Il blog di Cervia e Milano Marittima

Milano Marittima o MiMa? Che cosa o meglio chi porta lustro alla nostra città giardino? Il Conte risponde così.

Che fregnaccia, leggere nel sito di pubblicità di un hotel “Milano Marittima o MiMa come la chiamano affettuosamente i suoi abitanti“. Le solite fregnacce ad uso e consumo marketing. Peggio, danno un’immagine distorta e mettono in bocca a terzi sciocchezze che mai si sognerebbero. Anzi, noi abitanti, quelli veri, odiamo questo orrendo MiMa, nato da qualche mente glamour, per non dire di peggio.

a mia famiglia fa parte della storia di Milano Marittima da oltre 70 anni, da 52 abbiamo la residenza, quella vera, non quella finta per motivi fiscali intendo. Ma loro ti cambiano la storia, a comodo proprio.

IL 25 APRILE A MILANO MARITTIMA

Milano Marittima invece senza volerlo, ha cambiato la vita di un grande personaggio storico. Ma appunto, essendo un personaggio storico, vero, addirittura importantissimo, non troverete nulla su tutto ciò nei sedicenti storici locali, men che meno nei saputelli da gossip che fanno ormai da padrone.

Milano Marittima e il 25 Aprile
Il Generale Raffaele Cadorna

Oggi è il 25 Aprile. In una Cervia che sa solo ricordare come un disco rotto ufficiali inglesi nascosti e Teddy Reno, mai dico mai un minimo accenno ad uno dei principali, se non il principale vista la carica, capi della Resistenza.

Il generale Raffaele Cadorna, morto nel 1973.

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Progetto Villa Cadorna a Milano Marittima

Era figlio del famoso Luigi, e della marchesa Giovanna Balbi Senarega (nulla a che vedere con altri nobili Balbi con villa a Milano Marittima legati al mio prozio Gennaro Ausiello tramite un illustre sodalizio nobiliare) e possedeva proprio una villa a Milano Marittima nonostante il suo grande amore per la villa di Pallanza. Cadorna fu il capo ufficiale delle forze della Resistenza e fu lui ad avallare, con pochi altri, l’esecuzione di Mussolini tramite un plotone che a Milano, ironia del destino, stava in viale Romagna. A Milano Marittima i Cadorna facevano la vita dei signori del tempo. La prima moglie, contessa Paola Greppi, si era fatta progettare una villa dal noto architetto Focaccia, ed era morta poi nel 1939. Fra le figlie lasciava Maria Luisa, nata nel 1935, e che proprio per un incidente a cavallo a Milano Marittima morì nel 1941. Da quel giorno la vita del generale non fu più la stessa. Anche se poi fece tanto e di più, per esempio fu lui il creatore dei CAR.

Cadorna era un ufficiale di cavalleria vecchio stampo, addirittura spericolato sul suo prediletto Valchirio. Quando successe la disgrazia era a Pinerolo e si precipitò qui col fedele Farina al volante. È poi commovente un piccolo componimento dedicato alla memoria della piccina da parte di un altro illustre residente di Milano Marittima di allora, Carlo Delcroix.

Tutti nomi che dovrebbero essere conosciuti e sempre ricordati, invece ci si ostina a credere che il lustro, chiamiamolo così, del paese giardino, debba essere veicolato dal baraccone dei cosiddetti vip, quelli che dicono MiMa.

 Io invece sono di Milano Marittima, e affettuosamente la chiamo Milano Marittima e se anche voi le volete davvero bene chiamatela così, e imparate la sua storia, la storia vera.

Il Conte Ausiello-Mazzi

Se ti stai chiedendo ancora se chiamarla Milano Marittima o MiMa, ti consigliamo di leggere la storia della nostra città (qui)

3 Responses

    1. Non va mai bene nulla, scrivo di Mussolini e sono fascista, scrivo di Salvini e sono sovranista, adesso scrivo di un fatto storico e sono comunista…
      Il Conte

  1. Gentile Conte Ausiello-Mazzi
    il suo ultimo scritto sul Gen. Cadorna mi ha catapultato in un passato lontano.
    La nostra villa era adiacente a quella del Generale e ricordo con piacere i, sia pur brevi, periodi trascorsi a giocare col figlio Luigi mio coetaneo.
    Il villino era più moderno rispetto alle costruzioni del luogo, sia pur di poco precedenti, ma rispettoso del tono e dell’atmosfera che allora caratterizzava Milano Marittima.
    Tornandoci,,due anni fa, ho visto che purtroppo ne rimangono pochissimi esemplari ( ad es.la villa Bergamini di fianco alla ex pensione Bosco in viale Gramsci ed un delizioso villino Liberty sul viale 2 giugno ). Spero che non siano stati travolti dalla furia del cemento. Ma forse ormai sono incongruenti, almeno per coloro che non possono ricordare e amare la Milano Marittima di un tempo. Forse sarebbe corretto dire, almeno per noi, soltanto Milano Marittima

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