quegli anni.

Un amore oltre il tempo

Duilio Pizzocchi in una scena davanti al Mare Pineta

Un doveroso ringraziamento va a chi ha fornito le location per le riprese come il bagno Bandito 211 di Alessandro Fanelli, l’hotel Mare Pineta, il bar gelateria Lo Sporting e, per quanto concerne le moto, il collezionista di Tavullia Giuseppe Sandroni e Luciano Sansovini per aver fornito le Benelli.

L’EVENTO DI PRESENTAZIONE

Il cortometraggio verrà presentato nel periodo natalizio con un evento dedicato nel quale potrete assistere alla “prima” e alla presentazione del libro dal quale è stato ispirato. Sarà, inoltre, allestita una mostra con le foto storiche del circuito di Milano Marittima che ha fatto da sfondo al film.

IL FUTURO DEL PROGETTO

Il cortometraggio deve essere visto come una sorta di trailer, una prova di forza di quelle che sono le potenzialità di un progetto che può essere molto più grande e dal quale si potrebbe realizzare un vero e proprio lungometraggio con una storia più ampia, in modo da mettere in mostra tutti gli aspetti della Milano Marittima di quell’epoca.

Lido del Savio era Milano Marittima?

Il Conte torna a parlare dell’ormai famoso cartello “Bologna Mare” posizionato a Lido di Savio e lo fa riportando una curiosità storica.

Romagna mia, terra di patacate (una c sola) questo è storicamente provato, anche senza i film di Fellini. Surreale e patacata come una trama felliniana la trovata di far passare la dicitura consuetudinaria Bologna Mare come storico antico toponimo di Lido del Savio.

Fosse anche vero, ve ne siete accorti dopo oltre 60 anni? Se tutti sapevate, perché quando hanno messo il nome Lido del Savio siete stati tutti zitti? Io avrei qualche cosa da ridire se la mia Milano Marittima, da oggi a domani, qualcuno venisse a ribattezzarla Modena Marittima o Lido dei Pini.

lido del savio milano marittima?

Cartello Bologna Mare. Foto: Elisa Cagnani

Proprio per far luce sulle tante patacate saltate fuori e messe in abbondanza anche nei libri in occasione del centenario di Milano Marittima è nato questo blog, per raccontare la storia vera. La storia che si fa e si dimostra coi documenti, come questo blog ed io per primo, abbiamo sempre fatto a vostro beneficio. Purtroppo a Cervia da sempre, invece, la realtà passa per fantasia e la fantasia per storia, e nel caso di Milano Marittima si è fatto in modo di prendersi meriti non propri ed occultare invece tanti demeriti assolutamente cervesi nei nostri confronti.

Scrivere che Bologna Mare è una denominazione storica e scriverlo sul cartello marrone, cozza palesemente non solo con la storia, ma anche con lo stesso articolo 38 del codice stradale!

MILANO MARITTIMA NORD

Qualcuno ha fatto notare che da tempo a Lido del Savio fanno gli sburoni e con buona pace di Bologna Mare si fanno chiamare Milano Marittima Nord. Che poi è la verità, anche intere zone di Cervia ad un certo momento hanno iniziato a considerarsi Milano Marittima quando non lo sono mai state, tipo la zona Terme, la zona Amati ecc. Da una parte un problema di poca auto stima, dall’altra un modo furbesco per aumentare i prezzi di affitti e vendita delle case a ruota con la Milano Marittima vera. Per approfondire il discorso, potete leggere l’articolo riguardo i veri confini di Milano Marittima.

LIDO DI SAVIO ERA MILANO MARITTIMA?

Dicevo che documenti per attestare Bologna Mare non ne fanno vedere, mai. Io invece vi propongo una foto che attesterebbe che Lido del Savio (noi abbiamo sempre detto DEL SAVIO) era Milano Marittima davvero! È la cartolina, fine anni ’50 primi ’60, di un hotel e dopo il nome si legge Lido del Savio e fra parentesi Milano Marittima.

lido del savio milano marittima?

Lido del Savio (Milano Marittima)

Abbiamo lo scoop? Assolutamente no. Non è neanche un errore di stampa, solo una faciloneria, una piccola patacata, un modo non per fare gli sburoni e confondere le acque come oggi, ma proprio per facilitare chi allora non conosceva la nostra zona.

