Il blog di Cervia e Milano Marittima

Il Conte parla dei suoi 50 anni a Milano Marittima e si lascia andare ad una serie di riflessioni sugli stravolgimenti che hanno interessato la città.

50 anni, anzi, mezzo secolo, che fa più effetto. Dà quasi una patente di autorevolezza. Battute a parte, non so quanti, oggi 2024, possano dire come me di aver alle spalle 50 anni di vissuto, di vissuto 365 giorni l’anno, a Milano Marittima, ma a Milano Marittima quella vera, non zone auto proclamatesi tali ultimamente. Non so quanti, oggi possono vantare alle spalle un vissuto che, fra l’altro, coniuga l’essere un autentico residente storico, all’appartenente a una famiglia storica di imprenditori della località, una famiglia che inizia a muovere i primi passi a Milano Marittima come turista nel 1951, per poi entrare a farne parte in ambito lavorativo dal 1959 e residenziale fisso dal 1968.

milano marittima nel secolo scorso
Milano Marittima nel secolo scorso

Basta scorrere le possibilità di amicizia di Facebook per notare quanti nuovi, freschissimi arrivati, e magari non proprio a Milano Marittima, ci tengono a scrivere fra le informazioni personali che abitano e soprattutto sono di Milano Marittima. Abbastanza patetico. Che poi spesso sono pure quelli che quando ti vedono al tuo solito bar o nella tua chiesa ti chiedono chi sei e come mai sei lì come loro, oppure su Facebook ti dicono che non hai titolo per parlare di Milano Marittima, e questo è irritante e fa capire che gente è arrivata ultimamente.

In 50 anni, direte, ne hai visti di cambiamenti, e invece no. Ho visto, e praticamente concentrati tutti negli ultimi 20 anni, non dei cambiamenti ma dei veri stravolgimenti, che è ben diverso. Dico sempre che abbiamo avuto la sorte delle zone che furono bombardate negli anni ’40, quando hanno fatto tabula rasa dei vecchi residenti, delle vecchie case, attività, del vecchio paesaggio, niente infatti è stato risparmiato e se siete onesti e avete anche solo un po’ di memoria, sapete che non sto esagerando.

canalino Milano marittima
Il Canalino di Milano Marittima nel secolo scorso

Qualche volta penso che se dovessi prendere per mano il figlio che non ho e fare con lui una passeggiata per la mia cittadina per raccontare la vita di papà alla sua età, potrei benissimo stare a casa. La mia traversa era la più bella di Milano Marittima, ed in una zona che non casualmente era detta Piccolo Parioli, oggi è un concentrato di family hotel, negozi pakistani e cassonetti. A proposito di negozi, il piazzale dove c’era uno dei due negozi dei miei genitori, la Boutique La Tartana, era considerato il piazzale più bello di Milano Marittima, a detta di parecchi negozianti storici di Viale Gramsci e non solo, quindi non a detta mia. Oggi è praticamente “Piazzale Dacca”.

Quanto ai residenti, il 99% delle famiglie a partire dai miei vicini è sparita, non c’è stato nessun ricambio generazionale, vuoi che appunto ormai ai residenti annuali Milano Marittima non offre più niente di quello (tantissimo) che ci offriva fino agli anni ’80 e ’90 del secolo scorso, vuoi che se vai a cercare casa se sei di Milano Marittima non te la danno, hanno monopolizzato il mercato in favore di altra gente, e si viene gentilmente dirottati nel forese o a Cervia e Pinarella, quando va bene. Devo ancora capire perché non si è impedito che una signorile località estiva diventasse un casinificio e perché tuttora invece di favorire la residenzialità autentica si vada verso una zona dormitorio e buen ritiro di chi scappa dal degrado delle città lontane, quasi una sostituzione etnica.

 

Il mio asilo infantile è stato chiuso, adesso è un dormitorio del personale come tantissimi appartamenti di Milano Marittima (i nuovi residenti) e forse verrà abbattuto. La mia scuola elementare ormai da anni non ospita più bambini di Milano Marittima, quella vera, ma fa figo portarceli anche se si hanno strutture analoghe davanti casa. Sembrava una grande villa immersa nel verde e nei pini, adesso è uno spoglio mattone di cemento a cui sistematicamente hanno tolto verde, fiori e soprattutto pini. È bellissimo che gente che viene da fuori decida di massacrarti i ricordi oltre il paesaggio dove sei nato.

Chiesa Stella Maris
La chiesa Stella Maris nel secolo scorso

Lì accanto, la mia chiesa Stella Maris, che dopo tante fatiche per mantenerla in auge è stata spogliata del suo titolo parrocchiale ed è diventata praticamente una dependance, una dependance comunque utile perché fa figo celebrarci battesimi, nozze, cresime e comunioni, la scusa è che è grande. Evidentemente una volta erano grandi anche le altre chiese e parrocchie, poi ultimamente si devono essere rimpicciolite. Il mio ipotetico figliolo o nipote, oggi non potrebbe più neanche andare con gli amichetti a giocare tranquillamente nel campetto della chiesa, un tempo sempre accessibile, oggi costantemente chiuso con tanto di catena e in estate diventa addirittura un parcheggio ad uso di hotel vicini.

La colonia dei frati Camilliani dove ho fatto la seconda elementare è un rudere lasciato in colpevole abbandono, ogni tanto arriva sul giornale che sarà pure lui oggetto di speculazione edilizia (ne avevamo parlato qui) ma poi niente di fatto, continua a decadere fra sporcizia ed erbacce. E dire che ospitava anche un ambulatorio medico.

Milano Marittima aveva un target turistico di livello e soprattutto straniero, ma non si è fatto niente per conservarlo, anzi, si è sempre più incentivato il turismo proletario e della ragazzaglia della movida molesta, con una stagione che iniziava ad aprile e finiva ad ottobre, ed oggi ridotta a due mesi e mezzo se va bene, bravi!

Bar Gelateria Sporting milano marittima
Bar Gelateria Sporting

C’è chi, non contento che siano già venuti a mancare tutto un tessuto sociale residenziale autentico e un tessuto commerciale autonomo da Cervia, insiste da tempo a togliere a Milano Marittima anche quel poco che è rimasto di molto utile, come per esempio l’ufficio postale o la stazione dei Carabinieri, in compenso ci hanno fatto di molto utile una striscia rossa chiamata ciclabile (mezzo metro più stretta del minimo di legge previsto) ed una fila di splendidi cassonetti su viale Matteotti, ovviamente solo su viale Matteotti, sul 2 Giugno niente e  chiedetevi perché.

Dulcis in fundo, per non tediarvi ancora con tanto altro, ovviamente è stato tolto tutto a scapito della qualità della vita dei vecchi residenti, come il verde ed i pini. La premiata segheria di Milano Marittima è attiva tutto l’anno h24. Fa veramente ridere che tanto si parli del nuovo parco urbano come un passo avanti nel green e poi si seghi a tutto spiano il vero green che è sempre stato il marchio di fabbrica della nostra località. Dimmi di ciò che ti vanti e ti dirò di cosa manchi!

Sì, per fortuna non ho un figlio o un nipotino, perché papà o il nonno, caro bambino, non ha nulla da raccontarti di quando viveva in un paradiso, forse in un sogno, ed il sogno glielo hanno fatto finire.

Il Conte Ottavio Ausiello Mazzi

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