Scavando nel passato e nel presente di Milano Marittima scopriamo come la Settima Traversa di Viale Matteotti sia la più glamour.

Per aprire con una battuta, mi verrebbe da scrivere che la Settima Traversa è la strada più glamour di Milano Marittima perché ci abito io, don Ottavio Ausiello Mazzi dei conti di San Bartolomeo, dei conti di Bagnacavallo, dei Principi di San Giorgio a Cremano, dei Principi di Montedoro, dei duchi di Torreorsaia, dei marchesi di Rofrano, Montesisa, Alvignano, San Sebastiano al Vesuvio, Montefalcone Valfortore, Grande di Spagna di Prima Classe ecc dalla nascita, Aprile 1974. In realtà, la Settima Traversa è glamour perché è una parte importante della storia di Milano Marittima, eterna sconosciuta in primis a tanti cervesi.

Sulla Voce del 26 Gennaio 2011 leggevamo che per Google Maps viale Matteotti faceva rima con Romagna. Infatti, digitando la parola Romagna sul motore di ricerca l’unica città menzionata appariva Milano Marittima, in particolare viale Matteotti. Come ho già scritto tante volte, questa arteria è la spina dorsale della cittadina e parte integrante ne sono, appunto, le traverse.

La traversa più glamour

Oggi tutti sanno che la Terza Traversa è quella più nota perché vi si trova il Papeete, della storica famiglia Casanova, ma conviene ricordare che essa detiene sempre lì un hotel, il Miami, almeno da fine anni ’50.

Ho trovato una bella inserzione pubblicitaria su “Italia e Turismo” del 1958 che tra l’altro conferma con l’indicazione di apertura Aprile-Settembre un’altra cosa che ho sempre scritto, cioè che a Milano Marittima la stagione durava 6 mesi già allora. Dirò di più. Davanti al Miami c’è l’hotel Rouge, aperto dalla altrettanto nota famiglia Benzi nel 1961, la quale aveva già aperto l’hotel Deanna sul Matteotti, prima in angolo Sesta Traversa, poi dopo il 1955 spostato alla Quattordicesima e dove sempre nella stessa pubblicazione del 1958 Italo Benzi dava range di apertura dal primo di Aprile al 15 Ottobre.

Torniamo alla Settima Traversa. Attualmente tutti sanno che c’è la più alta concentrazione di hotel pluristellati, come il Waldorf 5 stelle lusso, il Premier e Suites 5 stelle datato 2008, il 4 stelle superior Le Palme ed il 4 stelle Kent, aperto nel 1967 e gestito per circa 40 anni dal proprietario Luigi Venturi, è al Kent che Cabrini, giovanissimo, ha mosso i primi passi da turista a Milano Marittima.

La traversa più glamour

Quando alcuni di questi avevano meno stelle erano comunque ben frequentati, anzi, direi ancora meglio, e a loro si affiancavano altre due strutture ricettive quanto mai signorilissime, ovvero il Geranio Principe della famiglia Focaccia, che per dare un idea aveva per clienti anche Maria Callas, e il Grand Hotel Touring di Giorgio Baracchini.

Tutti conoscete, spero, il primo grand hotel di Milano Marittima, il Mare Pineta. Tutti, spero, ricorderete il terzo grand hotel di Milano Marittima, il Bellevue, ma credo nessuno oggi abbia contezza del Touring come Gran Hotel della Settima Traversa e antesignano degli odierni hotel della catena Astolfi.

Tante volte ho scritto, anche qui non creduto, delle feste che vi si tenevano e conosciute in tutta Milano Marittima, con la gente che veniva ad ammirare gli invitati accolti al cancello dal lift africano in debita livrea. Erano i primi anni ’50.

La traversa più glamour

Poi la denominazione di Grand Hotel si è persa ma il Touring ha sempre avuto una bellissima clientela, quanto a chi scrive lo ha vissuto fino alla fine come amico della famiglia proprietaria quando nel condominio difronte abitavano ancora Arrigo Sacchi e Luca Goldoni. Tutto un mondo e un ambiente difficilissimo da spiegare e credere oggi, quando in questa traversa per tutto l’inverno a mezzogiorno pare di vedere la serie Camionisti in Trattoria, perché vi è la mensa ritrovo di tutti gli operai coi relativi mezzi parcheggiati fra Quinta e Decima Traversa.

E dire che ancora a fine anni ’70 alla Settima Traversa c’era il ristorante più in di Milano Marittima, ovvero La Lanterna Da Beppe del lucchese Giuseppe Leonori con la moglie Colette e le figlie Sibelle e Carlotta, mie compagne di giochi e di mangiate.

Sul Corriere del 15 Luglio 2013, ma anche recentemente, si dava per imminente l’apertura presso la ex colonia dei Camilliani del nuovo cinque 5 Stelle di Milano Marittima, poi il buio. Un po’ come la sparata di Sgarbi di comprare e promuovere Milano Marittima con la squadra di calcio locale. Anche qui, dopo i tanti articoloni dell’ottobre 2018, tombale silenzio.

Ecco, vorrei finire così, come mio solito, e ribadire che una volta avevamo tanta sostanza, adesso abbiamo solo degli spot, e per fortuna ancora in tanti ci credono.

Il Conte Ottavio Ausiello Mazzi

5 risposte

  1. Buongiorno Ottavio, apprezzo e condivido i suoi articoli leggerli fanno bene al cuore. Confermo che la stagione estiva durava sei mesi, infatti l’ ultimo albergo a chiudere i battenti era l’ hotel Internazionale, la residenza più bella di Milano Marittima. Un abbraccio Anna Rita

  2. È grazie a Cabrini e al suo matrimonio con Consuelo Benzi, che
    ha portato a Milano marittima dapprima i calciatori, e di conseguenza le pischelle dei calciatori. Diciamo le cose come stanno. Se la signora Consuelo avesse sposato il figlio di qualche noto albergatore, ora Milano marittima sarebbe ancora la perla dell adriatico. Invece il bell antonio ha incrementato il turismo da calciatore arricchito con velina al fianco e, l’ex suocero, nonostante fosse uno dei più noti albergatori che poteva starsene buono nel suo mondo, ha fiutato l’affare. Non si è fatto scappare l’occasione di aprire nuovi locali con il genero. Ora è proprio la famiglia Benzi tra le prime a lamentarsi… fateci il piacere. Come se aprissi un canile in casa e poi mi lamentassi del cattivo odore… Qualcuno dovrebbe dire ai Benzi di avere almeno la decenza di tacere.

    1. A portare a Milano Marittima certo turismo non è stato certamente Cabrini, ho conosciuto lui e famiglia e sono persone educatissime ed eleganti.
      Il Conte

  3. Buonasera Conte, sono d’accordo con lei sulla grande signorilità della famiglia Cabrini. Vorrei rammentare però che i loro primi passi a Milano Marittima non credo siano stati fatti al Kent. Ricordo invece Antonio ed Ettore fra i ragazzi della compagnia del Boston alla XIII, negli anni in cui la mia famiglia gestiva tale albergo. Mi sembra anche che la famiglia Cabrini fosse amica con la famiglia Bocchini proprietaria allora dell’Hotel Trionfal alla III…

    1. Buongiorno Marcello, il Conte ringrazia e ci tiene a ricordare che questa cosa gliela aveva già detta di persona la scorsa primavera quando vi siete parlati dei vecchi tempi.

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