Come ho scritto più volte, e adesso vi dimostro con le foto, allora Lido del Savio non aveva praticamente nulla a livello di servizi, mentre l’adiacente Milano Marittima aveva già tutto dall’epoca del fascismo. Proprio a fine anni ’50 anche le banche aperte d’inverno, segno che la comunità dei residenti era numerosa, altro che bosco di Heidi dove non c’era nessuno. Quindi, i primi albergatori di Lido, per comodità, si appoggiavano all’ufficio postale di Milano Marittima per la loro casella postale e per altrettanta comodità scrivevano Milano Marittima come riferimento postale non territoriale.

lido del savio milano marittima?

Ecco perché in alcune didascalie gli stampatori hanno scritto tout court Lido del Savio Milano Marittima. Ma da qui a prendere spunto per fare cartelli storici c’è un abisso. Lo capisce anche un cretino.

Come ho subito scritto il giorno della posa del cartello, pensando (e sperando ndr) ad un foto montaggio, purtroppo l’Italia è piena di cartelli storici falsi o sbagliati che poi è arduo rimuovere quanto invece è purtroppo facile mettere su.

ERRORI DEL PASSATO

Lo storico incontro di Teano fra il re Savoia e Garibaldi in realtà non fu affatto a Teano, fu a Vairano Patenora, dove tutt’oggi c’è il palazzo baronale Ausiello. Siccome dopo il fatto nessuno aveva preso provvedimenti, fu un amministratore di Teano a prendere l’iniziativa e dare al proprio paese la paternità dell’evento. Che poi è diventato leggenda intoccabile. Tanto è vero che già nel 1911 la nipote di Garibaldi stesso, assieme ad alcuni generali e storici, avevano richiesto che si facesse verità, ma furono censurati dal fascismo che non voleva cambiare la vulgata ormai entrata a far parte della trita e ritrita propaganda nazional popolare.

Il Conte Ottavio Ausiello Mazzi

Nuovo reperto: Ball Mason

Venerdì 24 Settembre è stata trovata una bottiglia di birra americana marchiata Ball Mason nella pineta di Milano Marittima.

Il ritrovamento nella pineta di Milano Marittima di una bottiglia di birra americana marchiata Ball Mason è davvero interessante. Vi basti pensare che “Ball” è una marca fra le più famose al mondo e probabilmente anche voi avete qualcosa in casa con questo marchio ma non ci avete mai fatto caso.

BALL MASON, STORIA DEL MARCHIO

logo ball

In giro ci sono davvero pochi oggetti di uso quotidiano che possono vantarsi di essere più iconici del barattolo di vetro Ball Mason. Lo si potrebbe posizionare tranquillamente accanto ai prodotti più famosi di tutti i tempi come le cucitrici Swingline, le macchine fotografiche Polaroid, le scarpe Converse, i coltellini svizzeri Victorinox, i jeans Levis, la bottiglia di vetro della Coca Cola e tanti altri.

Il barattolo di vetro è stato inventato da John Landis Mason il 30 novembre 1858 il quale fondò a Buffalo, New York, la Wooden Jacket Can Company che nel 1984 iniziò a produrre barattoli di vetro marchiati Ball. Questi contenitori sono diventati velocemente il prodotto che ha reso Ball un nome familiare e dal design riconoscibile in tutta l’America e successivamente nel resto del mondo.

LA BOTTIGLIA RITROVATA

Nuovo reperto: Ball Mason beer

Bottiglia Ball Mason. Ritrovamento di Ettore Baldisserri

Venerdì 24 Settembre, nel corso di una battuta di ricerca nei luoghi dell’ex aeroporto alleato di Milano Marittima, il nostro collaboratore Ettore Baldisserri si è imbattuto in un bottiglia marchiata Ball.

Nuovo reperto Ball Mason beer

Il fondo della bottiglia ritrovata con il logo Ball in uso tra il 1933 e il 1962

In America questo genere di bottiglie sono chiamate “1-Way bottle” dove “una via” sta per “usa e getta”. Infatti, la bottiglia, ha in rilievo nel vetro le scritte “this duraglas no deposit – no return – not to be refilled che tradotte servono per informare che non va restituita o ricaricata.

Per i più curiosi, una parentesi sul duraglas la aprirò in fondo all’articolo.

La bottiglia è databile tra il 1944 e il 1945. Ricordiamo, infatti, che il ritrovamento è stato effettuato nell’area dell’aeroporto dove, in quegli anni, c’era uno dei campi tendati degli Alleati.

