Il blog di Cervia e Milano Marittima

La zonizzazione di Milano Marittima ha deprezzato tanti immobili, mortificando il 90% del territorio che oggi viene visto come di serie B.

A onor del vero, a vedere come la hanno ridotta negli ultimi anni e a chi affittano gli appartamenti in inverno, sarebbe da dire che la mia Milano Marittima ormai è tutta una periferia. Da frazione chic di Cervia è stata declassata a quartiere, e dire che una volta era uno stile, poi è diventata una moda, adesso un business edilizio con prezzi altissimi, non certo quelli assurdi degli anni 2007/2010 da clone di Montecarlo, ma comunque alti in rapporto a ciò che Milano Marittima è in realtà. Nome e blasone sono ormai appannati per sempre, e parla uno che di blasone se ne intende e che viene da una famiglia cha ha contribuito tanto al blasone di Milano Marittima.

Ravennatoday del 13 ottobre 2022 scriveva “la regina dei prezzi è sempre Milano marittima, quasi 7 mila euro al metro quadrato” (qui l’articolo). Solo 7 mila? A chi piace questa Milano Marittima dovrebbero far pagare 14 mila euro al metro. Sul Carlino ed il Corriere del 14 ottobre 2022 c’erano tutti i prezzi ed i riferimenti. Unico riferimento assente, e sarebbe bastato questo a far capire molto di più e meglio, quello sul valore catastale dove un appartamento in centro ed uno alle traverse pagano uguale. Strano vero? Qui differenze non ce ne sono…

Irrita e stupisce che una località che si pretende ancora così illustre e sempre up to date sia gestita con una mentalità da vecchi contadini, e che le si applichino categorie commerciali assolutamente fuori luogo data la peculiarità della località, che è altra cosa dalla sua reputazione.

Ho scritto mille volte che una città giardino non può avere un centro ed una periferia perché non è una città classica, non è un paese di contadini. Inoltre, la zona di Milano Marittima che si vuole oggi periferica, in realtà è sempre stata la più pregiata per le sue ville, le sue importanti famiglie, i suoi importanti alberghi. Solo un imbecille può dire che gli alberghi più stellati sono in quelle traverse che vengono classificate periferia perché distano 800 metri dal cosiddetto centro. Dividere fra nuovi e vecchi gli appartamenti da vendere o affittare ha un senso, dividerli fra centrali e periferia no, assolutamente no.

 

milano marittima deserto
Milano Marittima secondo il mercato immobiliare

Cozza con la storia di Milano Marittima, cozza con la realtà e cozza pure con gli interessi di chi vende e affitta, dato che ancora a fine anni ’80 questa sperequazione non esisteva affatto. Se la sono inventata dopo applicando a Milano Marittima criteri generali controproducenti per tutti.

Perché avere da vendere o affittare un negozio o un appartamento in viale Gramsci era esattamente come vendere o affittare alle traverse. Oggi la zonizzazione imposta da qualcuno ha deprezzato centinaia di immobili, mortificando i guadagni dei proprietari e mortificando il 90% del territorio di Milano Marittima visto come serie B e non appetibile.

Il più bel piazzale di Milano Marittima era riconosciuto quello all’Ottava Traversa, e difatti le traverse limitrofe erano note come Il Piccolo Parioli, inutile ribadire per l’ennesima volta il perché. Personalmente resto allibito che chi dovrebbe tutelare tanto la storia e la peculiarità della città giardino e soprattutto i giusti interessi dei residenti e dei proprietari, che non mi pare siano cittadini di serie B o cittadini periferici, non si dia da fare per farla finita con queste nocive iniziative che, trovando eco sulla stampa, formano nel pubblico un’idea sbagliata della località. A tal proposito vi invito a leggere il mio vecchio articolo Milano Marittima una ed indivisibile.

Il Conte Ottavio Ausiello Mazzi

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