Fra ritardi e polemiche è stato posizionato il ponte sul Canalino di Milano Marittima.
Il ponte sul Canalino di Milano Marittima è stato posizionato ieri mattina, giovedì 9 novembre, dopo alcuni mesi di ritardo; doveva infatti essere pronto agli inizi di dicembre ma il reperimento dei materiali ha fatto slittare la data e lievitare il prezzo che da 270.000€ inizialmente preventivati pare sia arrivato a 300.000€.
Il posizionamento del ponte
LE POLEMICHE DEL PONTE SUL CANALINO
Dopo il nostro post di ieri (puoi vederlo qui) dove avevamo dato notizia dell’avvenuto posizionamento, non sono mancate le critiche. C’è chi ha detto che è brutto, c’è chi ha detto che è troppo stretto e chi ha fatto notare che è già pieno di ruggine. Al di là della bellezza, che è soggettiva, rimane la questione oggettiva della ruggine. C’è chi ha affermato che sia acciaio Cor-Ten ma ci sembra strano possa esserlo, perché la ruggine di questo particolare tipo di acciaio funge come pellicola protettiva contro la corrosione degli agenti atmosferici solo in determinate condizioni, che non sembrano essere proprio quelle alle quali il ponte è sottoposto.
A riguardo riportiamo il testo di Wikipedia, ma si trova la stessa spiegazione anche su altri siti che trattano l’argomento, ovvero che:
Di solito il film protettivo non si forma quando si hanno determinate condizioni ambientali quali:
ristagni di acqua;
ambienti con cloruri o in presenza di acqua di mare. I cloruri tendono a non formare un film protettivo;
schermature;
applicazioni di pitture o cere protettive subito dopo l’esposizione del Corten all’atmosfera, cioè prima della formazione e crescita del film passivante. Tali rivestimenti impediscono la formazione del film.
Ci auguriamo, ed è ragionevole pensarlo, che anche se non dovesse essere Cor-Ten il ponte verrà sottoposto ad un trattamento che eliminerà la ruggine e lo preserverà dal deterioramento. Vedremo, siamo fiduciosi.
QUANDO SARÀ PRONTO?
I lavori, salvo maltempo, saranno completati entro la fine di febbraio e l’apertura è prevista ai primi di marzo. Con tale opera saranno finalmente collegati i due tratti del lungomare di Milano Marittima finora realizzati.
Le assi del camminamento appena posate
La prossima settimana, inoltre, inizieranno il lavori del lungomare di Milano Marittima dalla X alla XIX traversa che si completeranno all’inizio del 2024. Al termine di questi si potrà percorrere la passeggiata dal Porto Canale fino alla fine di Milano Marittima.
Un semplice post e il re è nudo, anzi la regina, Milano Marittima, o meglio la cosiddetta regina, perché è decaduta e anche molto.
Un semplice post fotografico pubblicato domenica sui nostri social (puoi vederlo qui), visto da 90.000 persone, e si scopre la realtà di Milano Marittima, una realtà che va avanti da anni ormai e che non si vuole vedere. A qualcuno basta mettere una toppa col servizio propaganda, basta mettere in foto una bella valigia griffata in mezzo alla Rotonda e voilà, Milano Marittima, anzi MiMa, è a posto, tutto bene, benissimo, siamo sempre al top. Balle, fumo negli occhi.
Viale Gramsci, Milano Marittima, domenica 5 febbraio ore 18.00
UNA NORMALE DOMENICA DI SOLE A MILANO MARITTIMA
Una domenica di sole, orario aperitivo, ed è il deserto. Ed è il deserto anche fra settimana, ed è il deserto come tante altre volte. Ma ecco che scattano commenti assurdi, colpa della crisi (ma non dite sempre che siamo la città dei ricchi?) colpa del freddo (evidentemente solo a Milano Marittima visto che altrove doveva essere molto caldo perché era pieno di gente) e si potrebbe continuare.
Solo alcuni dei messaggi che ci avete lasciato
A Milano Marittima abbiamo avuto fior di inverni gelidi, addirittura Pasque con la neve e, Milano Marittima, era viva più che mai, perché? Innanzitutto perché era un paese, non un ipermercato di abbigliamento stile Center Gross di Bologna, e lo dico io che appartengo ad una storica famiglia di negozianti di alta gamma e proprio nel settore abbigliamento. Ma quando un paese perde il 99% dei suoi residenti annuali, perde anche il 99% dei negozi di tutte le tipologie e logicamente muore, non può restare vivo per una ipotetica passeggiata della Domenica, ne di avere vita fra settimana, perché non credo che tutti i giorni ci sia la ressa di gente che deve comprare solo vestiti. È impressionante vedere quante attività aperte tutto l’anno, fossero fioristi, macellai, lattai, ferramenta, casalinghi, agenzie viaggi, elettricisti, bar, lavanderie, edicole, siano diventati tutti solo boutique di abbigliamento. E quindi cosa vieni a fare a Milano marittima? Non fosse per la presenza, utilissima, della farmacia Morgagni e di due banche che stimolano un certo via vai di gente, sarebbe il cimitero totale. Pensateci.
