In questi giorni di bel tempo e caldo estivo mi sono concesso una passeggiata in spiaggia da Milano Marittima fino al Canale Cupa al confine con Lido di Savio. Arrivato nei pressi del canale mi sono sporto dalla ringhiera per vedere lo stato di quella porzione di bunker tedesco modello Tobruk che era ancora possibile vedere.
Il bunker sotto le ringhiere con i segni di proiettili
Era diverso tempo che non passavo in quel punto, forse anche un anno o due, e ho impiegato un po’ di tempo per capire che fine avesse fatto il bunker, non che prima si vedesse bene per carità, ma almeno era possibile apprezzarne una fiancata che presentava una raffica di mitragliatrice.
Bene, cercandolo mi sono accorto che è comparsa una nuova gettata di cemento in rinforzo alla vecchia struttura già presente, e così ciao ciao bunker per sempre.
Il bunker è stato inglobato sotto alla ringhiera
Sia chiaro, non voglio alzare una polemica con questo articolo, non ci siamo persi alla fine chissà cosa perché era già pressoché completamente invisibile prima, ma ho scritto queste poche righe solo per dire a chi va in cerca di quel bunker attraverso il nostro censimento, che quel bunker ora non è più visibile da nessuna angolazione.
Le nostre indicazioni fornite agli operai si sono rivelate giuste: in quel lato del bunker tedesco Tobruk, coperto da due metri di terra, c’era l’ingresso! E per scoprirlo è bastato mettere in moto l’escavatore che è andato in profondità fin dove ha potuto, perché ad un certo punto è iniziata a venire su l’acqua, segno che più giù non si poteva andare.
Tanto è bastato per liberare circa metà dell’altezza totale dell’ingresso che ha rivelato, come supponevamo, che il bunker fosse pieno di terra. E’ stato come tornare indietro di settant’anni, poter vedere dopo tutto questo tempo quella parete ed il suo ingresso, è stato quasi come rivivere la sua costruzione che fu opera della Org. TODT la quale si trovava ad occupare Cervia insieme ai militari della 362.Infanterie Division. Ora, insieme ai tecnici del Comune di Cervia, bisognerà decidere come procedere per la sua valorizzazione che partirà fisicamente a Ottobre di quest’anno. Nel frattempo possiamo ammirare un altro pezzo di storia cervese tornato alla luce.
Il Resto del Carlino del 18 Aprile 2019
Corriere di Romagna del 15 Aprile 2019
Questo e altri bunker potrete vederli durante i nostri Bunker Tour!
Il Bunker Tour virtuale alla scoperta dei bunker tedeschi a Cervia.
La necessità di proteggere il fianco orientale della Linea Gotica al fine di impedirne l’aggiramento da parte delle forze Alleate, rese necessaria la realizzazione di migliaiadi appostamenti difensivi lungo tutta la fascia adriatica. Ogni linea difensiva tedesca costruita in Italia è stata unica, esse erano create per sfruttare le caratteristiche naturali della zona. Gli avamposti consistevano in difese passive come fili spinati, campi minati e Denti di Drago, il tutto sotto la copertura di cannoni costieri e mitragliatrici Flak (acronimo di FliegerAbwehrKanone – Cannone antiaerei) installate nei bunker.
PERCHÈ CI SONO I BUNKER TEDESCHI A CERVIA?
Le fortificazioni vennero costruite perché i tedeschi si aspettavano un attacco dal mare nella nostra fascia costiera che era più profonda rispetto a quella della laguna di Venezia e quindi più adatta ad uno sbarco come quello che avvenne in Normandia. Erano convinti che gli Alleati volessero approdare sulle spiagge e percorrere la Via Romea per arrivare a Nord nel cuore della difesa tedesca; per questo motivo a Bosco Mesola la Romea venne pesantemente fortificata con ben 29 bunker. Lo sbarco, però, non arrivò mai.
LE TIPOLOGIE DEI BUNKER
Tra le varie tipologie di fortificazioni che si possono trovare nella nostra città, quasi tutte sono di tipo Tobruk. Ne è un esempio perfetto quello che si trova in Viale Vittorio Veneto, che in questo caso serviva per tenere sotto controllo il Canale Madonna del Pino. I Tobruk erano bunker interrati e ospitavano da una a due persone che tramite un’uscita circolare nel tetto potevano adoperare una mitragliatrice Flak o, per quanto riguarda i modelli MD I, un mortaio (a Cervia ve ne sono due di questa tipologia).
