Il blog di Cervia e Milano Marittima

L’autostrada per Milano Marittima voluta da Benito Mussolini doveva unire Forlì ed il mare ma non fu mai realizzata.

Al Fascismo, nel 1924, si deve la prima autostrada al mondo, la Milano-Varese alias Autostrada dei Laghi. In seguito altre furono progettate, compresa quella che doveva interessare Milano Marittima.

autostrada per milano marittima
L’Autostrada dei Laghi nel 1924

MUSSOLINI E MILANO MARITTIMA

Quando nel Luglio 2016 andai a trovare Alessandra Mussolini all’Hotel Palace di Batani, parlammo di tante cose. È vero che dal 1927 suo nonno prediligeva Riccione e comprò casa nel 1934 anche grazie ai conti Pulle’, famiglia amica della mia da quattro generazioni, ma Alessandra restò stupita quando le elencai tutti i legami che suo nonno aveva, invece, con la Milano Marittima.

Mussolini che ha una via a suo nome tanto a Cervia che a Milano Marittima, dove viene accessoriata da 800 platani. Mussolini che dedica la strada principale al fratello Arnaldo. Mussolini che viene ad inaugurare il Kursaal. Mussolini che paga lo Stadio dei Pini. Mussolini che regala la terra ai frati per la nuova chiesa Santa Maria della Vittoria. Mussolini che qui ha gli amici carissimi, Rino Alessi e Max David. Mussolini che a Milano Marittima ha i gerarchi più famosi, Balbo e Grandi. Mussolini che frequenta il Mare Pineta ma anche in incognito la campagna. Mussolini che in visita alle colonie sgrida i bambini che si sporgono troppo dalla torre della Montecatini. Mussolini che fa costruire la colonia Varese, che oggi i più importanti studiosi ritengono la colonia più significativa e rappresentativa di tutte quelle del Ventennio. Mussolini che anche durante la Repubblica Sociale sostiene i poveri cervesi. Milano Marittima poi ha ospitato per anni le ferie di uno dei tre capi partigiani che di Mussolini decisero l’esecuzione.

L’AUTOSTRADA PER MILANO MARITTIMA

L’autostrada fascista doveva unire Forlì ed il mare, con una biforcazione verso Cesenatico e verso Milano Marittima. Non fu mai realizzata. La storia si legge, per esempio, nel pregevole libro “Tito Chini, dall’architettura alla decorazione” Tramonti editore 2013.

Si legge “Il crescente consenso aveva toccato anche il piano delle grandi infrastrutture… il progetto dell’autostrada Forlì Mare… era stato concepito per rendere sicuro e agile il movimento delle merci, per decongestionare il traffico della via Emilia, ma sopratutto per condurre i numerosi turisti stranieri a frequentare i centri artistici e storici dell’entroterra e le terme di Castrocaro, che dovevano assurgere a ruoli centro termale internazionale”.

Autostrada per Milano Marittima

A distanza di 80 anni, in piena crisi dell’apparato viario a partire dalla E45, vediamo quanto allora si fosse molto più avanti nel concept. Addirittura nel concept del turismo dell’entroterra, venuto di moda solo recentemente, visto che si è sempre e solo puntato sulla spiaggia, discoteche e ancor più sul wellness, una parola che Mussolini avrebbe proibito ma che aveva ben presente a livello concettuale.

Cosa non sarebbe stata la mia Milano Marittima se avesse goduto di questa infrastruttura e del progettone Vietti Violi dello stesso periodo! Montecarlo era, e lo sarebbe stata per molti anni, una spelonca da pirati al confronto…

Questo articolo è dedicato alla memoria della mia carissima amica e nonna adottiva la contessa Susanna Ginanni Fantuzzi. Scomparsa a 98 anni, era la più anziana cittadina storica della nostra Milano Marittima e fu presente al mio incontro con Alessandra mussolini.

Il Conte Ottavio Ausiello Mazzi

2 risposte

  1. Ma Mussolini chiese ai Cervesi: Volete lo stadio o l’acqua potable? All’unisono I Cervesi risposero , vogliamo lo stadio. Per quell’epoca probabilmente lo fecero per compiacere Il Duce. Max David, grande amico di mio papa’ e lontano parente.

  2. “Montecarlo era ancora e sarebbe stata ancora per molti anni una spelonca da pirati, al confronto” ahahah grandissimo conte!
    se non ci sono abbastanza soldi da fregarsene almeno il doppio del costo di una qualsiasi opera, i comunisti non fanno un niente di nulla, preferiscono che i loro figli rischino tutti i giorni la vita percorrendo stradine di campagna allargate e asfaltate.

    Solidarietà ai compagni nobili squattrinati, a me non è rimasto nemmeno uno dei nove domestici che aveva la famiglia di mio padre all’inizio dell’ottocento…sob

    Il conte metalmeccanico

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *