Il blog di Cervia e Milano Marittima

Sganciata la bomba sui bagnini: il Consiglio di Stato ha deciso che tutte le concessioni balneari italiane dovranno terminare il 31 Dicembre 2023.

Una doccia fredda per i nostri gestori balneari, che non lascia nemmeno uno spiraglio di possibilità in quanto il Consiglio di Stato, con un’articolata pronuncia pubblicata nel tardo pomeriggio di ieri, ha deciso che “le concessioni balneari devono essere riassegnate entro massimo due anni tramite gare pubbliche, poiché l’estensione al 2033 è contraria al diritto europeo in quanto proroga automatica e generalizzata”.

Fine del concessioni balneari nel 2023
Milano Marittima

Lo stesso provvedimento prevede che “dal giorno successivo, non ci sarà alcuna possibilità di proroga ulteriore, neanche per via legislativa, e il settore sarà comunque aperto alle regole della concorrenza”.

Addirittura, secondo Palazzo Spada, le concessioni balneari non sarebbero più validi già oggi, ma “al fine di evitare il significativo impatto socio-economico che deriverebbe da una decadenza immediata e generalizzata di tutte le concessioni, nonché di tener conto dei tempi tecnici perché le amministrazioni predispongano le procedure di gara richieste e nell’auspicio che il legislatore intervenga a riordinare la materia in conformità ai principi di derivazione europea”, è ancora accettabile mantenere l’efficacia delle attuali concessioni balneari fino al 31 Dicembre 2023, cioè fra poco più di due anni.

Confcommercio afferma: “La decisione è tanto inaspettata quanto sconvolgente per un settore che a livello nazionale coinvolge oltre 30 mila famiglie e che risulta strategico per il territorio ligure e quello imperiese in particolare (banche qua in Romagna non si scherza ndr).

All’improvviso il massimo organo di giustizia ha spazzato via tutte le battaglie portate avanti in questi anni dai balneari schierati contro la direttiva europea Bolkestein che erano riusciti a rimandare la questione fino a tutto il 2033.

Sembra che sia giunto il momento del cambiamento epocale nella gestione degli stabilimenti balneari italiani. Cosa ne pensate?

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