La tipologia di bunker più interessante che possiamo trovare tra Cervia e Lido di Savio si chiama Regelbau. I Regelbau sono bunker interrati piuttosto grandi che fungevano da rifugio, potevano contenere al loro interno fino a sei soldati e tutto l’occorrente per la sopravvivenza come i letti, che erano appesi alle pareti e richiudibili, il bagno chimico, la stufa per il riscaldamento e ovviamente il munizionamento. I Regalbau solitamente hanno al loro fianco un corridoio che porta ad un bunker Tobruk in modo da avere anch’essi una difesa attiva ma possono, nel caso dei modelli 669 (vedi Hotel Franca), ospitare al loro interno un cannone. Sia i Regelbau che i Tobruk venivano costruiti con muri molto spessi, si parla di 2 o anche 3 metri di spessore per resistere a bombe aeree del peso di 500 libbre. Tutte le tubazioni interne agli spessi muri di cemento armato venivano create con snodi a gomito; in questo modo se un nemico avesse inserito una bomba a mano, per esempio nel tubo della caldaia, la bomba si sarebbe fermata al centro del muro e sarebbe esplosa senza uccidere nessuno. In ogni bunker vi era sempre un’uscita d’emergenza che a volte era percorribile solo a carponi.
CHI HA COSTRUITO I BUNKER TEDESCHI A CERVIA?
Di certo non i soldati tedeschi, era invece una ditta costruttrice che rispondeva al nome di Org. Todt dal nome dell’ideatore Fritz Todt. Questa organizzazione fu una grande impresa di costruzioni che operò, dapprima nella Germania nazista e poi in tutti i paesi occupati dalla Wehrmacht costruendo strade, ponti e bunker, impiegando al lavoro coatto (ma retribuito con appositi libretti) uomini e ragazzi del posto.
Per comprendere quanto fossero resistenti questi bunker riportiamo un evento accaduto nella pineta di Marina di Ravenna dove, poco dopo la fine del conflitto, si cercò di distruggerne un esemplare di Regelbau 668 riempiendolo con la dinamite. Quando fecero detonare l’esplosivo alcuni frammenti volarono fino al centro di Marina di Ravenna uccidendo tre persone, il bunker collassò su se stesso ma non abbastanza da essere smantellato. In seguito per eliminarli si preferì nasconderli nel sottosuolo, questa operazione viene ancora oggi eseguita scavando attorno al bunker e riempendo la fossa d’acqua così da creare delle sabbie mobili e farlo sprofondare con il suo stesso peso.
Attorno ad alcuni bunker troviamo ancora oggi diversi sbarramenti anticarro chiamati Denti di Drago. Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale si iniziarono a demolire gran parte di questi sbarramenti con il solo ausilio di martello e scalpello, fino all’avvento del martello pneumatico, che rese il lavoro più agevole. Tutti i bunker erano collegati l’uno all’altro da trincee scavate nel terreno.
Alcuni Denti di Drago rimasti a Cervia
Gli stessi Denti di Drago nel 1944. In lontananza è visibile il Grand Hotel Cervia
IL TOUR VIRUALE DEI BUNKER TEDESCHI A CERVIA
I bunker ancora presenti sono segnati in rosso mentre in nero quelli che demoliti.
Cervia
Lido di Savio
BUNKER REGELBAU 668 CON TOBRUK ANNESSO – Davanti Hotel Viamare
All’interno di questo bunker è conservato un dipinto originale tedesco riportante una frase del poeta tedesco Schiller che nell’originale parla di un leone e una tigre mentre i militari tedeschi a Cervia cambiarono questi due animali con un cane e un gatto e la traduzione è la seguente “È pericoloso svegliare il gatto, il dente del cane è fatale, ma la cosa più spaventosa di tutte è l’uomo nella sua follia”.
BUNKER REGELBAU 669 – Inglobato dentro all’Hotel Franca, non è visibile da fuori
Questo bunker è una variante del Regelbau appena descritto, infatti, non veniva usato come rifugio ma al suo interno ospitava un cannone. L’Hotel Franca vi è stato costruito sopra inglobando il bunker dentro all’edificio, per questo non è visibile esternamente. Il piano superiore dell’albergo presenta una pavimentazione deforme perché riprende la forma del tetto del bunker.
Grazie alle immagini satellitari e tenendo conto della direzione della feritoia del bunker, abbiamo avuto la conferma che il cannone puntava dritto verso il mare, percorrendo gran parte del porto canale di Cervia e avrebbe abbattuto con facilità qualsiasi cosa vi fosse entrato.