Viale Matteotti ore 18.00
Possibile che uno entra a Milano Marittima e in Viale Matteotti trova solo la tabaccheria Sedioli all’Ottava Traversa, il Bar Riviera alla Quinta ed il minimarket della Quarta? Anni fa la sera nel tratto davanti ai campeggi c’erano anche le battone, ma per fortuna quei servizi sono durati poco. Ma lo sapete che negli anni ’80 era pieno di negozi aperti sulle traverse? Cervia è viva perché è rimasta un paese normale dove la gente ed i turisti possono vivere a 360 gradi. A Milano Marittima no, noi residenti per primi sappiamo che ci hanno privato del 99% dei servizi e comodità che avevamo e c’è chi vuole toglierne ancora come le poste o la stazione dei carabinieri. Hanno trasformato Milano Marittima in una periferia invernale ed in un casinificio estivo, e fatto alla meno peggio il pieno estivo col turismo sempre più di massa, qualche cazzata spacciata per evento e amen. Tanto ci pensa l’ufficio propaganda a pompare la facciata di comodo.
Viale Gramsci e Rotonda Primo Maggio ore 18.00
Voglio gli eventi, ma quali? Posto che ogni evento porta in paese la gente che con l’evento fa il paio, l’evento è appunto un evento, quindi anche nel caso di grande riuscita il beneficio risulta limitato nel tempo ed è impensabile creare eventi a catena tutto l’anno come è stupido credere che solo certi eventi, come a Natale per esempio, anche se riescono bene possono essere salvifici.
QUELLO CHE QUESTO BLOG HA FATTO MA NESSUNO VI DICE
Qualcuno, qualche imbecille (si contano sulle dita di una mano), scrive che qui si fanno solo critiche e mai proposte. FALSO e adesso vi spiego il perché. A livello di blog, ma anche personalmente per altri canali, di proposte ne abbiamo fatte eccome negli anni. Per esempio nessuno vi dirà mai che è solo grazie al blog che il Woodpecker, il Vialetto degli Artisti, il ponte Bailey e i bunker tedeschi sono tornati in auge. Abbiamo anche proposto, visto che l’abbiamo trovato, di far tornare il trenino Santa Fe’ (quello che girava in pineta) a Milano Marittima dove è nato e di non lasciarlo marcire in una rotonda a Pietracuta (RN).
E comunque, cari imbecilli di turno, trovare soluzioni ai problemi cittadini spetta a chi il paese lo dirige e lo governa, perché sono lì pagati apposta. Chi ha la pretesa, l’arroganza, la presunzione o la speranza di dirigere una comunità deve prendersi la sua responsabilità non solo lo stipendio e le belle foto suo giornali. Fra l’altro abbiamo contezza di come da anni sia già tutto deciso, il resto è mero pro forma di facciata per salvare le apparenze. Non ricordo per esempio una sola occasione, e dico una sola, in cui sia stata raccolta ed esaudita la richiesta, non dico la lamentela, dei cittadini scaturita nelle riunioni dove si viene regolarmente messi solo davanti alle decisioni già prese e punto.
A Milano Marittima abbiamo due mari, quello azzurro dell’acqua e quello verde dei pini che, nonostante i tanti abbattimenti, fa ancora la sua figura.
Purtroppo ci sono tante persone che guardano le altre dall’alto in basso, un atteggiamento deprecabile, guardare Milano Marittima dall’alto in basso è invece un’esperienza bellissima. È vero che le foto aeree abbondano ma l’esperienza dal vivo è molto più bella.
MILANO MARITTIMA È UN MARE VERDE
Un mare verde, come scrivevano sulle vecchie cartoline, il nostro secondo mare non meno importante, anzi. Un effetto reso possibile anche dalla legge che vietava edifici più alti dei pini.
Oggi, nonostante le moto seghe abbiano dichiarato una vera guerra ai pini con effetti più devastanti delle trombe d’aria (sto parlando dei pini in paese non in pineta, specifico per chi fa finta di non capire), anche nelle parti più pelate di Milano Marittima, l’effetto del mare verde resta, un po’ meno visto dalle strade.
