Il blog di Cervia e Milano Marittima

vittorio sgarbi sta con milano marittima
Vittorio Sgarbi sta con Milano Marittima

Il tornado che ha devastato buona parte del verde del mio Piccolo Parioli fra la Quinta e la Nona Traversa, con una piccola incursione alla Quarta proprio nella villetta dei pronipoti del fondatore Bianchi e nel retro della chiesa Stella Maris, è stato mercoledì 10 Luglio. Tanto i soccorsi sono stati veloci, che già nel weekend molta gente, che forse in quei giorni aveva la TV guasta o guardava solo i Puffi o Temptation Island, diceva che in fin dei conti non era accaduto granché, che tutto era bello libero e addirittura per fortuna nessun pino era rovinato sulle case e alberghi. Forse qualcuno avrà pensato ad un nuovo, originalissimo allestimento del Maggio in Fiore, vedendo quello strano mix di tronchi e fiori. Certo è che come ho già detto, il piano di ripresa è scattato subito, e ci tengo a ringraziare Vittorio Sgarbi per il suo video-pensiero, che come si sente, da piccolo veniva a Milano Marittima, luogo molto amato da tanti Ferraresi.

La sua famiglia, ad esempio, andava in hotel all’Anello del Pino, ma ricordo come la sua amatissima mamma fosse particolarmente attratta e legata proprio a Villa Perelli difronte casa mia, un luogo topico di Milano Marittima e purtroppo decisamente colpito dal tornado, come una villa accanto appartenuta ad amici di famiglia discendenti dei Medici di Toscana. Per anni Elisabetta Sgarbi è venuta proprio alla mia Settima Traversa presso l’hotel Perla Verde.

vittorio sgarbi sta con milano marittima
Giardinieri al lavoro dopo il tornado in Piazzale Genova. Foto Ausiello-Mazzi

Ieri mattina, 15 Luglio, prima che una pioggia battente fermasse i lavori, si era ancora al lavoro, nel piazzale Genova i giardinieri comunali erano già intenti a ripianare i fiori nelle aiuole del vero Maggio in Fiore, e mi hanno invece infastidito certe uscite sul web e sulla stampa locale, dove si attribuiscono meriti per puro lecchinaggio da parte di chi, non solo non è stato né colpito ne presente, ma manco sa cosa ha scritto, e anche da parte di chi con certe carnevalate avrebbe la pretesa di aver dato a noialtri addirittura un diversivo, un po’ di spensieratezza. Significa soprattutto non aver capito assolutamente nulla, cioè di quale mazzata, non solo ambientale paesaggistica ci sia stata, ma di quale mazzata psicologica abbiamo ricevuto noi veri cittadini storici delle traverse colpite, quelli che in 10 minuti si sono visti volare via decenni di ricordi carissimi. Perché noi siamo in simbiosi con il verde di Milano Marittima, un concetto più proprio a certa cultura tedesca, di ieri e di oggi, mentre i “nuovi” hanno più dei parassiti di Milano Marittima, loro sono interessati al nome e basta, perché per loro è come le firme dei vestiti, delle auto, degli orologi ed anche delle zoccole che sfoggiano…

Qualcuno mi ha chiesto un conto dei pini caduti ma non ho avuto cuore, la mente si inceppa ad ogni inizio della lista, da quando sono partito guardando il giardino, già bellissimo, dove abitava la contessa Porcelli, che con tutti i tronchi stesi pareva diventato una segheria… Valentina Todoli, figlia di Germano, che ho visto sinceramente provata, ha detto che torneremo come prima, ed io mi auguro che anche i privati si attivino per ripristinare le alberature, altrimenti lo sforzo del Comune, sarà insufficiente.

Quante volte Vittorio Sgarbi avrebbe gridato capra! capra! capra! Quando a neanche un’oretta dalla devastazione, centinaia di persone convenivano sulla zona disastrata, non per aiutare ma per dare intralcio, fregandosene ampiamente di calpestare recinti e piante, di passare sopra i tronchi con biciclette e carrozzine, facendo selfie col sorriso e fregandosene dei divieti e degli inviti dei forestali dei Carabinieri dei residenti, con frasi tipo “Ed io adesso secondo lei, che non mi fa passare, dove porto il cane a passeggio”, “Cercate di liberare la Traversa per sera che domani devo arrivare in edicola”, “Lasciami fare la foto in pace, rientra in casa tua e non rompermi i coglioni”.

Perché c’è stato anche questo, e ce n’è stato tanto…

Il Conte

2 risposte

  1. Da Milano marittima a Tagliata io Cervia ce l’ho nel cuore, perché ci sono cresciuta pur non essendo romagnola di nascita e ancora oggi ho dei legami di amicizia indissolubili non posso che amare Romagna e soprattutto romagnoli che dimostrano sempre di essere grandi e un passo avanti

  2. Purtroppo i maleducati e prevaricatori che pensano di poter fare sempre quello che gli fa comodo sono aumentati in maniera esponenziale.

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