Nuovo reperto: Ball Mason beer

Ball Mason edizione 1947. Foto dal web

Nel 1947 questa stessa bottiglia venne prodotta in una edizione speciale contenente 14 date e relativi fatti importanti della Seconda Guerra Mondiale. Stampata con smalto bianco vi è anche l’esplosione della bomba atomica insieme ad alcuni aerei da guerra, navi e artiglieria.

DURAGLAS

Questo era il nome di un processo utilizzato dalla Owens-Illinois Glass Company nel quale la superficie delle bottiglie calde, appena prodotte, veniva spruzzata sul corpo, sulla spalla e sul collo con un vapore di cloruro stannico che permetteva allo stagno di legarsi alla superficie esterna e fornire resistenza ai graffi e durata nel tempo alle bottiglie.

Bene, se dopo questo racconto vi è venuta voglia di avere qualcosa di Ball anche a casa vostra, non dovrete fare altro che cliccare qui per andare sul sito della Mason Jar e portavi a casa un barattolo di vetro con una storia commerciale vecchia di oltre un secolo e mezzo.

Continueremo a svelare nuovi reperti ma, se te li sei persi, scopri quelli precedenti:

Picchetto

Piastrina tedesca

Targhetta Vickers Wellington

Dentifricio Pebeco

Granate Mills

Anello Leone di Giuda

Fregio Corpo Militare Nativo

Thomas Venturi e Ettore Baldisserri

Era la Milano Marittima del circuito Seragnoli

Era una Milano Marittima piena di vita e dove, grazie ad un nutrito gruppo di persone intraprendenti, nacque il circuito Lorenzo Seragnoli.


La Milano Marittima del circuito internazionale motoristico (qui la sua storia completa) poi intitolato a Lorenzo Seragnoli, giovane di prestigiosa famiglia bolognese facente tuttora parte della vecchia élite di Milano Marittima e del mio Piccolo Parioli, era una Milano Marittima che non ho vissuto se non nei ricordi di tanti protagonisti, che erano o sono spesso amici di famiglia.

SFATIAMO UN PAIO DI BOIATE

La prima, che a Milano Marittima ci fosse il deserto prima di Giugno. Basta vedere la calca della gente nelle foto del circuito per capire come invece fosse già una Milano Marittima piena di turisti e le gare si tenevano fra fine Marzo e fine Aprile, ed erano gli anni ’60. Del resto non avrebbe avuto senso fare eventi senza spettatori, lo capisce anche un cretino, ma di là dal fiume ne abbiamo sempre avuti in abbondanza.

Era la Milano Marittima del circuito Lorenzo Seragnoli

2 Ago, 29 Mike Hailwood, 23 grassetti, 84 pasolini, 30 mandolini, 33 Perrone

Proprio l’altra boiata contraddice la prima. Il circuito fu cessato perché pericoloso essendo un circuito cittadino. Appunto, perché era pieno di gente. Comunque non era questo il motivo. Il vero motivo era il solito sistema di trovare una scusa per dare addosso a Milano Marittima, la città dei signori. La realtà è questa e ve ne ho dato prove su tanti altri fatti. Infatti fu pensato di continuare a fare tutto altrove, questa volta in zona più isolata e non abitata, visto che il marchese Travaglini Diotallevi (della famiglia della mia amica Giovanna) aveva dato disponibilità a fare il circuito sui suoi possedimenti a Lido di Savio, e anche la famiglia di Lorenzo Seragnoli avrebbe continuato a dare la sua sovvenzione economica.

Praticamente un po’ come succede per il Gran Premio di San Marino che lo fanno ad Imola, il Gran Premio di Milano Marittima lo avrebbero spostato a Lido di Savio, ma anche li non andava bene. Con una scusa o un’altra l’importante era penalizzare Milano Marittima.

LA NASCITA DEL CIRCUITO LORENZO SERAGNOLI

Il circuito nacque da alcuni residenti e commercianti che davvero volevano bene a Milano Marittima, non come certi buffoni odierni che sanno solo riempirsi la bocca di Milano Marittima e che non solo per lei non fanno nulla, ma anzi sanno solo sfruttarla. Ci tengo a far sapere che l’organizzazione del circuito riusciva praticamente sempre a stare in pareggio col bilancio, e ci metteva del suo. I corridori vip venivano ospiti in alberghi tipo il Mare Pineta di Sovera, quelli minori trovavano ospitalità da padre Geremia alla Stella Maris, che fungeva anche da rimessa.