Guardando queste foto viene istintivo, anche alla persona meno sensibile a certe tematiche o all’affetto per la località, dire che eravamo davvero un luogo assolutamente unico e privilegiato, una località che se lasciata com’era, almeno fino a pochi anni fa, pardon molte colate di cemento fa, sarebbe stata un’eccellenza, un modello, dato che sempre più spesso si parla di città green. Lo eravamo dalla fondazione, lo eravamo fino a 30 anni fa. Il resto è propaganda.
Una volta segavi un albero e dovevi ripiantarne tre, poi si è passati a due. Adesso ne segano 2 e ne ripiantano uno, tipo Viale dei Mille, dove stanno segando 39 platani per rimetterne su solo 20 (cfr Carlino 21 gennaio 2023).
Sarà sciocco, ogni tanto ci ricordiamo di quando vedevamo gli scoiattoli sui rami davanti alle finestre. Sembrava una favola per bambini, ma era invece una realtà da adulti. Altro che i pini stanno bene in pineta, i pini stavano benissimo in paese e anche vicino o dentro le strade, non andavamo mica col carretto, anzi, le moto del circuito motociclistico andavano fortissimo e chissà come mai nessun problema per le radici dei pini che erano belli grandi. Ma è inutile parlare agli imbecilli e agli ipocriti.
Le cadute di pini hanno tanti possibili motivi, è troppo facile dare la colpa al vento. Radici tagliate o tombate nel cemento durante i lavori pubblici o privati, non aiutano di certo la sopravvivenza di nessuna pianta. Cambi di terreno per lottizzazioni e potature drastiche, anche. Se creiamo dei problemi a carico dell’apparato radicale andiamo ad inficiare anche sul fittone, in quanto buona parte dei rami presenti corrispondono a porzioni radicali ben precise. È come tagliare le vene ad un essere umano. Fra l’altro, riducendo la chioma dei pini facciamo qualcosa di controproducente e pericoloso proprio per la stabilità del pino come ci spiega il Dott. Giovanni Morelli (tra i massimi esperti di gestione di alberi in Europa) nel video che potete vedere cliccando qui.
Alcuni modi di dire a Milano Marittima hanno un fondamento mentre altri, come MiMa, sono del tutto privi di senso.
Ormai il 90% di noi residenti storici di Milano Marittima è sparito, e con noi tanti ricordi e tanti modi di dire del nostro gergo colloquiale paesano di quando eravamo una località a sé stante, non come adesso che ci hanno ridotti a quartiere di Cervia.
DIFFERENZE SOSTANZIALI
Chiamare la Rotonda Primo Maggio semplicemente la Rotonda, non ha per niente lo stesso significato in bocca ad uno di noi vecchi residenti rispetto ai nuovi o ai turisti. Chiamarla semplicemente la Rotonda è una sciocchezza, in generale perché non è l’unica e nemmeno la più vecchia. Noi la chiamavamo così in quanto era implicito che fosse quella, perché d’inverno lì attorno c’erano tante attività di prima necessità che attiravano la vita dei residenti ed era logico ritrovarsi un po’ tutti lì per le nostre necessità, non come adesso per mettersi in vetrina. C’era il macellaio Roli, c’era la Coop, le banche, la posta , c’era Rasini ecc.
Per i forestieri, a partire dai cervesi, era “e staz dal Moti” o “la piazza delle 5 colonne” perché da bravi paesani di campagna ragionavano secondo i loro standard, non certo da Garden City, e vedevano lì la piazza per eccellenza della nostra cittadina. Perché allora la differenza da Milano Marittima era tanta, vicine per motivi spaziali, ma lontane anni luce per quasi tutto. Ed è sbagliata l’abitudine di oggi di scrivere tutt’uno Cervia Milano Marittima. Cervia era Cervia, Milano Marittima era Milano Marittima, punto.
Lo Stork con la pubblicità Milano Marittima nord
Come non è mai esista Milano Marittima Nord (oggi addirittura si trova con scritto alta) o addirittura Lido del Savio Milano Marittima. Certamente, per pubblicizzare un locale come lo Stork o un’eccellenza come Le Siepi faceva più figo scrivere Milano Marittima Nord. Quanto a Lido del Savio Milano Marittima, che pur si trova in vecchie cartoline o dépliant, è un errore dovuto al fatto che molti alberghi per comodità avevano la casella postale a Milano Marittima e quindi, per sicurezza di recapito, aggiungevano il nome della città giardino.
MIMA NON ESISTE
Locandina recente con l’acronimo MiMa
Come vedete qui c’è tutta una storia dietro, mentre oggi l’orribile acronimo MiMa non ha nessun senso se non nella volontà di qualcuno di usare questo ridicolo vezzeggiativo per darsi arie da fighetto habitué. Nonostante un sito alberghiero racconti che MiMa è il nome con cui noi residenti chiamiano affettuosamente la località, è una vera stronzata inventata di sana pianta ed urta che sia sempre più usata addirittura in stampati istituzionali.
