Il blog di Cervia e Milano Marittima

milano marittima, mannaggia
Il Tweet di Carlo Cottarelli

Cremonese, coetaneo di quel Cabrini Antonio del quale ho conosciuto bene madre, zia e nonna, di famiglia alto borghese che iniziò a frequentare Milano Marittima nel mio Piccolo Parioli come tanti, precisamente all’hotel Kent, quella borghesia di danè, tanti ma tanti danè, che però era defilatissima, discretissima, educatissima, magari non sempre simpaticissima, ma che per decenni, da Palanti agli anni ’80, ha fatto la nostra fortuna, la nostra storia, ha ampiamente contribuito al mito di Milano Marittima, su cui capiamo ancora, fumo negli occhi da vent’anni ormai. Ecco spiegato il post su Twitter del famoso economista, che potevamo anche avere oggi come Premier, Carlo Cottarelli, quel vorrei ma non posso, vorrei ritrovare quell’ambiente, ma a queste condizioni cosa ci torno a fare?

Qualche giorno fa ha postato “Mi restava un mito, Milano Marittima, ci ho passato estate dopo estate negli anni ’60 e ’70, poi ci ho portato i miei figli… E ora? Mannaggia!!!”.

Cottarelli ha vissuto una Milano Marittima che hanno vissuto i miei genitori, io solo gli ultimi momenti, ma tanti ricordi ci sono, la Milano Marittima dei Monti, degli Amenduni, dei Ferruzzi, dei Montezemolo, dei Marzotto, degli Inghirami, dei Ferrari, dei Crespi e mi fermo dalla rabbia, più che dalla nostalgia, a vedere chi e cosa ho intorno oggi, inizio di un ennesimo weekend di marmaglia.

Cottarelli è uno di quelli, uno dei tanti, e vi mettiamo tanti tedeschi aficionados, che non chiedevano altro di poter continuare a venire a Milano Marittima, ma no, bisognava assecondare 4 personaggi e rivoltarla come un calzino a loro uso e purtroppo consumo, et voilà il risultato, poi ci dicono che è il turismo che è cambiato, non loro che ci hanno sconvolto un paese, una vision di turismo vincente per 70 anni… Evidentemente Cottarelli nel suo stringato e signorile (magnanimo) post, stringato e signorile come tanti come lui cui eravamo abituati, non capisce nulla di turismo e di marketing, noi abbiamo la fortuna di avere fior fiore di esperti come un noto propagandista che ogni tanto la spara, o sociologhe di Milano Marittima Life, come colei che sul numero 12 anno 6, facendo proprio un raffronto passato e presente, se ne uscì che la presenza di turismo di élite “è rimasta sicuramente una connotazione nel tempo della località più esclusiva della riviera”. Per altrettanto stringata è signorile educazione, demando il commento ad una nota battuta di Fantozzi….

Per oltre una settimana, per attaccare Matteo Salvini a Milano Marittima (più che lecito in democrazia), quotidiani nazionali di grande diffusione hanno letteralmente buttato merda sul nome di Milano Marittima e nessuno si è lamentato, forse per paura di passare per assist al Capitano Verde… Assurdo. Poi, finalmente, arriva una conferenza stampa, ma non è per difendere la nostra immagine, ma per pubblicizzare il torrone (pure quello di Cremona), roba da ridere se non ci fosse da piangere… Dove sono stati i comitati di strenua difesa di Milano Marittima? Quelli che se io scrivo che a Milano Marittima c’è una carta per terra, mi postano commenti offensivi e censori e poi guarda caso tacciono vigliaccamente sui titoloni e le grandi interviste come quella del assessore Corsini di ieri? È facile fare i leoni da tastiera con me, vero? Cottarelli in due righe ha detto tantissimo, condensando un problema che dura da 20 anni, ma voi volete continuare imperterriti a non ammetterlo, addirittura a negarlo, roba da non vedo, non sento, non parlo, di altre latitudini.

Mentre scrivo qui nel fresco del bar più “in” di Milano Marittima, il Riviera, ho nel tavolo affianco una signora attempata, di altissima borghesia, ci conosciamo da sempre, e come sempre però, la cameriera o badante che dir si voglia, è seduta in un altro tavolo… Usi e costumi della Milano Marittima che fu, la mia Milano Marittima dove tutto era a posto, tutti stavano al proprio posto, adesso sono rimasti solo i costumi, nel senso che uomini e donne ci girano tutto il giorno dappertutto. Perché qui viene ancora l’élite giusto?

Il Conte

4 Responses

  1. Non condivido,del tutto,questo commento.Mio padre comincio’ a frequentare Milano Marittima negli anni 50′ e dopo qualche anno ci porto’ la famiglia,zii e cugini compresi.Il mio secondo compleanno lo festeggiai li’ ed era il 1959.Eravamo gente semplice,una famiglia operaia ma con la propia dignita’ e rispettosa degli altri,rispetto che ho trasmesso a mia figlia,anche lei frequentatrice del luogo.Ci tornero’ tra poco per rivedere I vecchi amici e per rituffarmi nei bellissimi ricordi di persone semplici ma per bene che hanno reso famosa Milano Marittima
    Cordialmente
    Giulia Caselli

  2. Il Riviera è il locale più in di Milano marittima? Mi ci portava mio nonno a mangiare il gelato quando ero piccola mi ricordo il figlio Claudio. Ahah ero in un locale in e non lo sapevo

  3. Il figlio Claudio che io da bambina avevo soprannominato Asdrubale, non so perché,ma ricordo che stava simpaticamente al gioco

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