Non è una stagione partita col botto ma un botto c’è stato… e pure altro.

Della bomba carta scoppiata a Milano Marittima, che ha incendiato due macchine, diranno che non c’è da farne un caso, che si tratta di un episodio isolato e che il resto come risse e vandalismi rientra nella norma di tanti posti ormai, e loro così continuano a fare cassetto, tanto cassetto con questa bella gente, con questo cosiddetto turismo new stile del poca spesa tanta resa. Tanta resa per loro, perché poi i danni li paghiamo noi abitanti che ci troviamo danneggiati e non possiamo rivalerci per ovvi motivi.

milano marittima spadafino rotonda don minzoni

Sarebbe bello ed utile ogni mattina fare un collage riassuntivo delle notti di Milano Marittima tramite le registrazioni delle tante telecamere, così si vedrebbe bene la situazione reale della località e di quella che loro chiamano movida. Il quotidiano La Voce di giovedì 3 agosto 2006 titolava “Milano marittima all’alba sembra una discarica” ed ovviamente nessuno ha preso provvedimenti, dopo 16 anni siamo ancora qua a sentirci dire che forse la località rischia di avere una brutta nomea.

UNA ROTTA CHE NON SI VUOLE CAMBIARE

Sul Corriere del 22 aprile 2017 si leggeva di una petizione di 130 imprenditori esasperati dalla maleducazione imperante. È servita a molto, come la lettera di protesta, sempre sul Corriere ma in data 22 agosto 2022, del signor Monteleone su una Milano Marittima in balia dei vandali alcolici.

Caro signore, purtroppo ormai il 90% di Milano Marittima è impostato in funzione di questo turismo, lei crede che tutti questi abbeveratoi, tutte queste mangiatoie, tutti questi ostelli a prezzi stracciati, faranno qualcosa per tornare non dico agli antichi fasti ma almeno alla normalità? Assolutamente utopistico. Ci campano, e ci campano alla grande. Per molti di loro questa estate 2022 è stata una stagione d’oro, anzi di platino.

Sul Corriere del 24 agosto 2022 leggo di 3 risse la stessa notte della bomba carta all’ex ristorante Spadafino: “Milano Marittima ancora una volta presa di mira da una sparuta minoranza di vandali che rischiano di infangare il nome della località”. Minoranza? Rischiano? Ma possibile che davanti a tanti fatti, non episodi, e dopo tanti ma tanti anni di questo andazzo, che è ormai una moda, si cerchi ancora di metterci la pezza?

Basta girare non solo di giorno, ma soprattutto la sera dopo le 23 fino all’alba per vedere decine di gruppi, spesso di minorenni, che girano dappertutto col solo scopo di fare casino, danni, bere, pisciare ovunque e bestemmiare. Arroganti e spavaldi sicuri dell’impunità dovuta all’età e alla complicità di genitori e nonni che sono peggio di loro. Nel weekend arrivano i rinforzi dei 30/40enni, spesso con facce talmente poco raccomandabili che pare l’ora d’aria della galera a rovescio.

Recinzioni di case che diventano deposito dei vuoti delle bottiglie bevute al ritorno dal centro, panchine dei giardini dove invece che da fiori sei attorniato da tappi di birre e cicche di sigarette, aiuole dove trovi bottiglie e addirittura bicchieri di vetro in teoria vietati. Una città non giardino ma di postumi alcolici, pozze di vomito incluse. E dire che proprio difronte al luogo della bomba carta c’era il famoso Panino Bomba di Sandro Topciu, aperto tutto l’anno 24 su 24, un primato nazionale. Mai ferie.

milano marittima

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pattume

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LA MILANO MARITTIMA ATTUALE

Ormai a Milano Marittima si va avanti ad aprire baretti, pizzetterie e a costruire appartamentini a raffica. D’estate sto bel bordello di ragazzaglia, d’inverno un paese ormai deprivato dei suoi negozi normali e dei suoi residenti stabili sostituiti da decine di dipendenti stranieri o di lontane regioni italiane che abitano negli appartamenti dei condomini pagati dai titolari delle loro attività. Un paese spremuto come un limone e alla fine resta l’amaro.

A titolo informativo, per il solito saputello che salta su a dirmi che non ho titolo per parlare di Milano Marittima o non dovrei affrontare certi aspetti della situazione della località, ripeto per la centesima volta che io a differenza di te sono a casa mia, in ogni senso, la mia famiglia appartiene alla storia turistica di Milano Marittima dal 1951 e a quella economica dal 1959, e dal 1968 siamo residenti tutto l’anno e abbiamo avuto fior di attività contribuendo non poco a tenere alto (noi si) il livello, altro che chiacchiere o invenzioni degli ultimi arrivati.

Il Conte Ottavio Ausiello Mazzi

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