Pare che a Milano Marittima non sia più possibile fare un funerale o un battesimo, anche e soprattutto se si è residenti storici.
Milano Marittima non è più parrocchia, e già è stata una mazzata, ma c’è ancora di peggio, pare che a Milano Marittima si possa più fare il funerale o il battesimo della prole, bisogna rivolgersi a quella che è diventata la sede parrocchiale: la Malva.
E addirittura pare che per noi veri marmilanesi sia difficile avere la dispensa per poter continuare a ricevere i sacramenti basilari. Perché è un fatto, questo non pare ma è sicuro, che gli allogeni abbiano sempre libero accesso. Anche la scorsa estate 2022 abbiamo visto alla Stella Maris parecchi matrimoni di gente di fuori provincia e fuori regione, addirittura si sa di altri già prenotati dagli USA.
CRESIME E COMUNIONI
Ovviamente questo accade anche per cresime e comunioni, dove da anni la prole di Cervia, Pinarella, Savio e non solo affolla la scuola Mazzini e il catechismo della Stella Maris, arrivando a cifre iperboliche di oltre 200 iscritti, il 99% di altre parrocchie.
E quando già 10 anni fa scrissi delle brutta e pericolosa moda di mettere in teneri cervelli l’idea che fa vip frequentare la parrocchia di Milano Marittima piuttosto che la propria, apriti cielo! E le parole che mi furono dette non furono certo angeliche, perché toccavo un nervo sensibile. Ormai è diventata così una prassi quella di venire a ricevere i sacramenti a Milano Marittima da Tagliata, Pinarella, Cannuzzo, Savio e Malva che, per esempio nel 2009, quando andai dal parroco per una modifica dei miei documenti religiosi, mi chiese di quale parrocchia fossi originario! Gli risposi di controllare uno dei faldoni che aveva nella libreria alle sue spalle.
FINITI I FUNERALI A MILANO MARITTIMA?
In questi ultimi mesi, a cavallo fra il 2022 e il 2023, sono mancati diversi volti noti di Milano Marittima, compreso mio padre che è deceduto 5 mesi fa. E mi ha stupito che persone legate alla storia sociale, economica e pure parrocchiale di Milano Marittima hanno avuto il funerale non a Milano Marittima ma alla Malva. Qualcuno mi ha fatto notare che non era una casualità ma ormai una regola. Idem per chi chiede il battesimo. So di un mio vicino che si sarebbe sentito chiedere come mai questa fissa di volere i sacramenti alla Stella Maris di Milano Marittima. Beh, innanzitutto perché lui e tutta la sua storica famiglia di residenti ed imprenditori li hanno sempre ricevuti lì e fra l’altro abitano a pochi passi.
Sembra la storia del bue che chiama cornuto l’asino, ma non sono il bue e l’asinello del presepio, che detto per inciso da tanti anni è il sacrificio di pochi bravi parrocchiani, perché quando alla Stella Maris c’era e c’è da fare, tolto il piccolo meritevole manipolo di marmilanesi, tutti i genitori e parenti delle centinaia dei pretesi bimbi di Milano Marittima non si fanno mai vedere.
Gli stessi che dopo il mio articolo del 2013 fecero sparire subito tutte le copie, ed erano tante, dello scomodo opuscolo “DI CHE PARROCCHIA SEI?” dove in varie pagine si spiegava ed invitava a frequentare la propria parrocchia e non, come succedeva e succede ancora a Milano Marittima, ad andare in altre più belle o prestigiose.
Milano Marittima è una chiesa di San Francesco il paladino per eccellenza dell’umiltà, ma è diventata un palcoscenico di pretesa vipperia. Lo stesso Vangelo Mt 6,6 recita “quando preghi entra nella tua stanza, per avere più intimità con Dio” e non dice “entra nella chiesa dei Vip“, come sempre più spesso è chiamata anche sui giornali.
Noi, e le nostre famiglie, abbiamo fatto tanto per avere una nostra parrocchia, per mantenerla viva, quando non era questione di moda ma di cuore e di Fede. Abbiamo dato tanto contributo, che va dall’impegno personale nel fare le pulizie o la guardia in momenti di emergenza, passando a donazioni di arredi, di documenti, di abbigliamento sacro, non solo di denaro insomma. Non ci siamo battezzati, comunicati, cresimati, sposati a Milano Marittima per fare le belle foto o farci passare per vip. Semplicemente perché era (esatto, era!) casa nostra, e la chiesa la casa di Nostro Signore, non un set glamour.
Il Conte Ottavio Ausiello Mazzi