Il Conte dimostra, dati alla mano, che a Milano Marittima la stagione lunga fino a 6 mesi non è una leggenda ma una solida verità.
A Milano Marittima non esistevano 4 stagioni distinte, cioè primavera, estate, autunno e inverno, ma esistevano i sei mesi dell’estate, cioè il lasso temporale corrispondente alla stagione turistica, ed i sei mesi dell’inverno, cioè quando Milano Marittima era solo di noi residenti.
Mi fanno ridere quelli che ogni tanto sostengono di aperture di hotel e attività commerciali dal 15 giugno (o giù di lì) fino a settembre, come mi fanno rabbia quelli che oggi si vantano di avere l’idea di allungare la stagione turistica, quando appunto già era lunga ed assai redditizia, e magari sono gli stessi che hanno contribuito ad accorciarla e rovinare Milano Marittima con scelte deleterie. Ma naturalmente nessun mea culpa, la colpa è sempre altrove!
Io posso assicurare che per il 10 Aprile, giorno del mio compleanno, già cominciava la rumba, ed il 5 Ottobre, per quello di mia madre, alla Ottava Traversa (e non solo) le boutiques erano ancora aperte fino alle 22.30 perché giravano ancora fior di tedeschi! Che poi spesso erano gli stessi tedeschi di alto censo che avevano già aperto la stagione. Naturalmente ci sarà sempre chi, specialmente di là dal canale della Madonna del Pino, dirà che sono balle col solo scopo di contestare me che ho il brutto vizio, da quando esiste questo blog, di raccontare la verità.
Allora facciamo parlare altri, a partire da un testimone chiave della Milano Marittima del boom fra gli anni ’50 e ’80, cioè il parroco della Stella Maris. Nel suo libro di memorie padre Geremia Ronconi è chiarissimo, e lo è a più riprese. A pagina 13 scrive che la nostra era “una parrocchia ove i fedeli residenti diventavano irreperibili da Maggio a Ottobre impegnati parossisticamente dal movimento turistico”. A pagina 18 riguardo le feste di Pasqua (che per quanto mobile mi pare non ricada mai attorno al 15 Giugno) scrive che “sono sempre state curate con amore e solennità anche per la presenza dei primi turisti della stagione, particolarmente tedeschi”. A pagina 32, infine, insiste nello scrivere delle “attività nei mesi invernali Ottobre-Aprile”.
Lo sappiamo che aprile è in primavera, non in inverno, e lo sapeva pure il nostro parroco, non era mica scemo. Ma appunto perché era il nostro parroco sapeva che per noi di Milano Marittima il calendario era questo! Se poi riflettiamo che Pasqua può cadere fra fine marzo e primi di aprile, tutto coincide, compreso il mio personale ricordo, e il computo di 6 mesi per arrivare appunto ad ottobre.
Alcuni ricorderanno di Pasque con la neve a Milano Marittima, e ciò è successo spesso anche a fine Anni ’80, con albergatori un po’ in difficoltà a scaldare i primi ospiti. Perché a Giugno non nevica!
Se non vi fidate del sacro, fidatevi del profano, ovvero dell’Azienda Autonoma di Soggiorno, che per esempio già nell’ormai siderale anno 1967 pubblicizzava il “Centro Termale” di Cervia con l’indicazione “Stagione 1 maggio – 31 ottobre” quindi significa che per tutto ottobre qualche hotel aperto doveva pur esserci, dato che nel 1989 le Terme erano ancora una landa desolata e non certo il quartiere popoloso pieno di case che vedete oggi. Fra l’altro nella stessa pubblicità c’è una frase che fa pensare “Le antiche Terme di Cervia, le più moderne d’Europa al vostro servizio”.
Domanda spontanea ai saputelli ed agli esperti di turismo: negli anni ’60 avevamo già le Terme più fighe d’Europa, e perché oggi non le teniamo aperte tutto l’anno proprio per allungare il turismo? Perché poi nei primi anni ’80 io e tanti altri venivamo dirottati invece a Castrocaro? Valà che qui come al solito starete zitti, non mi darete la soddisfazione della risposta.
Come mai oggi una città che è indubbiamente più sviluppata del 1967, e che si propaganda come regina della Riviera e del Grande turismo del wellness non arriva a farlo? Come mai invece questa città oggi si aggrappa istericamente a qualche iniziativa estemporanea come la pista di Natale e i mercatini rionali agganciati a sagre di cozze e cardi?
Finiamola di raccontare che Milano Marittima apriva a metà Giugno. Finiamola di raccontare che a Milano Marittima d’inverno era tutto chiuso e non ci abitava nessuno. Finiamola di raccontare che dobbiamo tutto al baraccone di veline e calciatori e finiamola anche di raccontare che Milano Marittima l’hanno fatta i cervesi, altrimenti, cari miei, non urge tanto un libro di storia quanto un bel check up tossicologico.
