Il blog di Cervia e Milano Marittima

Le riserve naturali Ortazzo e Ortazzino sono state vendute il primo marzo 2023 ad una società immobiliare di proprietà del magnate Radovan Vítek.

Ortazzo e Ortazzino, per chi non le conoscesse, sono una delle zone naturalistiche di maggior pregio dell’intero parco del Delta del Po, nonché l’unica area naturale e non urbanizzata della costa adriatica tra Trieste e Puglia. Scusate se è poco! Il primo marzo di quest’anno le due riserve naturali di 471 ettari sono state vendute ad una società immobiliare privata alla ridicola cifra di 580.000€, circa 10 centesimi al metro quadro.

Ortazzo e Ortazzino sono stati venduti
la Foce del Bevano dove sarebbe dovuto sorgere il villaggio turistico

L’area era già stata salvata negli anni ’70 dalla furia di un maxi progetto da 3,5 milioni di metri cubi di cemento per un villaggio turistico con una battaglia memorabile dal WWF e con la collaborazione di Italia Nostra e di tanti naturalisti che lottavano con coraggio sul campo. Grazie alla Convenzione di Ramsar si riuscì ad evitare lo scempio.

ORTAZZO E ORTAZZINO

Le aree naturalistiche a lato della foce del fiume Savio, denominate Ortazzo e Ortazzino, sono due valli di rara bellezza che si possono visitare approfittando anche degli appositi capanni per il bird watching.

Ortazzo e Ortazzino

La zona umida dell’Ortazzino è un’area salmastra contigua al litorale che alterna stagni, canneti, dune con vegetazione mediterranea e pinete costiere; la valle dell’Ortazzo, invece, è un’ampia valle d’acqua dolce originata dalla riconversione delle vecchie risaie.

Ortazzo e Ortazzino

Entrambe le valli dipingono un quadro d’altri tempi dove la pineta arriva a filo sull’acqua per cedere il posto ad un incantevole panorama animato da cigni, fenicotteri e anatre (leggi qui il nostro consiglio per un bellissimo itinerario in bici partendo da Cervia).

LA VENDITA DELLA RISERVA NATURALE

Il primo marzo scorso, davanti ad un notaio romano, i 471 ettari di Ortazzo e Ortazzino sono stati venduti dalla Immobiliare Lido di Classe S.P.A. (proprietaria dal 1971, con sede prima a Milano e poi a Roma) alla società CPI Real Estate Italy S.P.A. coordinata dalla ceca CPI Property Group SA-L (con sede in Lussemburgo) il quale fondatore e socio di maggioranza risulterebbe essere il magnate Radovan Vítek.

ortazzo e ortazzino
In rosso le aree interessate dalla vendita

Come riportato dal Resto del Carlino, nonostante i 90 ettari della zona C si è scoperto siano edificabili, il sindaco di Ravenna, Michele de Pascale, assicura che “Non so ancora quali siano le intenzioni della nuova proprietà, ma voglio essere chiarissimo: in nessuna delle aree di parco del territorio dell’Ortazzo-Ortazzino sarà mai costruito neanche un solo ulteriore metro quadrato. Mai il Comune lo autorizzerà e la città impedirà qualsiasi intervento da parte di altri livelli di governo”, aggiungendo che il Comune è pronto in ogni momento a comprare l’area e a tal fine opereremo anche con la nuova proprietà“.

L’area C in azzurro è quella edificabile

E proprio su quest’ultimo punto, il comprare la proprietà da parte del Comune, che si è scatenata una grande polemica che ha investito l’Ente Parco che è stato incolpato di non essersi interessato all’acquisto dell’area.

LA QUESTIONE ENTE PARCO

L’Ente Parco comunica che si è da subito attivato per chiedere mutui alla Cassa Depositi e Prestiti dello Stato ed anche a due banche diverse, inclusa la tesoreria attuale, ma non gli sono stati concessi. La causa? Il bilancio irrisorio che, a detta delle banche stesse, non offriva sufficienti garanzie per un mutuo di 500 mila euro. Ancora una volta la carenza di fondi è alla base di tutte le difficoltà dell’Ente: in questo caso la pochezza del bilancio è stata certificata anche da due banche e dalla Cassa Depositi e Prestiti. Il Parco ha bussato a tutte le porte, chiedendo finanziamenti anche agli Enti locali, presentando dossier che illustravano l’importanza del sito e le possibilità di conservazione e valorizzazione dei siti, ma ciò non ha sortito l’apertura di linee di credito.

Tuttavia, l’Ente Parco, assicura che i vincoli del piano territoriale del Parco e di rete Natura 2000 rendano l’area di fatto intoccabile e assolutamente protetta da ogni punto di vista. L’impegno a non cambiare queste norme costituisce al momento, in assenza di fondi disponibili, ciò che l’Ente Parco può fare.

Thomas Venturi

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