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Reperti ritrovati in pineta a Milano Marittima
Riaffiora la storia dell’aeroporto anglo-americano attraverso i reperti ritrovati in pineta a Milano Marittima.
Quando gli Alleati abbandonarono l’aeroporto militare di Milano Marittima si curarono ben poco di ripulire l’area occupata e lasciarono una grande quantità di oggetti di vario genere che ancora oggi si possono trovare se si sa dove cercare. Questo è, fondamentalmente, il principale motivo che sta dietro ai reperti ritrovati in pineta a Milano Marittima, poi, sicuramente, c’è anche di chiamare in causa una bonifica abbastanza sbrigativa effettuata nel Dopoguerra.
Nel corso degli anni siamo entrati in possesso di così tante informazioni circa le dimensioni e la forma dell’aeroporto, che abbiamo deciso di spingerci dove nessun altro ricercatore storico locale era ancora arrivato, ovvero, tirare fuori dalla pineta il passato per renderlo visibile a tutti. Nelle diverse spedizioni le aree battute sono state diverse e questo ci conferma quanto fosse grande l’aeroporto. Possiamo infatti affermare, in base ai ritrovamenti, che coprisse un’area pari ai tre quarti dell’intera pineta.
Sono in realtà moltissimi i reperti ritrovati ma abbiamo deciso di mostrarvi solo quelli più riconoscibili e interessanti.
I REPERTI RITROVATI IN PINETA A MILANO MARITTIMA
Tappo che veniva avvitato nelle bombe d’aereo. Nella foto a sinistra è lievemente visibile un disegnoLa spoletta di una bomba di aereo. In cima poteva essere installata una ventola e la forca a lato serviva come sicura da inserire tra il piatto superiore e la parte sottostante di colore verdeLa pista di decollo e tutte le vie di rullaggio per gli aerei erano costituite da grelle, lastre di metallo forato come quella rinvenuta da Luca Aducati a Milano Marittima nel Novembre del 2018Ganci di grelle rinvenuti dentro ad una buca molto profondaalcuni dei ganci ripuliti. Questi ganci servivano per tenere unite le grelle delle piste di atterraggio e rullaggioUn gancio in dettaglio. A distanza di anni è ancora presente la vernice mimetica verdeI ganci che tenevano insieme i proiettili di contraerea per formare il famoso nastro da mitragliatriceProiettile di contraerea. Fu trovato casualmente in un sentiero molti anni fa e consegnato alle forze dell’ordine come da prassi. Era comunque già scoppiato, probabilmente sotto terra e bastò riassemblare l’ogiva per la foto.Frammento aeronautico con vite antivibrazioniPotrebbe essere parte del telaio di un aereo. Si intravede centralmente la colorazione verde militareTappo, probabilmente di cisterna. Nell’anello veniva agganciata una catenina per non perderloQuesto tappo è americano e riporta ancora le scritte dell’azienda fabbricante (Tri Sure Chicago & New York) e serviva per chiudere i fusti di benzina o altri liquidi. Le due protuberanze che vedete all’interno sono le imposte nelle quali veniva incastrata la chiave per aprire il tappo. C’è ancora la gomma della guarnizioneProbabilmente fa parte della spoletta di una bomba a mano. Attaccato c’è ancora il cartellinoQuesta punta di bomba veniva avvitata e utilizzata per trasportare le bombe agganciandole tramite le scalanature che vediamo sul lato destro. Poteva poi essere svitata per installarci l’innesco a ventola oppure lasciato per avere maggiore potere penetrante
Lo stemma lavorato artigianalmente raffigura un cingolo con una lancia ed era della Schwere Panzer Abteilung 504, una unità tedesca equipaggiata con carri pesanti Tigre. L’unità fu ad un certo punto spostata a Rimini e in seguito a Lugo e Massa Lombarda. Potrebbe essere stata persa nel tragitto fra le tre città romagnoleUna fibbiaIl coperchio di una cassetta delle munizioniCoperchio di una cassetta che di lato presenta un taglio netto a forma di L. Forse fu tagliato per essere adattato ad un altro scopo. Si nota ancora il gancio di chiusura.
Partecipa ai Bunker Tour e vieni con noi sulle tracce dell’ex aeroporto alleato che c’era nella pineta di Milano Marittima.
Salvo dove specificato, tutti i reperti presenti in questo articolo sono stati trovati da Thomas Venturi.
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