Modello 3D del bunker dell’Hotel Franca
BUNKER TOBRUK – Dietro il bagno Peppino
Questo è un classico esempio di bunker Tobruk. L’ingresso circolare superiore è stato chiuso da un vetro ma ai tempi della guerra era presente una mitragliatrice Flak. Posteriormente è visibile una cunetta di cemento sul margine del profilo del bunker, li sotto c’è l’uscita d’emergenza.
BUNKER TOBRUK – Dentro il giardino dell’Hotel Aurelia
Questo bunker Tobruk è stato dissotterrato ripulendo tutta la terra che lo ricopriva. In questo caso l’ingresso circolare nel tetto è stato murato ma è possibile entrarci dall’uscita d’emergenza. Attualmente è utilizzato dall’albergo come ripostiglio per il materiale da Tennis ed è visitabile internamente durante i nostri Bunker Tour.
BUNKER TOBRUK – Giardino del Circolo Nautico
In questo caso entrambe le aperture del bunker sono state murate ma la conservazione del manufatto è impeccabile.
BUNKER TOBRUK – Villa Pina
Anche in questo caso entrambe le aperture del bunker sono state murate. Il bunker è stato inglobato nella recinzione di Villa Pina.
BUNKER TOBRUK – Argine del canale in Viale dei Pini
Il bunker Tobruk in questione è stato murato ma un buco nell’apertura del tetto ci ha permesso di fotografarlo all’interno calando una macchina fotografica. Nelle pareti interne sono presenti residui di vernice verde fluorescente. Durante la guerra i soldati potevano individuare con facilità le uscite dei bunker grazie proprio a questo stratagemma. Si è poi scoperto che questo tipo di vernice era cancerogena per via dell’alta presenza di piombo.
BUNKER TOBRUK – Argine del Canale della Cupa
Questo bunker venne scoperto per caso da alcuni ragazzini che giocando in spiaggia vi caddero dentro rischiando di annegare nelle acque stagnanti dovute alle piogge. E’ interessante notare le ammaccature di proiettili di grosso calibro sul fianco del bunker. Purtroppo, nel 2019, il bunker è stato murato per rinforzare i piloni di sostegno del ponte pedonale che passa sopra al canale.
Il bunker sotto le ringhiere e i segni dei proiettili sul fianco
BUNKER MD I – Nella villa in Viale V. Veneto angolo con Via Paisiello (1)
Questo bunker non è facile da individuare perché è inglobato nelle scale dell’abitazione. Il modello è simile al Tobruk ma più grande, il tetto più basso e l’imboccatura superiore più larga per ospitare un mortaio. Non è visitabile al suo interno perché è allagato dalle piogge.
BUNKER MD I – Nella villa in Viale V. Veneto angolo con Via Paisiello (2)
Demolito nel 2022, si trovava nella casa difronte ed è identico in tutto per tutto al bunker sopracitato. Segui questo link per leggere l’articolo sulla sua demolizione.
BUNKER REGELBAU 669 – A Lido di Savio inglobato nell’Hotel De Paris
Un altro esempio di Regelbau 669 (bunker con cannone come l’Hotel Franca), in questo caso il bunker è inglobato nell’hotel e confina con alcune proprietà.
BUNKER REGELBAU 668 – A Lido di Savio nel giardino in angolo Via Sarsina / Meldola
Questo bunker è identico a quello davanti all’Hotel Viamare ma è stato modificato dai proprietari del condominio. In questo caso la postazione Tobruk rimane dietro ad un muro di confine tra le abitazioni.
BUNKER TOBRUK – A Lido di Savio nel giardino del condominio in Viale Romagna 38
Un classico Tobruk con entrambe le aperture murate.
BUNKER REGELBAU 668 – A Lido di Savio nel parcheggio dell’Hotel Amalfi
Purtroppo non è possibile accedervi e fare foto perché il bunker è murato tra gli edifici ed è possibile solo fotografarne l’ingresso.
Foto Enrico Palazzo
BUNKER TOBRUK – A Lido di Savio in un cortile in Via Verghereto
Bunker Tobruk utilizzato come cantina dai proprietari.
Foto Enrico Palazzo
BUNKER TOBRUK – A Cervia sulla sponda est del Canale Madonna del Pino in un giardino privato
Questo bunker Tobruk è stato scoperto per caso in seguito alla pulizia dell’argine del canale.
Se questo tour virtuale ti è piaciuto, vieni ad uno dei nostri Bunker Tour (qui tutte le informazioni per partecipare) e tocca con mano i reperti della Seconda Guerra Mondiale!
Informazioni storiche e materiale fotografico sui bunker tedeschi a Cervia, Milano Marittima e Lido di Savio sono proprietà di Thomas Venturi.