Era la Milano Marittima del circuito Lorenzo Seragnoli

Le moto nella canonica della Stella Maris

Erano coinvolte tante persone, come Pietro Dal Pozzo, anche buon poeta dialettale, la cui cara moglie Maria Adele e le figlie hanno avuto per decenni la storica ottica Giordani nel Gramsci vicino alla boutique di mio padre. Poi il macellaio Oliviero Neri di piazzetta Mercatino, dietro l’attuale Cognac Bisquit. La Veniera Albertini dell’agenzia della rotonda Don Minzoni faceva i biglietti, la signora Bellettini del negozio di alimentari della Quarta Traversa era la segretaria del club che aveva sede in viale Romagna sopra l’attuale negozi Tezuk. Poi Quinto Lugaresi, che aveva avuto il negozio di frutta e verdura poi il primo grande magazzino in viale Verdi, che si occupava con altri della sorveglianza di gara.

circuito motociclistico di milano marittima

1966, classe 500. Pietro Dal Pozzo in Viale Matteotti agita la bandiera rossa per sospendere la gara

I fratelli Cereda della Taverna Verde, Adler e Giovanni, amico di Provini che spesso ospitava a pranzo. Marcello Nanni istruttore di nuoto alla Ottava Traversa con la mamma infermiera che tutti abbiano conosciuto specialmente per le punture a domicilio. Nerino Folicaldi, che con la moglie Edda Dallara gestivano la pompa di benzina in Viale 2 Giugno. Africo Bellagamba le cui nipoti per decenni hanno tenuto la frutta e verdura vicino casa mia.

Circuito motociclistico di Milano Marittima

Il traguardo in Viale Matteotti. Foto Sante Crepaldi

Sarebbe un elenco lungo, di persone impegnate nell’offrire qualcosa di veramente bello a Milano Marittima ai residenti, ai turisti, agli appassionati di moto. Adesso offrono chiacchiere e balle, offrono giornalini patinati e cretini, e spesso chi si è appropriato del nome di Milano Marittima, offre anche una sua versione della storia che non è certamente sua personale o di famiglia, bensì personale e di famiglia nostra. Purtroppo molti ci credono, perché quasi tutti i protagonisti di allora non ci sono più.

Ma io e questo blog ci siamo e ci saremo a raccontare sempre la verità, a raccontare la gente che viveva a Milano Marittima e che faceva vivere Milano Marittima tutto l’anno.

Il Conte Ottavio Ausiello Mazzi

Revival della Mototemporada 2021

Il secondo revival della Mototemporada avrà luogo Domenica 26 Settembre in Rotonda 1 Maggio.

Dopo il successo dell’edizione 2016 e 2018, l’evento è pronto a tornare anche nel 2021 con un nuovo revival della Mototemporada e si terrà Domenica 26 Settembre nella splendida cornice della Rotonda Primo Maggio a Milano Marittima.

UN PO’ DI STORIA

La Mototemporada Romagnola era una serie di gare motociclistiche iniziate a metà degli anni ’40 e terminate nel 1971 per via dell’incidente mortale nel circuito di Riccione dove perse la vita il pilota Angelo Bergamonti.

Circuito motociclistico di Milano Marittima

Il traguardo in Viale Matteotti. Foto: Sante Crepaldi

Le gare venivano disputate sui tracciati cittadini di Cesenatico, Lugo, Rimini, Riccione, Cattolica, Modena e la nostra Milano Marittima (Leggi qui la storia del circuito). Tanti i piloti famosi coinvolti nella Mototemporada, tra i quali possiamo ricordare Agostini, Pasolini e Hailwood.

IL SECONDO REVIVAL DELLA MOTOTEMPORADA

Per tutta la giornata di Domenica 26 Settembre si terrà un’esposizione delle moto d’epoca originale della Mototemporada. Per l’occasione numerosi piloti del motociclismo passato e presente torneranno a ricordare l’evento più emozionante della storia sportiva di Milano Marittima.

revival della mototemporada

Il revival del 2016. Foto: Thomas Venturi

Fra le moto che si potranno ammirare vi saranno la Benelli di Provini, Pasolini e Saarinen, l’MV 500 di Giacomo Agostini e Phil Reed, la Yamaha 250/350, la Ducati MotoGp di Loris Capirossi, le Suzuki di Lucchinelli, la MV di Bergamonti e la Yamaha di Valentino Rossi.