Il blog di Cervia e Milano Marittima

Leggere un post di ieri di Fantascienza Life sulla iconica fontana della Rotonda Primo Maggio e ridere di queste boiate.

E pensare che volevano fare tabula rasa anche di quella, ma per fortuna in illo tempore avevamo ancora qualcuno che a Milano Marittima si faceva sentire per difenderla, per tutelarla. Adesso si lecca e basta o si sta zitti.

Quando Milano Marittima era un problema

Cervia ci ha sempre sentito come un corpo estraneo, una spina nel fianco, una quinta colonna, come cinque sono le colonne della rotonda, oggi feticcio proprio delle fantasie di vipperia di troppi pirla nostrani o forestieri.

Questa splendida fetta di litorale già era sotto attacco prima della fondazione della cittadina, e fu proprio la concessione ai milanesi che fermò lo scempio di trasformare in risaia la pineta. Il nuovo assalto fu nel 1962 (ne parlo qui), quando avevano deciso un’altra volta di abbattere la pineta per fare un parco giochi ed una nuova lottizzazione edilizia. Per fortuna anche nel 1962 ci fu una opposizione. Purtroppo la tragedia del 2019 si è prestata a fagiolo per il terzo attacco, che stavolta è riuscito in pieno.

Tutte le eccellenze di Milano Marittima, e gli imprenditori di livello di Milano Marittima, erano un problema per Cervia. Il conflitto coi fondatori era già pesante dopo un decennio, gli attacchi personali al Palanti non ne parliamo per vergogna. Un problema il nome, Milano Marittima, che si voleva cancellare sostituendolo (ne parlo qui). Un problema la gara internazionale delle moto, che fra l’altro dimostra che i nostri viali pieni di pini, grandi pini, come si vede bene dalle foto dell’epoca, non avevano prodi radici e il motivo lo abbiamo spiegato cento volte ormai.

Quando Milano Marittima era un problema
Un asfalto ancora oggi invidiabile

Un problema il galoppatoio d’élite con lezioni di scuola ippica bolognese del Mare Pineta, cui fu proibito di allargarsi quando poi recentemente hanno fatto fuori centinaia di alberi per erigere 6 condomini. Sovera non si perse d’animo e riuscì nel ’74 a realizzare fuori Milano Marittima Le Siepi, un luogo di eccellenza invidiabile ed invidiato.

Un problema addirittura di ordine pubblico la nostra processione della Stella Maris, iniziata nel 1954 e cassata nel 1970. Oggi la ragazzaglia molesta della movida, alias troiaio, è anzi tutelata anche in epoca Covid con apposite isole ed ovviamente non sappiamo neanche di una, dico una, multa per schiamazzi notturni che è un reato penale.

Quando Milano Marittima era un problema
Il Cluny American Bar.

Invece era un grande problema di rumore il Cluny bar, massacrato di multe per un pianoforte di sottofondo, oppure il primo Woodpecker alla Terza Traversa, mandato in esilio alla Bassona nel ’68 per farlo morire e con anche un incendio misterioso che fa il pari con l’altro della radio di Milano Marittima presso la parrocchia.

Addirittura un problema da punire noi semplici negozianti, con imposizione di chiudere a mezzanotte anche in centro ed anche coi clienti dentro, perché gente di classe che portava fior di soldi assieme a tanto stile a Milano Marittima non andava bene, invece vanno benissimo oggi i gruppi di burini e di ragazzaglia sempre più portata a sconfinare nella pura violenza oltre al casino ed al vandalismo e, ripeto, guai a fargli una sanzione, ci mancherebbe pure.

Quando Milano Marittima era un problema
Lara Saint Paul presso La Tartana

Un problema siamo noi residenti storici, che se non ci va bene la situazione attuale siamo invitati a male parole ad andarcene, andarcene da casa nostra, dalla località che è stata fatta dalle nostre famiglie per decenni e decenni, e questo è il ringraziamento. Soprattutto siamo un problema perché ancora ricordiamo tanta verità davanti a tante bugie che, per essere tanto ben confezionate e tanto ripetute, non diventano una verità. Storie e non storia, quella la facciamo noi su questo blog, e lo facciamo per voi ma soprattutto per noi.

Il Conte Ottavio Ausiello Mazzi

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