Che poi MiMa per moltissimi coincide addirittura col solo cosiddetto centro, il resto non esiste, e stranamente nessuno dice nulla di questo restringimento della località, poi però quando ho scritto sui veri confini della località (puoi leggerli qui) alcuni si sono incazzati come gatti ai quali è stata pestata la coda perché si sono sentiti esclusi dal loro oggetto del desiderio e privati del sentirsi qualcosa di speciale perché abitano o credono di abitare a Milano Marittima.
LA QUESTIONE DELLE ZONE DI MILANO MARITTIMA
Cartolina del Piazzale Napoli con la dicitura Zona Barbanti
Mai esistite zone a Milano Marittima, anche se nel gergo storico poi si diceva zona aeroporto per le traverse o zona Barbanti a ridosso Canalino, perché tutta la proprietà fino alla Terza Traversa era della famiglia Barbanti. Di contro il quartiere Di Vittorio di Cervia ha finito per dirsi prima zona Amati dai vecchi proprietari terrieri, poi dirsi parte di Milano Marittima. Oggi nessuno capirebbe che viale dei Carabinieri non è il Matteotti ma il Dante, o che il Piccolo Parioli erano alcune traverse. Mai usato, per esempio, viale Ravenna ma sempre viale dello stadio, o viale del grattacielo a mare per viale Forlì, posto che poi a rigor di architettura manco è un vero grattacielo, l’unico in realtà è il Marinella.
Per non dire del bellissimo viale dei Pini, oggi massacrato della cementificazione militante, che si chiama così dal 1948 e non più col nome fascista di viale Vittorio Veneto, e anche qui c’è una storia, una brutta storia dietro. Anche il Canalino della Prima Traversa non è il suo nome ufficiale, ma è rimasto nell’uso comune. Oggi, purtroppo, nella toponomastica “fai da te” Canalino è spesso usato per indicare il Canale Porto ed i locali che vi insistono.
Milano Marittima rispetto per e rispetto a… ci sarebbe tanto da dire, tanto abbiamo detto, purtroppo tanto diremo ancora visto l’andazzo.
Troveremo sempre il pirla che ci accusa di sterili nostalgie passatiste su come fosse tutto meglio anni fa ma io sono felice di aver vissuto quegli anni e dico che quella Milano Marittima in tanti, oggi, non se la meriterebbero. Fortunatamente non c’erano ancora e quindi non l’hanno vissuta.
MILANO MARITTIMA RISPETTO A…
Sul nuovo Fantasy Life leggo di un paragone fra Milano Marittima e Montecarlo, quando a detta di qualcuno (che invece tempo fa disse cose che condivido) anni fa il parco auto di lusso parcheggiate in centro a Milano Marittima era superiore a quello davanti al Cafè de Paris di Montecarlo!
Come scrissi nel mio articolo sburoni a noleggio, c’è da dire che a Montecarlo le auto sono di proprietà, a Milano Marittima sono in affitto, c’era anche una concessionaria alla Rotonda Cadorna che le affittava… Comunque, sarebbe meglio evitare certi paragoni per non farci ridere dietro. Poi bisogna vedere anche che target le sfoggia: orribile il ricordo, fra i tanti neo cafoni arricchiti, di quella fuori serie parcheggiata alla Rotonda Primo Maggio con su scritto “Fanculo la crisi” (una Porsche 996 Turbo davanti allo Sporting finita sul quotidiano La Voce del 6 novembre 2013). Se questa è la bella gente che volete a Milano Marittima stiamo freschi, e comunque si capisce perché i veri vip hanno scelto altri lidi. Questo per il rispetto a…
MILANO MARITTIMA RISPETTO PER…
…ovviamente per Milano Marittima, il grande amore per la località si estrinseca nella totale strafottenza, mancanza di senso civico e tanto altro sempre più diffusi.
Se attaccato alla luce pubblica potrebbe diventare un servizio per i turisti
E girando per Milano Marittima, quella vera e non quei 100 metri quadri della propaganda, giorno e notte tutto l’anno, non nella passeggiata domenicale, si vede come siamo lontani dal tanto sbandierato glamour e fashion.
Pronto per una bella dormita post sbornia
Fra pattume abbandonato per le strade, anche principali, o chi, nonostante il Comune avesse sospeso per le feste tutto il pedaggio per un mese, parcheggia dove gli pare, sui giardini, sulla pista ciclabile, e chi fa le corse in auto sul lungomare appena fatto.
La polizia locale intenta a controllare i parcheggi
Milano Marittima bisogna conoscerla, magari averla conosciuta anche da un po’, modestamente io e la mia famiglia abbiamo esperienza del posto dal 1951…