Milano Marittima dei sogni e della realtà è il nuovo articolo del Conte che ci parla di Milano Marittima nell’estate del Coronavirus.

Eccoci qui, estate 2020, quella del Coronavirus, quella che qualcuno credeva di paragonare per crisi all’estate 1989 della mucillagine, cioè l’estate di un punto di svolta, secondo loro. Niente di tutto ciò, oggi come allora, poiché come dopo il 1989, e perlomeno per un altro buon decennio, la mia Milano Marittima è rimasta assolutamente invariata nel paesaggio e nella clientela. Purtroppo oggi la situazione è identica a quella della nuova Milano Marittima post anni 2000, quella rivoltata come un calzino dal turismo attirato dai bar di strada e dalla cementificazione della miriade di appartamentini loculo ceduti a certa rampante neo borghesia pronta a spendere oro pur di dire di avere casa qui come segno di sopraggiunto status.

Un tranquillo weekend di paura
Milano Marittima

Dall’inizio di questa stagione avrei voluto fare un mio piccolo resumè della situazione, ma ho lasciato perdere, tanto non cambia nulla e poi non dormendo mai una notte sana per gli schiamazzi notturni della ragazzaglia, specie nel range fra le 3 e le 7 di mattina, poi è dura ordinare debitamente le idee.

Ma quando si leggono certe cose, è ancora più dura non scrivere qualcosa. Io capisco che certa gente deve continuare a fare i propri affari e indorare la supposta, pardon la pillola, ma cerchiamo di non scadere nel ridicolo.

Secondo l’ultimo proclama al popolo, questa estate Milano Marittima sarebbe più bella che mai, in centro ci sarebbero locali bellissimi sempre pieni, Ferrari e Lamborghini più presenti nelle nostre strade rispetto ai concessionari, le ville storiche accese e addirittura le grandi famiglie tornate in vacanza. Parola di chi dice che a Milano Marittima ci vive.

Ok, visto che fino a prova contraria siamo in democrazia, che occhi e orecchie li ho anch’io e a Milano Marittima la mia famiglia ci vive da più anni, ben 52, e ha pure dato un contributo di prestigio con boutiques di alta gamma non certo con discount bibitari ed apparteniamo per nascita alla élite non solo locale, mi permetto di dire due cosette. Le altre, purtroppo, le trovate agevolmente sulle pagine web o di carta stampata della cronaca locale, sempre più nera di fatti squallidi.

MILANO MARITTIMA DEI SOGNI E DELLA REALTÀ: IL PENSIERO DEL CONTE

Primo. Che quest’anno Milano Marittima sia più bella che mai non mi pare, non sono 10 pupazzi illuminati nel cosiddetto centro o altre paesanate, care a chi concepisce il turismo d’élite come una festa patronale, a rendere bella una città che oggi, 2020, è per tre quarti svuotata da attività aperte e manca di debita illuminazione e asset stradale; basta girare a piedi e in bici per rendersene conto. Quanto al verde, nonostante le bellissime e ricche aiuole allestite, molto verde manca, ed ha iniziato a mancare con la cementificazione di metà anni ‘90, altro che trombe marine. Scrivere che Milano Marittima di oggi è più bella che mai, cioè la Milano Marittima senza realtà di grande prestigio come erano il Cluny, Perla, Sporting, Nuovo Fiore e la Zi Teresa di Riccardo, significa che quella Milano Marittima era più brutta e ciò fa capire che qualcuno ha degli strani parametri di giudizio ed evidentemente la vecchia e vera Milano Marittima di classe non l’ha vista neanche in cartolina, tanto meno l’ha vissuta, al contrario di chi scrive queste righe.

Secondo. L’ossessione per il cosiddetto centro ed i suoi locali, segno che anche certi giovani pur con allure fighetta hanno ancora nel 2020 una mentalità paesana che cozza col concept di fondazione di Milano Marittima del 1912, la garden city dove ovviamente non può esistere un centro. E insistere che è bello solo il centro e le sue realtà commerciali non è solo offendere tutto il resto della località ma aver fatto di peggio, aver declassato e quindi deprezzato tutti gli altri esercizi commerciali non in centro, con la conseguente chiusura o perdita di appetibilità e guadagni. La vecchia clientela di alta gamma di Milano Marittima non aveva problemi a spostarsi, anzi, specie nel week end evitava proprio il centro sempre più preda di quelle persone del contado in cerca di visibilità che oggi appunto dominano la scena coi risultati che vediamo.

Terzo. Ferrari e Lamborghini possono girare per Milano Marittima anche in affitto orario, tempo fa c’era proprio un noleggio e alcuni bagni che si occupavano di questo, cioè creare effimeri sburoni a noleggio. Poi c’è chi come i miei genitori Lamborghini lo avevano come amico personale, ma questa è un altra faccenda.

Quarto. Dove sarebbero tutte queste ville storiche, dato che quasi tutte sono state fatte fuori proprio per fare gli appartamentini? Come residente e laureato in Beni Culturali vorrei essere aggiornato da chi, evidentemente, ne sa più di me.

Quinto. Quali sarebbero le grandi famiglie tornate a Milano Marittima in vacanza? Innanzitutto bisogna intenderci su chi siano questi grandi cognomi. Personalmente ne ho conosciute tante, e sono scappate praticamente tutte, molte le ho nominate nei miei articoli. Vorrei capire chi sono i nuovi casati, parlare in generale è facile. Io ho sempre fatto nomi e cognomi. Anch’io posso dire di essere il cugino della regina Elisabetta, poi l’importante è crederci. Ripeto, e concludo, rispetto alla mia infanzia e gioventù, la mia qualità di vita a Milano Marittima è molto più bassa sotto tanti aspetti, purtroppo non posso cambiare le cose, però posso scrivere che mi sono rotto le palle, e non sono quelle del mio millenario stemma, di dover subire pure ‘ste prese in giro.

Il Conte Ottavio Ausiello-Mazzi

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4 risposte

  1. Come non essere d’accordo. Le luci sono accese (solo in centro!) solo per distogliere l’attenzione dal degrado evidente nelle immediate vicinanze. Milano Marittima non può essere solo 150 di viale pedonale, dove peraltro il lusso è inesistente. Studiare il passato per capire il presente, ma non è da tutti.

  2. Posso chiedere una cosa?
    Si sa chi è stato l’artefice di questo drastico cambiamento della cittadina? Chi è che ha “pompato” la località per farla diventare quella che è adesso? Non è polemica sia chiaro, mi piaceva sapere se tutto questo, viene da una mala amministrazione …

    1. Buongiorno, la risposta a questa domanda è molto lunga ed articolata. Non è solo una questione di amministrazione ma anche di una certa mentalità che ha danneggiato Milano Marittima fin dalla sua fondazione. Comunque sulla sua storia e su questo argomento ne abbiamo parlato nel libro che può vedere a questo link https://amzn.to/2TnFDi2

      Saluti

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