Canalino Archivi - Il blog di Cervia e Milano Marittima

Il Ponte sul Canalino di Milano Marittima

Tra spese folli e ritardi, il ponte sul Canalino di Milano Marittima giace coperto di ruggine in attesa che qualcuno dall’alto batta un colpo e faccia sapere alla popolazione quando verrà installato.

I lavori del lungomare di Milano Marittima, nel nuovo tratto che dalla Prima Traversa arriva fino alla Nona, sono stati in gran parte completati già da diverso tempo e adesso non rimane che l’attesa dell’installazione del ponte che collegherà le due sponde del Canalino.

Ponte Canalino Milano Marittima

Il ponte sul Canalino di Milano Marittima

Rimasto in cantiere più del previsto, per via di ritardi dovuti anche all’approvvigionamento di materiale per i motivi che tutti ben conosciamo, lo scorso 1 Dicembre 2022, finalmente, il ponte è stato consegnato alla città. Certo, visto il preventivo iniziale di 270 mila euro noi del blog ci aspettavamo qualcosa di più “corposo” ma va bene, basta che adempia al suo dovere, poi alle polemiche sulla spesa ci si penserà chi vorrà farle.

IL VARO DEL PONTE SUL CANALINO DI MILAMO MARITTIMA

Pare che il 15 dicembre scorso doveva esserci il varo ma, di fatto, nulla si è mosso. Attualmente il ponte giace sulla sponda nord a lato del Canalino coperto da un leggero strato di ruggine che, senza alcun dubbio, toglieranno quando verrà installato… vero???

ponte canalino milano marittima foto enea puntiroli

Foto: Enea Puntiroli

Già, l’installazione, per quanto ne sappiamo prima di essere posizionato nella sua sede finale si dovranno terminare i lavori in quel tratto di lungomare. Lavori alle fondamenta del ponte, e a quel poco che rimane da fare attorno, che verosimilmente non riprenderanno fino all’inizio della bella stagione e faranno slittare, a quanto pare, l’installazione del ponte a poco prima dell’estate.

Questo è al momento tutto quello che sappiamo ma non appena avremo delle novità non mancheremo di farvele sapere.

Tombare Milano Marittima

Ecco alcune delle idee più bizzarre che siano mai state pensate per Milano Marittima.

El canal, chi gà sugà el canal? La frase di uno spot famoso di qualche anno fa su un famoso deumidificatore ambientato a Venezia fra gondolieri. Da tempo a Milano Marittima c’è chi torna sull’idea di tombare il Canalino della Prima Traversa per ricavare un parcheggio con piazzole per eventi. Tempo fa era il cavallo di battaglia di un notissimo albergatore, adesso il testimone è passato ad un notissimo imprenditore di altro settore. Il primo voleva tombare fino al golf club, il secondo si limita al tratto fra i viali Matteotti e Due Giugno.

canalino Milano Marittima tombato

L’idea di una piazza era già venuta per la trasformazione della Rotonda Primo Maggio, per fortuna mai più ripresa, e in anni recenti con la piazza accessoria al mega grattacielo che doveva venire al posto del ex Garage Europa. Quando ho sentito tornare alla carica con questa idea mi sono chiesto come mai invece nessuno chieda per il Canalino, proprio nel tratto della Prima Traversa, di ripiantare i pini, visto che lato Vialetto degli Artisti non ce n’è uno che sia uno, e lato traversa la dozzina che c’è e pietosa per le condizioni e il numero esiguo.

E dire che sul Corriere del 10 settembre 2014 c’era ancora chi ricordava come anni fa, in molte zone fra Tagliata e Milano Marittima, i pini fossero imposti. Si avete letto bene, imposti, pena la non abilità della casa! Il comune cervese a quei tempi imponeva le piantagioni, oggi invece…

canalino Milano Marittima

Quando nel Canalino regnava il verde

A MILANO MARITTIMA NON SOLO ASFALTO MA ANCHE CAPANNONI

A Milano Marittima ci si da anima e corpo alle trovate private o nell’affidarsi all’architetto fighetto di turno, preferendo il disegno al bello, dimostrando che a sta gente l’architettura contrattata non ha insegnato nulla. Per esempio l’altra proposta, chiamiamola così, di realizzare una copertura (una mania) che trasformi viale Gramsci in un capannone, ovviamente coi crismi della progettazione di qualche archistar, come si poteva leggere sul periodico Riviera di Cervia di giugno 2015.

