Il blog di Cervia e Milano Marittima

Max David, classe 1908, fu un grande giornalista cervese che girò il mondo e scrisse, fra i tanti, anche per il Corriere della Sera.

Avventuroso, coraggioso, Max David non avrebbe sfigurato fra antichi romagnoli arruolati con Garibaldi o Giovanni dalle Bande Nere. Un vero personaggio con la P maiuscola.

Max David giornalista di ventura
Max David

Di antichissima famiglia risalente a prima del Mille, come la mia, vantava fra gli avi un vescovo sposato e tanti magistrati della Serenissima. A Milano Marittima erano imparentati, tramite la cugina Maria David, ai conti Malagola della villa tuttora esistente in Rotonda Don Minzoni.

max david giornalista di ventura
La famiglia David nella villa in Viale Roma nei primi del ‘900

Gli ultimi lavori a Villa David, voluta nel 1923 da Attilio padre di Max e tuttora esistente, riguardano la cancellata rifatta oltre trent’anni fa dalla ditta di Amadori Bruno di Civitella, cugino di uno dei più vecchi tabaccai della città di Palantim: Sedioli all’Ottava Traversa.

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Oggi la villa è ancora tale e quale alla foto dei primi del ‘900

Max aveva una vera fissa per i paesi lontani ed esotici, trasmessa anche alla nipote Valeria, che andò ad abitare in Giappone. Farmacista il padre, farmacista il cognato Tullo, marito della sorella Agnese David, la migliore amica della figlia di Pedretti, che fece la planimetria di Milano Marittima dopo Palanti, e madre della contessa Grazia Zanotti-Cavazzoni, mia cara amica e moglie del regista Marcello Aliprandi che portò Cervia nei suoi film.

David fu amico del famoso Attilio Monti, frequentatore della Milano Marittima degli anni d’oro e nella quale hanno casa ancora oggi vari amici. David fu legato anche al poeta Alteo Dolcini che scrisse una canzone su Milano Marittima insieme a Secondo Casadei. Insieme fondarono il Tribunato di Romagna e ne fu acclamato primo presidente nel 1967, sodalizio che fra i membri annovera il mio amico senatore Lorenzo Cappelli (già sindaco di Sarsina) ed il mio carissimo amico avvocato Riccardo Chiesa di Cesena. Ne fu membro anche Aldo Spallicci, colui che voleva cambiare il nome a Milano Marittima e ribattezzarla Romagna Marittima.

Secondo una leggenda metropolitana, da villa David si sentirebbero strani rumori. Forse è Max che si lagna di essere così poco ricordato dai propri concittadini al pari di Rino Alessi e dei poeti Luigi Mazzolani e Teodolinda Pignocchi?

Il Conte Ottavio Ausiello Mazzi

11 risposte

  1. Max David lasciò una discreta donazione di libri, fra cui alcuni rari, al Comune di Cervia che per alcuni anni “sostarono” …..si fa per dire…… all’ultimo piano della Torre S Michele, ora credo siano stati acquisiti dalla Biblioteca Comunale, a Cervia esisteva anche un “Premio Giornalistico Max David” di cui, dall’inizio degli anni 90 si era persa traccia e memoria. Essendo all’epoca Assessore ( ma non alla Cultura…..) tentai una iniziativa “personale” per un rilancio del Premio : mi misi in contatto ,tramite un amico giornalista , con Indro Montanelli che mi diede il suo sostegno e la sua disponibilità a partecipare personalmente all’iniziativa…….ma erano gli anni del Berlusconi arrembante e non si era ancora giunti alla rottura Montanelli /Berlusconi ……..per cui mi fu “consigliato” di non occuparmi di cose che non erano mia “competenza”……e che non era il caso di coinvolgere quel “fascista” di Montanelli …….la cosa comunque venne “passata” ad un funzionario comunale che, ovviamente, lasciò cadere tutto……..

    1. Grazie della testimonianza Eugenio! Anch’io avevo provato a ripristinare il Premio David ma neanche mi fu risposto…
      Il Conte

  2. Sono Giorgio Vitali nipote di Max. Per quanto riguarda il premio che fu più volte assegnato anche in Cervia, sarebbe opportuno citare i nomi dei vincitori. Un saluto….. Vendere anche i commenti a. Volapie il libro di Max sull’arte della tauromachia.

    1. Il volapiè era un bar a Jerez de la Frontera dove solevano riunirsi i toreador, e dove si mangiava la carne di toro.

    1. Temo perché non renda economicamente realizzarci una tanto auspicata casa-museo, un polo culturale, una sede di premi letterari ecc…
      Giusto eventuali lavori di ristrutturazione consentirebbero l’italico “magna-magna”, ma solo per farne un boutique hotel o un ennesimo locale (ad esempio vedasi a Rimini lo storico Embassy degli Anni ’60 realizzato nell’ottocentesca Villa Cacciaguerra) perché con la Cultura non si mangia salvo l’intervento di qualche mecenate realmente disinteressato. Personalmente non so chi sia l’attuale proprietario (privati o enti pubblici..) ma immagino che il BLOG ne saprà sicuramente di più e potrà rispondere meglio alla tua domanda.

  3. La villa e’ stata abbandonata da circa 15 anni a causa di un pasticciaccio occorso dopo la morte di Agnese Vitali (disputa ereditaria). In realta’ fu vissuta da mio padre solo in anni giovanili. Negli anni Sessanta passavamo l’estate nella dependance non nella villa.

  4. El Volapié è esistito fino allo scorso anno ancora a Jerez de la Frontera, nel passo las delicias . Dopo la corrida ci si fermava lì a mangiare El rabo de toro, erano gli anni ’80. Era frequentato da toreadores ed accoliti del resoneo a caballo, e corrida. Ho vissuto a Jerez in quegli anni e spesso mi sono fermata a gustare una copita de Jerez.

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