Dopo trent’anni riappare il mitico trenino della pineta di Milano Marittima.
Alzi la mano chi non ha mai fatto un giro nel trenino della pineta di Milano Marittima. Era per tutti una vera istituzione, sia per i residenti, sia per i turisti. Il suo nome era Santa Fe e per chi non lo sapesse era un trenino a motore che seguiva un percorso su binari nella pineta a lato delle scuole elementari Mazzini.
Concluse la sua gloriosa storia verso la fine degli anni ’80 perché i gestori non avevano la patente da giostrai, obbligatoria per continuare quel tipo di attività. Per trent’anni non si è più saputo niente di questo trenino, eravamo convinti fosse stato smantellato e gettato in qualche discarica, ma ecco che un bel giorno, attraverso un nostro lettore, ci arriva la segnalazione che tanto attendevamo!
Ci ha infomato che il Trenino Santa Fe è stato ridipinto e posizionato nel 2015 in una rotatoria a Pietracuta in provincia di Rimini.
Ma come ha fatto a finire la? chi ce lo ha portato e perché? Quel trenino fa parte della nostra storia! Per oltre trent’anni, verosimilmente da quando lo hanno costruito, è stato a Milano Marittima e qui deve tornare. Sicuramente il Comune e gli stessi abitanti di Pietracuta non hanno la minima idea della sua storia e passando per vie istituzionali non dovrebbe essere impossibile riaverlo in patria. Farebbe un figurone posizionato nella Rotonda Primo Maggio! Chiunque ci possa aiutare nell’impresa scriva una mail a info@cerviaemilanomarittima.org
Thomas Venturi
Che storia meravigliosa, io ci salivo ogni anno d estate da piccolo con mia sorella e i miei genitori, era pura magia tanto che mi viene la pelle d oca solo a pensarci, sarebbe veramente bello rivederlo a casa sua nella stupenda Milano Marittima.
Cordiali saluti Luca.
Assolutamente SI! Sarebbe bello e giusto che fosse a Mi.Ma. o Cervia e non la!
Deve assolutamente ritornare nella pineta di Milano Marittima come ricordo il sindaco dovrebbe adoperarsi per far sì che questo
Avvenga
nello gabbanini faceva parte del gruppo facchini cervia di cui mio padre Fernando Antonelli era l’impiegato. Quando il gruppo si sciolse gabbanini si trovò una nuova attività creando il trenino nella pineta che Fernando, pittore amatoriale, gli aveva disegnato in forma e colore. Ricordo ancora lo schizzo della locomotiva visto da bambino dopo cena