Insomma, fra tombare radici di pini, tombare Viale Gramsci, tombare mezzo Canalino di Milano Marittima, erigere decine di enormi caseggiati e dipingerli di nero, mi pare che siamo molto ma molto lontani dalla propaganda della località marina colorata di aiuole fra il verde della pineta e l’azzurro mare.

canalino Milano marittima

Il Canalino in fiore nel secolo scorso

Fra l’altro il Canalino nonostante sia stato parecchio massacrato, a partire dall’asportazione degli storici vasi, è ancora amatissimo e location di innumerevoli foto ricordo dei nostri turisti, che immagino non avrebbero piacere di conservare una foto davanti ad un qualsiasi parcheggio di cemento grigio, ma sarebbero più felici di trovare quel Canalino alberato e fiorito che abbiamo nel cuore e nella memoria noi veri residenti storici di Milano marittima.

Il Conte Ottavio Ausiello Mazzi

Lungomare Milano Marittima e ponte sul Canalino

Gli ultimi aggiornamenti sul ponte del Canalino e sulla situazione dei lavori al lungomare di Milano Marittima.

Stanno procedendo i lavori per portare a termine il nuovo lungomare di Milano Marittima. Dalla Terza alla Nona Traversa sono state completate in questi giorni la pavimentazione e la pista ciclabile con le parti architettoniche, gli stalli e le aree di manovra.

lungomare di milano marittima

Inoltre si sta lavorando per completare al più presto il tratto che va dalla Seconda alla Terza traversa. Dal Comune fanno sapere che entro la fine della prossima settimana il percorso sarà interamente praticabile e fruibile al pubblico.

Si procederà poi con la realizzazione degli arredi urbani e del verde lungo tutto il tratto interessato. I lavori verranno eseguiti per singoli tratti e questo permetterà la fruibilità della pista ciclabile senza intoppi.

IL PONTE DEL LUNGOMARE DI MILANO MARITTIMA

Riguardo al ponte ciclopedonale previsto sul Canalino di Milano Marittima, sono state realizzate le fondazioni posizionando sei pali ad una profondità di quindici metri e si stanno completando le spalle in attesa del ponte che arriverà trasportato su di una chiatta come fu per il ponte mobile di Cervia (qui le foto).

lungomare milano marittima

I lavori al ponte sul Canalino di Milano Marittima

Il ponte è attualmente in costruzione in officina e verrà posizionato in autunno. Lo slittamento dei lavori è dovuto ai problemi di approvvigionamento dei materiali.

Lavori ai ponti sul Canalino

Sono mesi che ci arrivano segnalazioni di rotture nei ponti sul Canalino di Milano Marittima. Il Comune di Cervia è pronto a porvi rimedio.

In molti ci avete segnalato che per tutta la scorsa estate è rimasto chiuso il ponte in Viale 2 Giugno che attraversa il Canalino di Milano Marittima. Recentemente abbiamo notato che anche il ponte in legno, quello che collega il Parchino al Viale Leopardi, ha un paio di assi completamente divelte, segno che dopo tanti anni è ora di apportare qualche sostituzione.

canalino di milano marittima

Il ponte sul canalino di oggi a confronto con quello d’epoca.

Il Comune di Cervia fa sapere che dopo una perizia approfondita delle due strutture, la situazione è risultata molto più complessa di una semplice sostituzione di assi ammalorate. Per garantire la sicurezza è stato necessario predisporre un progetto generale di manutenzione che è stato finanziato con circa 20 mila euro, nella delibera approvata a fine Dicembre delle manutenzioni straordinarie chiamato “Costa 2” da 1 milione di euro. Nei prossimi giorni saranno affidati i lavori, così da poter riaprire il ponte in fondo a Viale Leopardi e quello sul Viale 2 Giugno nella piena sicurezza.

L’assessore Enrico Mazzolani ha dichiarato: “Continua la manutenzione alle strade e alle strutture che necessitano di sistemazione, per garantire viabilità e percorrenza in sicurezza. Spesso il lavori che ad una prima valutazione appaiono semplici e di facile intervento, in realtà hanno bisogno di progetti manutentivi più articolati affinché le infrastrutture possano essere praticabili in sicurezza e a norma con le disposizioni legislative”.

