Giuseppe Palanti aveva previsto un aerodromo per Milano Marittima ma, come tanti altri ambiziosi progetti, non vide mai la luce.
1916, per l’Italia è il secondo anno di guerra e Giuseppe Palanti, fondatore di Milano Marittima, chiese di poter partecipare al conflitto in qualità di Ufficiale del Genio, precisamente nel Battaglione Aviatori, ma fu rifiutato e destinato ad altro.
GRANDI PROGETTI PER MILANO MARITTIMA
L’eclettico artista non si diede per vinto ed entrò a far parte della Società Aeronautica Italiana. Per essa disegnò anche un cliché, un modello di diploma da consegnare ai benemeriti. Va sempre ricordato che quelli erano ancora anni in cui il Futurismo aveva una grande presa e Palanti, sempre up to date e convinto nazionalista, era in linea con questa “vision”. Andando a riguardare con occhio critico, cioè attento, il progetto di Palanti per la sua amata Milano Marittima, si vede che l’artista su molte cose era veramente all’avanguardia. Se quel progetto avesse trovato completa realizzazione, Milano Marittima avrebbe goduto con largo anticipo di una situazione che altre realtà, anche molto più importanti, hanno realizzato tempo dopo.
Ne ho parlato molte volte: è la maledizione di Milano Marittima, ovvero di aver visto solo su carta molti progetti che l’avrebbero resa davvero grande sotto molti aspetti, da Palanti, al progetto Vietti-Violi (ne ho parlato qui), a quello di Bordone voluto da padre Geremia, compresi i progetti che dovevano svilupparsi ma che furono dirottati altrove con mille scuse e motivi, com’è stato per il maneggio Le Siepi e il Woodpecker.
L’AERODROMO DI MILANO MARITTIMA
L’esempio è presto fatto, bisogna tornare alla passione per gli aerei di Palanti e dei suoi contemporanei. L’Idroscalo di Milano fu realizzato nel 1927. Quindici anni prima Palanti, nella sua prima planimetria di Milano Marittima, prevede un aerodromo nell’area che oggi corrisponde al Piazzale Napoli alla Terza Traversa. Un qualcosa di futuristico e molto utile dal punto di vista turistico e dei collegamenti, molto più di certe idee assurde di chi oggi vorrebbe far fuori mezza pineta per crearvi campi d’atterraggio per fantomatici turisti miliardari (russi o arabi) dotati di aerei ed elicotteri personali.
Quando molti nostri storici e giornalisti locali scrivono della Città Giardino di Palanti, non sanno bene di cosa scrivono, perché pensano solo ai giardini, al verde, e non si rendono conto che quella ideata da Palanti è una città a 360 gradi e completa di tutto, anche di un aeroporto, per usare un termine moderno.
Milano Marittima è stato il luogo di vacanza di uno dei più celebri aviatori di tutti i tempi, Italo Balbo, che qui aveva la casa (leggi l’articolo dove ne parlo) e la cui famiglia continuò, perlomeno fino agli anni ’80, a tornare a Milano Marittima anche dopo che non avevano più la villa. Ero piccolo ma ho qualche ricordo in proposito.
Il Conte Ottavio Ausiello Mazzi