A Milano Marittima gli alberghi iniziavano ad aprire per Pasqua, e per il Primo Maggio la nostra macchina da guerra turistica era praticamente partita al 90%, poi a Cervia sarà stato diverso, non discuto, anche perché abbiamo sempre avuto target assai differenti. Per boutique come la mia, La Tartana, proprio il mese di giugno era quello più redditizio, e posso assicurare anche che le svendite di fine stagione non iniziavano prima di settembre, e già a farle così “presto” faceva parlare dietro ai temerari. A fine giugno un po’ tutti avevano messo in cassa abbastanza per pagare tutte le spese, comprese merci e stipendi, e tutto ciò che si incassava da quel momento era tutto guadagnato.
Ed ecco spiegato anche come è nato tanto nostrano benessere. Se la stagione turistica fosse partita a metà giugno e finita a Settembre, o come adesso che molti hotel chiudono già il 30 Agosto, col cacchio che molti si sarebbero fatti i soldi, a Milano Marittima. Erano sei mesi, erano la Stagione.
Il Conte Ottavio Ausiello Mazzi
Vero, verissimo, non si può contestare ciò che hai scritto la realtà era quella, sei mesi di lavoro coi tedeschi buoni, come si suol dire, in bassa stagione sua all inizio che alla fine, avevano ke ferie a Pentecoste, poi in settembreperche in Germania vanno in ferie scaglionato ed a zona, già allora più organizzati di noi, noi italiani tutti ad agosto ed in gran casino! Ora m marittima è morta , cioè quella vecchia m marittima di classe coi soldini che richiamava gente con disponibilità è finita. Altro che sei mesi. Ora c è la m marittima dei saccopelisti ,che fanno i loro bisogni in strada, ragazzini che bevono birra in piedi nelle notti , mordi e fuggi del fine settimana, neanche il Pineta è più se stesso , una volta lo si riempiva , con bella gente, anche il martedì tutto L inverno ,poi negozi importanti che saltano o si trasferiscono a Riccione, via la Perla gelateria e d invece w calzedonia, resiste Kilimangiaro ormai storica oasi nel deserto, mentre out anche piano bar e professionisti del calibro di Peppino Manzi e il suo locale Etc Etc Etc. Milano Matittima si e ripiegata , raggrinzendo su se stessa invecchiando come prodotto uguale a se stesso come negli anni 60 quando c erano si veramente i vip e non quel vippismo ormai obsoleto che rasenta il ridicolo, che dura due giorni a metà luglio spacciando per vip vecchie glorie locali che giocavano a tennis nel dopolavoro ferroviario di Cervia! E non è che la mancanza di Vips cosiddetti sia stata la rovina di Cervia ma è il prodotto trito e ritrito nonostante la sua bella pineta ed il mare che non basta più , coi sui allagamenti periodici per mancanza di fogne nelle strade , coi marciapiedi anteguerra,dagli anni 60, e tutta roba decadente, triste,ed ancora c è qualcuno che si aggrappa ai vecchi prezzi ingiustificatamente, per un prodotto che ormai vive di fumo senza, da anni, più arrosto.
Chiedo scusa, non ho riletto prima d inviare, nel testo il mio t 9 ha scritto Kilimangiaro invece di julian!
Qualche contestazione.Ho lavorato in spiaggia in centro a Milano Marittima ( di fronte all’Hotel Ariston ) dal ’60 al ’90 e posso assicurare che,almeno nella zona di mia competenza,le cose non andavano proprio così.L’unico Hotel che apriva ad aprile ,era l’Hotel delle Nazioni di Rudy e l’unico stabilimento balneare aperto era il Malusi,gli altri aprivano quasi tutti a Pentecoste.Gli Alberghi chiudevano regolarmente la seconda Domenica di Settembre ( quindi anche l’8 Sett. )In spiaggia mio cognato che gestiva il Bagno di fronte all’Hotel ,cominciava a lavare lettini e ombrelloni già ad inizio settembre e verso il 15 erano tutti stivati dentro le cabine per il riposo invernale.Riguardo al compleanno di sua madre ( 5 Ottobre ),non so proprio dove la portasse a mangiare.Mia moglie compie gli anni il 13 Settembre e posso garantire che per portarla a cena dovevo per forza recarmi a Rimini perchè a Milano Marittima era tutto chiuso ( anche il Caminetto ),non parliamo poi di Cervia dove la stagione terminava a cavallo della Domenica che cadeva verso il 20 Agosto ed era tutto chiuso a fine Agosto (la boutique sul lungomare,dove lavorava mia moglie chiudeva a fine Agosto ).Su altri punti posso anche concordare,ma non si può vivere di ricordi(che pure servono).Il turismo è molto cambiato e ad oggi la stagione è molto più lunga a Cervia e i tedeschi non vengono più a Milano Marittima per una questione di prezzi e si sono spostati in località più a buon mercato come Pinarella ,Tagliata e Zadina.Chiedo scusa per il mio sfogo,ma proprio non riuscivo a digerire di non poter festeggiare il compleanno di mia moglie visto che anche le discoteche erano chiuse ( chiuso il Pineta,il Mack 1, il Kursaal Lido e anche il Woodpecker.Con ossequi,Giorgio.