I vasoni del Canalino

i vasoni del canalinoSiamo alle solite. Da un po’ di tempo chi causa un problema, poi è anche chi più si lamenta delle conseguenze. Sembra una barzelletta, ma purtroppo non lo è. Oggi ci si lamenta che i grandi vasi che erano stati restaurati dopo esser stati prelevati dal Canalino di Milano Marittima ora sono abbandonati nel magazzino comunale. Forse qualcuno avrà la bontà di ricordare che chi scrive aveva previsto questo triste destino già da subito, in un articolo apparso su questo blog nel 2015. Chi scrive è laureato in Conservazione dei Beni Culturali ma non ha nessuna intelligenza superiore, nessuna capacità di veggente, solo conosce la realtà cervese, dove specie ultimamente ci si riempie la bocca con la parola CULTURA e riscoperta della propria storia, poi finisce sempre a tarallucci e vino. Quando alcune persone si erano fissate, non solo a far restaurare i sei vasoni, ma si erano decise a farli trasferire a Cervia con parecchi interventi a mezzo stampa (Voce 19.12.2012 e Corriere e Voce 31.3.2013), pareva una crociata, come quelli che da anni si battono per riportare in patria le opere d’arte rubate durante le guerre e simili. I vasoni dovevano essere restituiti a Cervia, come si era permesso che finissero a Milano Marittima? Bisognava fare giustizia, guai a dire di no, che sarebbe finita male, dovevano tornare ad arredare viale Roma, il Lungomare, la piazza comunale. Dove poi erano in parte finiti, a fare perlopiù da cestini vintage per i passanti, distratti, anzi forse anche infastiditi da questi dissuasori del traffico dipinti con un giallo ocra assolutamente pesante e non credo proprio da restauro filologico.

i vasoni del canalino

Gli antichi vasi sul ponte del Canalino di Milano Marittima

Cervia ha delle testimonianze storiche o comunque caratteristiche di grandissima bellezza, a partire dal quadrato di Piazza Garibaldi, volendo una vera bomboniera, mica tanti hanno una piazza così. E poi la Torre San Michele, il Faro, i Magazzini, insomma tanti luoghi tipici per farsi le classiche foto ricordo da un posto. Milano Marittima purtroppo non ha mai avuto altrettanto, però due luoghi sono sempre stati visti come set per la classica foto souvenir, la rotonda con le 5 colonne, e il Canalino. Anni fa qualcuno ebbe l’idea di farle fuori, le colonne, e fare una piazza anonima, il trionfo della mentalità paesana che qui ha perso, ma per altri motivi ha invece eroso, coi risultati che vediamo, il DNA della città del Palanti col suo concept. Tra l’altro le colonne tempo fa furono sostituite con altre nuove di zecca e non basate sul progetto originale ma furono collegate da orrende catene. Togliere i vasoni dal Canalino è stato un errore sotto tanti aspetti. È stato un po’ come togliere gli angeli dal ponte di Castel Sant’Angelo a Roma. Distruggere un simbolo per generazioni di residenti e turisti. A che pro? Anche perché essendo solo 6 e non 50, in questo piccolo spazio facevano arredo urbano e figura, spostati altrove, messi uno qua, due la non li notava nessuno, nessuno si è fatto una foto ricordo con loro una volta portati a Cervia. Cervia, che quando ha voluto restaurare il suo magazzino più bello, abbiamo visto che bei risultati. Quindi adesso cosa si piange a fare? Tanto è da sempre che bisogna togliere roba a Milano Marittima, si è capito. Ci hanno progressivamente tolto di tutto, da cose apparentemente più semplici ma utili come le pensiline delle fermate bus, le cabine telefoniche, le insegne luminose delle traverse, i presidi della Polizia, dei Vigili, dei Pompieri, passando per intere zone di verde, la stessa voglia di togliere che ha mandato in esilio il Woodpecker alla Bassona e il centro ippico Le Siepi in territorio ravennate, passando da gestazioni difficili e contrastate come la nascita del Golf Club (per il quale fece molto Luca Goldoni), per tacere di pretestuose soppressioni come il circuito motociclistico che apriva la stagione ad Aprile, e addirittura la processione della Stella Maris alla spiaggia. E non voglio tornare su quando addirittura volevano togliere il nome di Milano Marittima o, nel 1962, far fuori tutta la Pineta dietro le traverse e fare metà parco giochi, metà case, con vialone di accesso principale alla 19a Traversa. E poi il Carnevale allo Stadio o il Luna Park alla Varese, la scuola alberghiera finita poi a Cervia, il Tiro a Volo lasciato morire nonostante ospitasse fucilieri di prestigio con alto nome o blasone… Non è molto che da Pinarella si è chiesto di chiudere l’ufficio postale di Milano Marittima, e già ci hanno tolto il cap (che era 48016) e per il 2020 perderemo sicuramente le Orsoline. Restano le scuole elementari, ma quelle servono agli sburoni di Savio, Cervia, Pinarella e Forese, che ci portano i figli pur avendo magari un plesso vicino casa, per sentirsi vip o comunque élite… Sennò avrebbero fatto già da tempo un bel parcheggio, altro che…

Il Conte